Soldi spariti in Fiera, al processo battaglia sulle intercettazioni

TRIBUNALE. Martedì 9 gennaio si è tenuta la prima udienza del processo sul caso dei 900mila euro spariti tra il 2016 e il 2019 dalla casse di Promoberg.

Battaglia su intercettazioni e costituzioni di parte civile martedì 9 gennaio, durante la prima udienza del processo per i 900mila euro spariti tra il 2016 e il 2019 dalla casse di Promoberg, la società che gestisce la Fiera di Bergamo, anche tramite falsi rimborsi spese compilati – secondo l’accusa dall’allora direttore Stefano Cristini - a insaputa dei dipendenti. Quattro gli imputati, accusati – a vario titolo - di peculato, truffa aggravata, falso e favoreggiamento: oltre a Cristini, 59 anni, l’ex segretario generale Luigi Trigona, 81; Diego Locatelli, 50, all’epoca addetto alla cassa di Promoberg; e il commercialista Mauro Bagini, 85, ex presidente del collegio sindacale di Promoberg.

Mauro Angarano, difensore di Bagini, citando una sentenza della Cassazione a sezioni unite, ha chiesto che venga dichiarata l’inutilizzabilità delle intercettazioni perché inizialmente autorizzate per il reato di peculato e non per quello di favoreggiamento di cui deve rispondere il suo assistito. Il pm Silvia Marchina, invocando il rigetto dell’istanza difensiva, ha obiettato che il principio stabilito dalla Corte suprema non è pacifico e ha ricordato una sentenza del tribunale del Riesame di Milano, successiva al pronunciamento dei giudici supremi, con la quale le intercettazioni furono dichiarate ammissibili anche per reati che furono riscontrati durante le indagini, di tipologia diversa da quelli per i quali furono al principio autorizzate.

Angarano ha pure chiesto l’esclusione di Promoberg come parte civile (l’altra è la Camera di Commercio), almeno per il reato di favoreggiamento, perché non risulterebbe un danno diretto e immediato. Il legale di Promoberg, Marco Zambelli, ha ribattuto che il danno diretto c’è e sono i costi che Promoberg ha sostenuto per «superare le artefazioni messe in atto per occultare le perdite subite dalla società». Zambelli ha infine chiesto che, oltre a Bagini, vengano ammessi al processo come responsabili civili gli altri due componenti del collegio sindacale, le cui posizioni sono già state archiviate: Gianfranco Ceruti, ex presidente della Provincia e di Teb, e Pierluigi Cocco. Il collegio presieduto da Giovanni Petillo scioglierà la riserva sulla decisione nell’udienza del 26 marzo.

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