Stadio, l’Atalanta frena: la nuova curva Sud pronta ad agosto 2024

I lavori La società nerazzurra scrive a Palafrizzoni. Confermati tutti i termini della nuova convenzione, ma il cantiere partirà solamente nel maggio del 2023.

La classica rete in contropiede in pieno recupero, di quelle che gelano gli spalti. In questo caso di Palafrizzoni. I lavori per la nuova curva Sud non termineranno per la primavera del 2024, come chiesto espressamente dall’amministrazione Gori all’Atalanta: data che coincide, non casualmente, con il termine del secondo mandato in Comune. La società nerazzurra ha comunicato ieri che accetta sì tutti i termini della nuova convenzione con il Comune e che i lavori del Gewiss Stadium termineranno tra due anni, ma solo ad agosto, ovvero poco prima del via della stagione 2024-25.

Pesano la difficoltà nel reperimento dei materiali, l’impennata costante dei prezzi che rende difficile una stima esatta dei costi e la difficoltà nel trovare le imprese disponibili

I motivi sono quelli arcinoti: la difficoltà nel reperimento dei materiali, l’impennata costante dei prezzi che rende difficile una stima esatta dei costi (che si avviano tranquillamente sopra i 20 milioni, pare) e la difficoltà nel trovare le imprese disponibili. Le ultime indicazioni emerse dal confronto tra Comune e Atalanta erano di un cantiere che avrebbe preso il via tra settembre e ottobre con la demolizione della parte centrale della Sud, per riprendere poi alla fine della prossima stagione e concludersi appunto per la primavera del 2024, poco prima delle urne. Ora invece si parla di maggio 2023 per il via ai cantieri.

Ci si rivede a fine campionato

È pure possibile che la società nerazzurra nella campagna abbonamenti che verrà lanciata lunedì inserisca una sorta di clausola di salvaguardia per chi decidesse di prendere posto nella Sud: in sostanza la possibilità di un rimborso delle partite non godute nel caso i lavori iniziassero prima del termine della prossima stagione, magari ad aprile. Ma pare un eccesso di prudenza più che altro: a questo punto è molto probabile, per non dire certo, che non si vedranno ruspe in azione al Gewiss Stadium fino al prossimo maggio, cioè a stagione calcistica 2022-23 terminata. In sostanza ora si potrebbe (ma il condizionale è d’obbligo) ipotizzare un cantiere unico lungo più di un anno, comprensivo della demolizione e ricostruzione della Sud, realizzazione del parcheggio interrato, sistemazione dei piazzali esterni e posa della nuova illuminazione. Tutto d’un fiato durante il campionato 2023-24.

Ma gli altri cosa hanno fatto?

La domanda (o la speranza...) sorge però spontanea: cosa fare nel caso di qualificazione europea con un cantiere in corso? In realtà il planning dei lavori potrebbe non essere granché dissimile da quello presentato dai progettisti dello Studio De8 lo scorso dicembre in 3ª Commissione consiliare. Ovvero, prima la demolizione della parte centrale dell’attuale curva e solo a seguire le parti laterali: in questo modo si conserverebbe per il tempo necessario uno spazio adeguato, nella fattispecie i distinti Sud, per le tifoserie ospiti, con tanto di seggiolini come richiesto dall’Uefa per ospitare le competizioni europee, Champions compresa. Si tratta però solo di ipotesi, considerando che in questi mesi schema e tempi sono più volte cambiati secondo le contingenze: non più tardi di un mese fa l’accordo tra Comune e Atalanta era cosa praticamente fatta, invece ieri è arrivata la doccia fredda. Quindi niente cantieri in autunno, ci si rivede a fine stagione, salvo complicazioni. Anzi, imprevisti, il termine usato dalla società nerazzurra nel bilancio 2021 quando ipotizzava nero su bianco il termine dei lavori della Sud per la primavera 2024.

Seppur in tre tranche e per un totale di poco più di 12 mesi non consecutivi di lavoro l’Atalanta ha comunque ristrutturato e migliorato tre quarti dello stadio, nel resto d’Italia tutti i progetti analoghi sono fermi al palo

Magra consolazione: se Bergamo piange il resto del Paese mica ride. Seppure in tre tranche e per un totale di poco più di 12 mesi non consecutivi di lavoro l’Atalanta ha comunque ristrutturato e migliorato tre quarti dello stadio, nel resto d’Italia tutti i progetti analoghi sono fermi al palo. Da Bologna a Parma passando per la querelle del nuovo stadio di Milano, per fare qualche esempio. L’Atalanta ha comunque messo a posto la tribuna centrale nel 2015 quando manco era proprietaria dell’impianto, la Nord in solo 5 mesi del 2019 e la Rinascimento in 4 in pieno covid l’anno dopo. Accordo alla mano, ha 6 anni decorrenti dalla primavera del 2019 per completare l’opera, quindi finirà in tempo. Ma una cosa è comunque innegabile: tutti speravano che il triplice fischio finale del cantiere arrivasse prima dell’estate del 2024. Non solo il Comune.

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