
(Foto di Colleoni)
SABATO IN CATTEDRALE. Suor Francesca e Suor Suyenne pronunceranno la professione religiosa perpetua alla presenza del Vescovo di Bergamo Francesco Beschi.
Suor Francesca Spreafico e Suor Suyenne Forlani pronunceranno sabato 6 settembre la loro professione religiosa perpetua. La celebrazione sarà presieduta dal Vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi in Cattedrale alle 10,30 con la presenza dei familiari, degli amici e delle consorelle delle due religiose, entrambe bergamasche. Suor Francesca appartiene alla congregazione delle Suore delle Poverelle e suor Suyenne a quella delle Domenicane del Santissimo Rosario.
Due storie di vita e due cammini molto diversi tra loro che convergono domani nel momento solenne del loro «sì per sempre». Suor Francesca è di Grignano e ha 34 anni. Dieci anni fa ha iniziato a Roma la formazione con le Poverelle, ha conseguito la laurea in Scienze dell’educazione a Tor Vergata e si è occupata della pastorale universitaria. È passata poi a Scampia, quartiere di Napoli, dove è rimasta fino ad un anno fa, per un servizio vicino ai ragazzi e alle famiglie. Ha pronunciato i suoi primi voti nel 2019 e torna ora in Bergamasca, ad Albino, per la pastorale giovanile. Suor Suyenne, 47 anni, è di Sarnico. Laureata in Lingue, il suo ingresso nella congregazione è avvenuto all’età di 40 anni, mentre lavorava nel reparto amministrativo dell’Università di Bergamo. Negli anni della formazione ha svolto il suo servizio nelle parrocchie di Città Alta e di Curnasco. Collabora alle attività diocesane nell’ambito giovanile e il suo lavoro part-time in Università continua.
«L’incontro con le Suore delle Poverelle – racconta suor Francesca – è avvenuto durante un pellegrinaggio sui passi di San Francesco. Per me il primo modo di pregare è sempre stato legato alla montagna e alle lunghe camminate. Nel pellegrinaggio ho ascoltato la testimonianza di una suora che viveva nella piccola comunità di Scampia. La sua vicinanza alle persone fragili e alle famiglie mi ha colpito. Più avanti a Grumello del Monte ho incontrato la sofferenza e le fatiche delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Mi sono sentita
«Incontro spesso ragazzi lontani dalla fede – dice suor Francesca – e provo a far capire che non ci si deve fermare su una posizione critica verso la Chiesa. Credo sia importante raccogliere la provocazione, restando nella relazione, mostrando che non si fugge, ma si resta accanto ai loro dubbi e alle loro domande»
interpellata sulla mia vita e, nonostante il lavoro, le relazioni, il benessere personale, sentivo una sete più forte». Una sete che ha attraversato in età adulta anche suor Suyenne. «Capivo che la mia vita, che mi faceva sentire felice, non mi bastava. Alcuni Santi domenicani sono diventati per me ispirazione di vita e ho sentito che l’abito delle Domenicane poteva essere un segno visibile nella società di oggi di un carisma improntato soprattutto sulla preghiera e sull’annuncio». Entrambe le religiose hanno incrociato la vita di tanti ragazzi e il loro servizio proseguirà proprio accanto alle giovani generazioni. «Incontro spesso ragazzi lontani dalla fede – dice suor Francesca – e provo a far capire che non ci si deve fermare su una posizione critica verso la Chiesa. Credo sia importante raccogliere la provocazione, restando nella relazione, mostrando che non si fugge, ma si resta accanto ai loro dubbi e alle loro domande. Con alcuni sono giunta ad un dialogo più approfondito sul tema della fede che non è destinata ad ossidarsi ad uno stadio infantile, ma che può crescere con la nostra vita». «Con i giovani – dice suor Suyenne - ho sviluppato rapporti di amicizia e belle relazioni e incrocio le loro domande sul credere in Dio oggi».
Sabato sarà il giorno in cui la loro vocazione si vestirà di un «per sempre». «Può risuonare stonato in un mondo contemporaneo in cui non è la stabilità, ma la possibilità di cambiamento nel lavoro o nelle relazioni ad essere un valore – osserva suor Suyenne –. È possibile pronunciare il “per sempre” nel momento in cui ci si affida. Non vuol dire non vedere i problemi o le fatiche, ma essere certa che in questo non sono sola e che Dio è con me». «Sentir risuonare dentro di me un “per sempre”, mi porta ad affermare con profonda fiducia che è l’amore di Dio ad essere per sempre e questo mi dà forza – riflette suor Francesca –. Ai giovani direi che il “per sempre” si nutre del nostro tempo, lo si realizza nell’oggi che si rinnova ogni giorno».
In Cattedrale accanto alle due religiose ci saranno anche le rispettive Madri generali, anche loro entrambe bergamasche. «Viviamo un momento di grande gioia – dice suor Sonia Pellegrinelli delle Domenicane –. Una suora che professa i suoi voti porta vita a tutta la congregazione. Alle nostre consorelle dico di non spegnere questa gioia perché questa festa continui e possa essere anche testimonianza per la vita dei giovani». «Sono soprattutto le suore anziane a vivere con emozione questo momento e con loro tutta la nostra congregazione – dice suor Marilina Monzani delle Poverelle –. Alla gioia accosto la speranza, perché il pronunciamento dei voti perpetui indica che il solco già tracciato in questi anni continua e ci fa camminare insieme con speranza».
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