Piscine Italcementi, bando per il bar
Il progetto di restyling è ancora fermo

In cinque operatori hanno risposto alla manifestazione di interesse. Nessuna novità invece per il progetto di riqualificazione di cui si era parlato un anno fa.

Pensare all’estate in questo momento è difficile, eppure bisogna pensare ai prossimi mesi, a quando l’incubo del virus - si si spera - sarà alle spalle. Con questo spirito Bergamo Infrastrutture, società partecipata dal Comune di Bergamo, sta lavorando per individuare un gestore che aprirà il bar delle piscine Italcementi durante i mesi estivi.

Nelle scorse settimane è stato pubblicato l’avviso pubblico con la richiesta di manifestazione di interesse con scadenza al 3 marzo. Si sono fatti avanti cinque imprenditori, tra cui sarà individuato il prossimo gestore, chiamato a prendersi cura di uno spazio di 950 metri quadrati diviso tra primo piano (175 metri quadrati), piano terra (220 metri quadrati) e terrazze (485 metri quadrati).

La durata della concessione è di tre mesi e il canone si divide in due parti: 10 mila euro da versare entro il 31 maggio 2020 e una parte variabile secondo l’offerta presentata. Sulla base storica analizzata da Bergamo Infrastrutture il giro d’affari di tutta l’estate si aggira sui 120 mila euro.

Al di là dei dati puramente economici, l’apertura del bar è un servizio molto atteso dai tanti cittadini che ogni estate affollano le piscine Italcementi. «Il servizio più richiesto - conferma Milvo Ferrandi, consigliere delegato di Bergamo Infrastrutture - anche perché c’è una condizione di affluenza tale da rendere quell’ambito commerciale molto ricercato. Non lo stesso si può dire dei mesi invernali, che purtroppo non garantiscono una redditività tale da consentire a un gestore di sopravvivere».

Anche la programmazione dei prossimi mesi però deve scontrarsi con l’emergenza coronavirus che costringe enti pubblici e aziende allo stop forzato. Un strategia fondamentale per abbattere i contagi e che sta rallentando molte operazioni, senza avere la certezza di una ripartenza. «Purtroppo non sappiamo ancora bene come possiamo procedere - conferma Ferrandi -. Banalmente noi abbiamo in programma un sopralluogo alle piscine e stiamo cercando di capire se potremo farlo. Il nostro obiettivo è chiudere per marzo questa partita».

Nessuna novità invece sul restyling di tutto l’impianto. Dopo l’interesse manifestato da un operatore privato, un anno fa, non sono stati fatti passi avanti. Il problema è sempre lo stesso: i costi di gestione delle piscine sono proibitivi.

Le piscine, costruite nel 1964, ogni anno generano una medita superiore ai 500 mila euro di perdite secche, a cui vanno aggiunti 150 mila euro che il Comune di Bergamo eroga ogni anno per calmierare le tariffe e 190 mila euro per la manutenzione periodica necessaria per compensare l’obsolescenza delle strutture. Negli ultimi anni Bergamo Infrastrutture è dovuta intervenire più volte per riparare guasti. Le stime, ferme ormai a un anno fa, parlano di un investimento dai 13 ai 15 milioni per garantire il restyling completo.

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