Ristoranti, domenica sold out in città
«Voglia di convivialità e piatti tradizionali»

Bergamo, posti esauriti in quasi tutti i locali a pranzo domenica 7 febbraio, soprattutto in Città Alta. In alcuni casi si è registrato l’overbooking, anche a causa del contingentamento dei posti e al mantenimento delle distanze di sicurezza. Poca gente in giro a passeggio a causa del maltempo.

Domenica in zona gialla e il pranzo è servito. I ristoranti di Bergamo, che hanno riacceso finalmente i fornelli anche nel fine settimana, sono andati sold out. Città alta si è subito riempita, con le prime code in viale Vittorio Emanuele per salire. Decisamente poca la gente in giro a passeggio, causa la giornata fredda e uggiosa: i bergamaschi hanno preferito mettere le gambe sotto il tavolo e farsi coccolare con le leccornie cucinate e servite, come ai bei vecchi tempi, dallo chef di fiducia. Le richieste sono cadute principalmente sui piatti a lunga cottura, più difficili da preparare tra le mura domestiche. In alcuni casi si è registrato l’overbooking, anche a causa del contingentamento dei posti dovuto al rispetto delle normative e al mantenimento delle distanze di sicurezza. Il consiglio dei ristoratori è di prenotare per tempo, in modo da essere sicuri di trovare posto e permettere una migliore organizzazione. Con l’uscita dal lockdwon sono cambiate anche le abitudini, e molte attività hanno sfruttato l’orario continuato fino alle 18, orario limite per il servizio al tavolo, in modo da accontentare il maggior numero di commensali.

«Oggi abbiamo vissuto la rivoluzione della nuova ristorazione – fa notare Robi Amaddeo del ristorante “Da Mimmo” sulla Corsarola -. Ho servito il pranzo fino alle 15,30, e chi non ha prenotato è rimasto purtroppo senza posto. È stato molto bello rivedere le facce dei clienti storici che in pochi minuti mi hanno raccontato un anno di vita. Ho notato un’attenzione particolare alla qualità e alla leggerezza dei piatti, tanto che molti hanno richiesto il nuovo impasto fatto solo con lievito madre. Non dimentichiamo che la ristorazione porta convivialità e anche grazie allo scambio del cibo si formano le comunità».

«Abbiamo avuto tanta gente a pranzo, sia al primo che al secondo giro – afferma soddisfatto Paolo Chiari de “LAlimentari” di piazza Vecchia -. Molto richiesti i piatti forti della nostra tradizione, dai casoncelli agli scarpinocc, fino alla polenta con coniglio e brasato, ma anche salumi e formaggi tipici. C’era una grande voglia di sedersi al tavolo in un’atmosfera conviviale. Tutti i clienti si sono dimostrati attenti e molto rispettosi delle regole. Nonostante la temperatura, alcuni hanno preferito mangiare all’aperto per sentirsi più sicuri».

«È stato un fine settimana intenso, malgrado il brutto tempo, con un’ottima risposta della clientela – commenta Beppe Acquaroli del Baretto di San Vigilio -. Abbiamo ricevuto tantissime richieste, superiori rispetto ai tavoli a disposizione. La gente ha voglia di stare insieme per assaggiare di nuovo i piatti caratteristici come i casoncelli e i nostri dolci. Ci piacerebbe tornare alla normalità e aprire anche per cena, in modo da diluire i clienti e accontentare tutte le richieste, evitando assembramenti».

Pienone di prenotazioni e tutto esaurito anche in città bassa, con arrivi anche da fuori provincia. «Abbiamo avuto tantissime prenotazioni, anche dal milanese – commenta felice Giuliana D’Ambrosio, dell’omonima trattoria di via Broseta -. Erano tutti felici e contenti di ritrovarsi intorno al tavolo per chiacchierare davanti a un buon piatto di casoncelli e di polenta».

«Sabato e domenica abbiamo dovuto rifiutare una settantina di prenotazioni – commenta Darwin Foglieni del ristorante “Ol Giopì e la Margì” di Bergamo -. Dobbiamo lavorare con un numero ridotto di coperti e consigliamo di chiamare in anticipo. Sono andati alla grande le preparazioni a cottura lenta come la cassoeula, la trippa e i bolliti». A fianco dei ristoranti che hanno concluso tardi il servizio per distribuire meglio i clienti del weekend affollato, ci sono anche locali che hanno introdotto per sempre un’apertura elastica. «Dal 5 febbraio abbiamo deciso di offrire un servizio con orario continuato dalle 12 alle 18 – afferma Nafi Dizdari del ristorante “One Love” di Colognola -. Oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto veramente tanta gente, desiderosa di pranzare in compagnia e distribuita sui diversi orari, con tante richieste delle nostre specialità di pesce: un modo per festeggiare e tirarsi su il morale dopo mesi difficili».

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