
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 18 Luglio 2025
«Quattro figli oggi? Un po’ di coraggio
e si può fare»
FIOCCO AZZURRO. A Clusone una giovane coppia ha appena avuto il quarto figlio: «La fortuna nei paesi è che c’è una comunità che ti appoggia».
Alle 9.20 di giovedì mattina, all’ospedale «Papa Giovanni» di Bergamo, è nato Francesco Barcella. Lui e mamma Chiara Giudici, 41 anni, stanno bene, per la gioia di papà Fabio e degli altri tre figli della coppia di Clusone. Elisa ha 14 anni, Gabriele ne ha 11 e Marta 6. La primogenita è venuta al mondo all’ospedale di Piario, i fratelli e la sorella al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. E a tutti e quattro, poco dopo la nascita, è stata donata una maglia nerazzurra in formato mini. Che poi in futuro crescano quattro sfegatati atalantini, non è detto. Ma il regalo di ha fatto sorridere i genitori del piccolo Francesco.
L’iniziativa neonati atalantini
L’usanza di donare una maglia dell’Atalanta a tutti i bambini che nascono negli ospedali di Bergamo e provincia si è consolidata a partire dal 2010, quando venne lanciato il progetto «Neonati atalantini», iniziativa della società nerazzurra per accogliere i nuovi piccoli tifosi. Le magliette vengono consegnate ai genitori come gesto di benvenuto e per celebrare la nascita dei nuovi bergamaschi. E così è stato anche ieri per il piccolo Barcella.
«Da bravi bergamaschi simpatizziamo per l’Atalanta – racconta papà Fabio, 43 anni, tra i titolari di un’azienda di Onore attiva nel settore della meccanica –. Tutti i nostri quattro figli, alla nascita, hanno ricevuto la maglia».
La famiglia è stata al Gewiss Stadium per vedere la partita tra Atalanta e Torino, «e a Elisa il clima è piaciuto molto, anche se lei preferisce la pallavolo». A Clusone, in casa Barcella, quando i nerazzurri vincono «si festeggia certo, ma anche la Champions league quest’anno ha regalato soddisfazioni», ammette Fabio, rivelando che uno dei due nonni di Gabriele ha regalato al nipote la maglia dell’Inter, una volta diventato un po’ più grandicello.
La vita con quattro figli
«Quello di oggi è stato il quarto parto cesareo – prosegue –. È andato tutto bene e siamo molto contenti». In un momento storico caratterizzato dalla denatalità e dallo spopolamento dei piccoli Comuni, specie quelli delle zone montane, la famiglia Barcella ha deciso di restare a vivere e lavorare in Valle Seriana. Di casa a Clusone, infatti, la sede dell’azienda di Fabio è a Onore, mentre quella edile di cui la moglie è titolare ha sede a Gromo.
«Quattro figli oggi? Si può fare, servono un po’ di coraggio, o forse di incoscienza – ammette sorridendo il padre, mentre è in auto con i tre figli più grandi, diretto all’ospedale “Papa Giovanni” per far conoscere anche a loro il fratellino –. Abbiamo tutti e quattro i nonni che ci danno una mano, ed è innegabile che il loro aiuto sia fondamentale».
E i servizi? «Ho recuperato gli altri tre figli al Cre, prima di portarli al “Papa Giovanni” – conclude –. La fortuna, nei piccoli paesi che, è vero, devono fare i conti con la denatalità, è che c’è ancora una comunità che, insieme alla parrocchia, ti appoggia. E quando nasce un bambino c’è tutto un paese che è felice per il suo arrivo».
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