Polizia provinciale: 25 anni a servizio del territorio, ma servono altri agenti

SICUREZZA. In occasione dell’anniversario premiato il personale con più anni di servizio. La dirigente: serve il triplo del personale, giovani fatevi avanti. Il presidente Gandolfi: fondamentale per dare al territorio risorse e servizi adeguati.

«L’ampiezza del nostro territorio e le attività richiederebbero almeno il triplo del personale (ora gli operatori della polizia provinciale sono una ventina, ndr). Ne approfitto per evidenziare quanto è importante l’attività dei volontari e vorrei cogliere l’occasione per fare un appello ai giovani per attirarli ad essere coinvolti nella nostra attività: noi siamo aperti e pronti ad accoglierli». È quanto ha evidenziato nel suo intervento Immacolata Gravallese, dirigente del Servizio di polizia provinciale e segretario generale della Provincia, con la condivisione del comandante della polizia provinciale Matteo Copia, durante la giornata della polizia provinciale che si è tenuta la mattina del 15 settembre nello Spazio Viterbi del Palazzo della Provincia.

Un ringraziamento per l’opera quotidiana

Una cerimonia voluta dal nuovo comandante Copia e dal presidente della Provincia Pasquale Gandolfi per celebrare, alla presenza di autorità civili e rappresentanti delle Forze dell’ordine, la funzione indispensabile degli agenti e dei volontari, ringraziandoli per il lavoro svolto. «È un momento solenne - ha sottolineato Copia - che scandisce l’evoluzione del nostro servizio: il 25esimo anno di storia. Con questa cerimonia, grazie anche al conforto dell’Ente e dell’ufficio di presidenza, non potevo che ringraziare l’opera quotidiana dei miei colleghi». Il presidente della Provincia ha evidenziato: «Volentieri ho accolto la proposta del comandante Copia di organizzare questa giornata per dire grazie agli agenti che, pure nel percorso tortuoso che sta caratterizzando le Province, non hanno mai fatto mancare impegno e dedizione. Abbiamo quasi gli stessi abitanti e più Comuni del Friuli Venezia Giulia, che è Regione autonoma: è fondamentale intervenire per dare al territorio risorse e servizi adeguati».

Gli obiettivi sul territorio

Virgilio Appiani, primo comandante della polizia provinciale di Bergamo, ha ripercorso la storia del Corpo. «Il Corpo è stato costituito nel giugno 1998 e l’intento era di aggregare in un’unica struttura operativa i vari servizi di vigilanza già attivi nell’Ente, con l’obiettivo di rendere più efficiente l’esercizio della attività di polizia amministrativa, giudiziaria nelle materie di competenza, oltre che concorrere con le forze di polizia dello Stato e le altre polizie locali al controllo del territorio. Si ritenne fondamentale attribuire al Corpo un assetto organizzativo che valorizzasse le caratteristiche, costituendo tre nuclei operativi specialistici (vigilanza stradale, ecologico-ambientale e vigilanza ittico-venatoria), capaci anche di svolgere attività integrate».

I riconoscimenti

«Un grande futuro alla polizia provinciale - ha concluso Appiani - nella sua azione quotidiana». La dottoressa Gravallese ha anche evidenziato che «tante sono le emergenze sul nostro territorio, dal problema cinghiali al rischio peste suina ed è questa l’attività che impegnerà fortemente la polizia provinciale». Al termine sono state consegnate le pergamene alle Guardie volontarie Renato Mazzoleni, Francesco Noris, Erminio Bonacina, Angelo Masseretti, Emilio Martinelli, Carlo Medici, Salvatore Ravasio, Pietro Baldelli (alla memoria), oltre ai riconoscimenti agli agenti di polizia provinciale per i 25 anni di servizio (commissario capo Flavio Lucio Rossio, sovrintendente scelto Daniele Carrara, sovrintendenti Maurizio Farina, Michele Perego, Cristiano Baroni, Luca Mologni, Giorgio Testolino, Nadir Carrara, Artistide Bellini) e per i 16 anni di servizio (assistente esperto Italo Sperandio e assistenti scelti Fausto Laffranchi, Daniela Manzoni).

© RIPRODUZIONE RISERVATA