
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 20 Luglio 2025
Scrigno di cultura e storia: Villa Fenaroli è in vendita a Tavernola
LA VENDITA. La storica villa appartenuta alla famiglia del botanico di fama mondiale è in vendita sul lago d’Iseo: quattro consiglieri regionali chiedono che anche la Regione si attivi.
Tavernola
Un ordine del giorno sottoscritto dai consiglieri regionali Paola Pollini, Nicola Di Marco, Paola Pizzighini (M5S), e Davide Casati (Pd) chiede al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, di acquisire a patrimonio pubblico la cinquecentesca Villa Elena (o Villa Fenaroli) di Tavernola, che vanta un parco di 21mila metri quadrati in parte dedicato a giardino botanico della fine dell’Ottocento, con piante ed essenze rare, e in parte a oliveto.
Un tempo residenza estiva del botanico di fama mondiale Luigi Fenaroli, e prima di lui del padre Giovan Battista, appassionato di flora alpina, la proprietà è stata ereditata in seguito da Guglielmo, figlio di Luigi, con la moglie Pierangela Marelli e la figlia Elena. Passata quindi al ramo Marelli per volontà della signora Pierangela, scomparsa nel 2019, la villa è stata subito messa in vendita.
E ora, come detto, il suo destino è sotto l’attenzione di un documento sottoscritto da quattro consiglieri regionali, che impegna il governatore Fontana «ad attivarsi al fine di avviare le procedure per la definizione di Accordo di Programma o altro strumento di programmazione negoziata, per consentire l’acquisizione di Villa Fenaroli prevedendo l’opportuna copertura finanziaria all’operazione». In seconda istanza «a farsi promotore presso il Ministero della Cultura per le procedure di acquisizione pubblica».
Già sotto l’amministrazione dell’ex sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti, dopo la vendita della storica villa era stata fatta richiesta di tutela, ottenuta poi con due decreti del 2023: un primo della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia e un altro della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. Nel frattempo, Pezzotti aveva dato vita ad una cordata di portatori di interesse pubblico, siglata con un protocollo d’intesa, di cui fanno parte Regione Lombardia, Comunità montana dei laghi bergamaschi, Città di Bergamo e Brescia con le due Province, Orto botanico di Bergamo, Università degli studi di Bergamo, Autorità di Bacino del Lago d’Iseo, Endine e Moro, Italia Nostra Lombardia, Bergamo e Valle Camonica, Fai (nazionale e Bergamo), Casa dell’Agricoltura e Uniacque.
La raccolta di tavole botaniche
Tuttavia, vista la situazione di stallo, Pezzotti ha preso l’iniziativa, decidendo di coinvolgere i consiglieri regionali. «Sono molto preoccupato per le sorti del giardino botanico che richiede manutenzione e cure - dichiara l’ex sindaco -. Questo luogo va assolutamente salvaguardato per la sua importanza storica, scientifica e culturale che va oltre Tavernola. Il Comune non ha risorse sufficienti per acquisirlo, al contrario degli enti pubblici, anche con eventuali sponsor privati. Servono azioni condivise». Tra i beni da tutelare, un esemplare di canforo che appartiene ai cinque che ci sono in Italia, oltre al ricco patrimonio bibliografico di pubblicazioni botaniche e geologiche scritte in gran parte dal professor Luigi e da altri scienziati, le preziose tavole botaniche e la raccolta storica del National Geographic.
Lo stesso Fai, che aveva aperto al pubblico Villa Elena nel 2021, e altri consiglieri regionali venuti in visita in questi anni hanno potuto vedere con i propri occhi il valore dell’intero compendio e l’importanza strategica dello stesso dal punto di vista scientifico, turistico e culturale. «L’interesse culturale attribuito alla villa, nonché l’interesse storico attribuito al suo archivio e alla sua biblioteca - affermano gli scriventi - discendono direttamente dalla Carta Costituzionale e ricevono da essa l’esplicito riconoscimento di interesse collettivo».
Dal canto suo il sindaco Roberto Martinelli commenta: «Non posso che esprimere il mio apprezzamento per la nuova iniziativa di tutela da parte dei consiglieri regionali, consapevole tuttavia che gli ostacoli da superare sono molteplici, tra cui la situazione finanziaria della proprietà».
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