Scollegati due frigoriferi dell’hub vaccinale di Zogno: denunciati tre giovani

Hanno scollegato dalla rete elettrica due frigoriferi utilizzati per la conservazione dei vaccini. Autori anche delle scritte «No Green pass» apparse a fine settembre al centro vaccinale. L’Asst Papa Giovanni XXIII: «Nessuna delle 200 dosi è stata compromessa grazie ai dispositivi di sicurezza». Il raid era avvenuto il 26 settembre scorso.

Tre giovani dell’area «No Green Pass» sono stati denunciati per il sabotaggio dell’hub vaccinale di Zogno: i tre italiani, con un’età compresa tra i 19 e i 23 anni, il 26 settembre scorso avevano forzato la porta d’accesso dell’hub situato nella palestra comunale e avevano scollegato dalla rete elettrica due frigoriferi utilizzati per la custodia e la conservazione dei vaccini in giacenza . Due dei giovani, con un ulteriore indagato, sono risultati gli autori anche delle scritte apparse nel mese di settembre sempre nella stessa zona.

Nella mattinata di giovedì 2 dicembre i Carabinieri di Bergamo hanno eseguito un decreto di perquisizione nell’abitazione dei tre giovani bergamaschi - un 22enne, un 19enne e un 23enne - tutti residenti in Valle Brembana . Il Provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo. L’operazione nasce nell’ambito delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo riguardo il sabotaggio dell’hub vaccinale di Zogno, avvenuto il 26 settembre.

Due dei tre soggetti erano stati già identificati quali autori delle scritte e degli imbrattamenti del tipo “Criminali questo è solo l’inizio” – “No green pass” - “Come fa ad accettarlo” – “Pfizer criminali!” – “Le cure esistono #freevax”, (insieme a un altro italiano 22enne della stessa area) realizzate in più giorni del mese di settembre con bombolette di vernice spray sulla porta d’ingresso e sul muro esterno della palestra comunale del comune di Zogno adibita a polo vaccinale anti-Covid, su due panchine comunali, sul muro perimetrale della stazione autolinee e sull’asfalto del parcheggio di un supermercato.

«L’idea originale era di concentrare le indagini nella direzione degli imbrattamenti poiché è parso verosimile sin da subito che tra gli stessi ci fossero gli autori anche del sabotaggio – spiega il Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo in una nota –. Le indagini sono state perciò fondate sull’analisi dei filmati delle video sorveglianze (anche private) di tutta la vallata, degli incroci del traffico telefonico delle loro utenze cellulari e dei movimenti notturni avvenuti in quei giorni da parte dei medesimi e dei loro veicoli. Sono stati quindi acquisiti a loro carico gravi indizi anche in relazione al sabotaggio del predetto polo vaccinale dove era stata forzata la porta d’accesso ed erano stati scollegati dalla rete elettrica due dei frigoriferi utilizzati per la custodia e conservazione dei vaccini in giacenza».

Le perquisizioni eseguite in mattinata hanno portato al rinvenimento nelle abitazioni degli indagati, che hanno anche parzialmente ammesso i fatti ponendosi nell’area «No-Green Pass», di alcune bombolette di vernice spray utilizzate per gli imbrattamenti. Le indagini proseguiranno con l’esame dei telefoni cellulari e dei pc sequestrati agli indagati anche allo scopo di analizzare i collegamenti con altri componenti dei gruppi organizzati della medesima area di contestazione.

Nel frattempo il «Papa Giovanni XXIII», in una nota diffusa nel pomeriggio di giovedì 2 dicembre, rassicura sul fatto che «nessuna delle 200 dosi è stata compromessa . Grazie ai dispositivi di sicurezza predisposti dal Papa Giovanni, allo scattare del sistema di allarme presente al Palazzetto di Zogno, è stato immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine e del personale della azienda socio sanitaria». Le dosi di vaccino, spiega l’ospedale, « sono state subito messe al sicuro, grazie a un terzo frigorifero d’emergenza presente nel centro vaccinale, che gli autori del sabotaggio non avevano individuato . La temperatura dei vaccini, come da monitoraggio da remoto da parte del sistema telematico, non ha subito alterazioni mentre le porte dell’ingresso secondario del Palazzetto di via Romacolo sono state subito sistemate. Le somministrazioni in programma nella giornata del giorno successivo, lunedì 27 settembre, non hanno subito alcun ritardo».

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