Possiamo tornare a Messa
con mascherine e distanziamenti

Torna possibile partecipare alle celebrazioni. Capienza massima e distanziamento obbligatori. Ecco cosa c’è da sapere.

Da lunedì 18 maggio sarà nuovamente possibile partecipare alle Messe. Si rompe così un «digiuno» durato oltre dieci settimane, dai primi giorni cioè del mese di marzo. Un periodo molto lungo, nel quale - come ha sottolineato il vescovo Francesco Beschi nell’intervista a L’Eco di Bergamo - siamo forse riusciti a cogliere maggiormente « il valore di un dono che troppo spesso abbiamo dato per scontato e ritenuto un diritto».

Anche per la partecipazione alle Messe ci saranno delle regole di sicurezza da rispettare. Già entrando nelle chiese aperte ieri per la visita dei fedeli, si potevano notare alcune novità, tra cui il gel igienizzante per le mani al posto dell’acquasantiera e i cartelli «io posso pregare qui», su banchi e sedie, per rispettare il distanziamento. Nel protocollo firmato da governo e Cei, infatti sono previsti la sanificazione, un numero massimo dei partecipanti; l’obbligo di mantenere sempre la distanza di sicurezza, e l’uso della mascherina; il divieto di accesso per coloro che hanno sintomi influenzali, una temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 gradi o sono stati in contatto con persone positive al coronavirus nei giorni precedenti.

Secondo il documento «l’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato.

Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che, indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento, favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche».

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