Sant’Agostino, tolte le impalcature: il chiostro minore torna a splendere - Foto

Università Primi risultati dei lavori di restauro, ancora in corso. Saranno realizzate aule, sale lettura e bar.

Via i ponteggi, il colpo d’occhio è suggestivo e rimanda alle atmosfere di un passato lontano: serviranno ancora alcuni mesi di lavoro, ma la ristrutturazione del chiostro minore di Sant’Agostino, di nuovo libero dalle impalcature, inizia a prendere forma. Riconsegnata finalmente allo sguardo la struttura medievale, l’ultimo tassello della ristrutturazione del complesso, ora sede universitaria, proseguirà fino alla prossima primavera.

Il progetto si è reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Comune di Bergamo, proprietario della struttura (che ha sostenuto l’onere della fase progettuale e della direzione dei lavori) e l’Università, che ha invece finanziato l’opera per 6,5 milioni di euro. Completata la realizzazione delle chiavi di contenimento (catene) per il consolidamento della struttura e smontati i ponteggi, ora il lavoro dei restauratori prosegue per il trattamento dei materiali lapidei (colonne, copertine muretti). All’interno sono stati installati i serramenti sui vari fronti dell’edificio e sono in corso i lavori di posa ed installazione, nel sottotetto, delle unità di trattamento dell’aria, la valorizzazione degli affreschi rinvenuti nel corso dell’intervento, e la posa dei pavimenti.

«In questo luogo molto amato dagli studenti si prevede la realizzazione non solo di aule ma anche di nuovi locali e spazi dedicati a biblioteche, sale lettura disponibili anche fino a tarda sera e uno spazio con servizio bar con affaccio sul parco pubblico confinante – spiega il rettore Sergio Cavalieri –. Il progetto di Sant’Agostino darà un nuovo volto all’ateneo, con al centro gli studenti che potranno vivere gli spazi universitari in piena socialità con compagni e docenti. Presto l’intero complesso verrà terminato e ogni colore, figura, immagine che verranno riportati in vita saranno in grado di restituirci un piccolo capitolo di storia di un cuore pulsante di Bergamo sin dalla fine del XIII secolo». Il progetto prevede anche l’installazione di ampie vetrate, a chiudere tre lati del loggiato, che diventerà così una sala di studio.

Non è stato (e continua a non essere) un cantiere facile, per via dei numerosi ritrovamenti artistici ed archeologici che hanno inevitabilmente rallentato la marcia dei lavori. «Ci sono stati ritrovamenti di valore internazionale, che nessuno avrebbe potuto immaginare, su tutti le tombe medievali (poi rivelatesi vuote, ndr), e il maestoso affresco al primo piano, ancora oggetto di studio e di restauro – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla –. La Soprintendenza ha voluto fare approfondimenti e ciò ha rallentato il ritmo dei lavori, ma il risultato è molto bello».

Nel frattempo, all’interno dell’aula magna proseguono i lavori di ristrutturazione delle cappelle dell’ex chiesa. «In queste settimane – dice ancora Brembilla – sono in corso i lavori del secondo lotto. Le ultime due cappelle a sinistra e la prima a destra sono appena state rifatte. I ponteggi si trovano ora sulla seconda e sulla terza cappella, entrando sul lato destro». Con la ristrutturazione dell’abside e la chiusura del cantiere al chiostro minore, nel 2023 si concluderà l’articolato progetto di restauro del complesso, il cui primo tassello risale al 2015, con l’inaugurazione proprio dell’aula magna.

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