Primavera piovosa, ma riserve di neve in deficit del 30%

L’ANALISI. Il bollettino Arpa: bacino del Serio sotto del 32,8% rispetto alla media del periodo, manto nevoso a -29,6%.

È stato un mese di maggio, quello appena concluso, caratterizzato da abbondanti precipitazioni. Piogge che hanno aiutato sì le sorgenti, ma non le riserve idriche superficiali. Lo confermano i dati, lo confermano gli esperti. In provincia di Bergamo, infatti, l’acqua è tornata a scorrere copiosa nei corsi d’acqua principali e le sorgenti che alimentano l’acquedotto stanno offrendo portate abbondanti. Ma il bilancio delle riserve idriche superficiali, tra invasi e neve, resta critico, specie per il bacino del Serio. Dal punto di vista dell’approvvigionamento potabile, la situazione appare sotto controllo. «In questo momento siamo tranquillissimi», spiega Pierangelo Bertocchi, amministratore Delegato di Uniacque Spa, la società che gestisce il servizio idrico integrato. «Con tutta l’acqua venuta in questo mese siamo in una condizione di assoluta tranquillità, almeno per ora. È chiaro che molto dipenderà da come proseguirà l’estate. Se ci sarà siccità, allora bisognerà fare attenzione».

I dati delle sorgenti

In effetti, i dati delle tre principali sorgenti dell’acquedotto bergamasco — registrati lunedì 26 maggio da Uniacque — indicano portate stabili e abbondanti. La sorgente di Nossana eroga 861 litri al secondo, Algua 447 e Costone 241. Si tratta di livelli che garantiscono una piena sicurezza idrica per l’uso civile. «Dalle piogge come quelle dell’ultimo mese accumuliamo abbastanza — prosegue Bertocchi — ma non più di tanto, perché quando piove così tanto e tutto insieme, l’acqua spesso scorre via senza essere trattenuta. Certo sarebbe meglio una pioggia costante, magari un giorno a settimana. Ma non possiamo gestire il meteo, possiamo solo gestire al meglio le risorse che arrivano, insieme a cittadini e utenti».

I bacini montani

Se il quadro delle sorgenti appare sereno, più articolata è la situazione dei corsi d’acqua e delle riserve idriche nei bacini montani. Il bollettino idrico di Arpa Lombardia, aggiornato al 25 maggio (ed emesso il 30 maggio), evidenzia un quadro disomogeneo. Per il bacino del Brembo, la riserva idrica totale è di 13,4 milioni di metri cubi, in crescita del 6,3% rispetto alla settimana precedente, ma comunque inferiore del 19% rispetto alla media del periodo 2006-2020. Il volume invasato negli invasi artificiali è pressoché in linea con la media storica (-2,3%), ma il manto nevoso residuo (Swe) risulta inferiore del 36,9%.

Ancora più preoccupante è la situazione del bacino del Serio: la riserva totale si attesta a 16,4 milioni di metri cubi, con un deficit del 32,8% rispetto alla media. In particolare, gli invasi sono sotto la media del 37,1%, mentre la neve residua è inferiore del 29,6%. Questa scarsità di neve potrebbe creare problemi in piena estate, quando le temperature aumenteranno e si richiederanno maggiori prelievi a scopo irriguo.

«Piove male»

«Non è vero che piove meno — osserva Bertocchi — piove male. Scendono tanti millimetri d’acqua, ma tutti insieme, e spesso troppo velocemente. Questo comporta difficoltà nel trattenere e nel gestire le risorse». Il dato regionale lo conferma: a livello lombardo, le riserve idriche totali (tra grandi laghi, invasi e neve) sono in linea con la media del periodo 2006-2020 (-4,4%), ma nascondono squilibri locali marcati, con alcune zone in sofferenza e altre più stabili.

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