Ingressi scaglionati e in aula con il tutor - Le foto del primo giorno di scuola

Situazione tranquilla prima della campanella d’inizio di questo lunedì 13 settembre che darà il via alla scuola. Gli ingressi sono già scaglionati alle superiori, i pullman in città sono pieni ma senza alcun disagio; in provincia situazione sotto controllo ma lunghe le code verso Bergamo. In Val Seriana, per esempio, corse semivuote con molte famiglie che hanno scelto l’auto. Su L’Eco di Bergamo in edicola martedì 14 settembre cinque pagine dedicate alla ripresa della scuola.

Si ricomincia, con l’obiettivo di non fermarsi. Alle spalle c’è un anno e mezzo vissuto sull’altalena, di fronte c’è il banco di prova – letterale – per vivere un presente ancora diverso e avvicinarsi a un futuro di normalità.Perché passa dalle scuole (e da tutto ciò che orbita attorno), di nuovo dodici mesi dopo, la verifica probabilmente più probante sulla convivenza con quel «mostro» che dal febbraio del 2020 ha straziato la quotidianità.

La situazione, nella mattinata, è parsa sotto controllo : gli studenti sono tornati a colorare le strade di Bergamo e provincia. I trasporti hanno retto bene, con sicuramente la linea 8 quella più affollata. Bene anche il trasporto in provincia, nessuna turbativa sul tram delle Valli. Segnalato traffico verso Bergamo, molte famiglie hanno scelto di portare i figli a scuola in auto.
Al sottopassaggio della stazione è stato ripristinato il senso unico dalle 7.30 alle 10.30 con due guardie giurate che hanno controllato il flusso , bene anche in Città Alta con l’avvio dei plessi scolastici presenti.

Più folla fuori dall’Istituto Vittorio Emanuele , area di transito per gli studenti che raggiungono anche gli altri plessi scolastici, dal Lussana al Secco Suardo. In coda per entrare in classe anche al Natta e al Paleocapa. Al Paleocapa i collaboratori scolastici segnalavano il percorso da seguire per raggiungere le aule con tutor che accompagnavano in classe i ragazzi del primo anno.

La campanella del via di questa lunga maratona, che si concluderà l’8 giugno 2022, è quindi suonata per circa 140 mila studenti bergamaschi di ogni ordine e grado – oltre a decine di migliaia di lavoratori, che portano il totale del mondo-scuola orobico a 200 mila persone interessate – e trillerà ancora a orari sfalsati per le scuole superiori: ormai un’abitudine, con i doppi ingressi (due terzi degli istituti alle 8, un terzo alle 10) e le uscite diluite su ancor più fasce.

In classe al 100%

Tra i banchi, sempre singoli e distanziati (un anno fa, la «rivoluzione» sembrava incarnata dai banchi a rotelle…), oggi comunque si tornerà al 100% delle presenze, ovunque. Fu così anche all’incipit dello scorso anno scolastico (scoccò lunedì 14 settembre 2020), prima però di uno stop-and-go che ha reso la didattica a distanza (Dad) compagna di viaggio: per le scuole superiori bergamasche, calendario alla mano, in linea generale si sono vissuti solo 46 giorni in presenza al 100% (dal 14 settembre al 5 novembre), contro gli 83 in Dad al 100% e i 46 in Dad al 50%, più gli ultimi 37 con la formula delle presenze al 75%. Ma la Dad non si accantona: resterà uno strumento inevitabile nel momento in cui scatteranno le quarantene causate dai contagi. In media nello scorso anno scolastico sono finite in isolamento quasi 40 classi la settimana, con un picco di 160 tra il 20-26 aprile.

Green pass per 30 mila addetti

Le regole, appunto, restano sostanzialmente quelle. Alcuni princìpi sono immutati: mascherine (distribuiti 40 milioni di pezzi lo scorso anno nelle scuole bergamasche), distanziamento, igienizzazione (120 mila i litri di gel consegnati nell’ultimo anno), ricambio d’aria, controllo della temperatura (da fare a casa, prima di uscire). Il precetto davvero nuovo è quello del green pass e riguarda i soli lavoratori, cioè il personale docente e non docente: si entra solo se si è in regola con la certificazione verde, dunque se ci si è vaccinati con la prima dose da almeno 15 giorni oppure se si è risultati negativi a un tampone nelle ultime 48 ore o se si è guariti dal Covid (da sei mesi al massimo, oppure da un anno se nel frattempo è stata inoculata un’unica dose di vaccino). Con l’ulteriore estensione dell’obbligo anche ai lavoratori delle mense e delle pulizie, ci si aggira sui 30 mila operatori scolastici coinvolti dalla norma. Con l’incognita dei controlli, che potrebbero portare lungaggini, aggravio di lavoro per gli uffici amministrativi e contestazioni: proprio da oggi parte la nuova piattaforma sviluppata dal Ministero per un controllo «automatico» del pass.

Il monitoraggio costante

Di fronte a un virus così sfuggente e diffusivo, certo queste regole non riducono a zero i rischi: servirà agire il più rapidamente possibile per spezzare la catena del contagio, il gioco di squadra è tra il mondo delle scuole e il sistema sanitario. L’Ats ripropone il «setting scuola», la linea diagnostica dedicata a studenti e operatori scolastici, e le Asst gestiranno una decina/dozzina di «punti tampone» sparsi per la provincia (furono erogati 65 mila tamponi lo scorso anno). Tra settembre 2020 e giugno 2021 sono emersi circa 4 mila positivi in questo «universo» (il 6% dei testati). In più, la novità (parzialmente sperimentata a maggio, con numeri ridotti) è quella delle «scuole sentinella»: probabilmente da ottobre, nell’ambito di un progetto che ha come capofila nazionale l’Istituto superiore di sanità, ogni due settimane circa 1.700 studenti bergamaschi delle elementari e delle medie saranno invitati a sottoporti a un test salivare per cogliere precocemente i segnali del virus.

L’arma in più: il vaccino

La vera differenza, 365 giorni dopo, sta nel vaccino. Tra gli operatori scolastici, si stima una copertura di circa il 90% con almeno la prima dose (e solo una piccola frazione è ancora in attesa del richiamo). Tra i 12-19enni, in pratica gli studenti delle prime e seconde medie e delle intere superiori, la copertura bergamasca oscilla sull’80%: vuol dire circa 65 mila giovanissimi su un target di 82 mila. Da novembre, tra l’altro, si ipotizza l’autorizzazione alla somministrazione anche per gli under 12.

Trasporti

Si torna a scuola, sì. Si torna soprattutto sui mezzi di trasporto, se si pensa alle superiori. La capienza è all’80%, e sarà così probabilmente sino a fine ottobre: oltre quell’orizzonte, molto lo dirà l’evoluzione pandemica e vaccinale. Se il virus resterà all’angolo, non è detto che si possa alzare l’asticella al 100%, praticamente alla normalità. Rispetto a un anno fa gli studenti troveranno circa 800 corse in più, con una flotta potenziata anche dai bus turistici. Si parte.

Su L’Eco di Bergamo in edicola martedì 14 settembre cinque pagine dedicate alla ripresa della scuola.

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