Super Green pass, nella Bergamasca rischio restrizioni per 108 mila

Tanti i bergamaschi non ancora vaccinati. Senza vaccino non otterranno il certificato rafforzato in vigore dal prossimo 6 dicembre. Ecco cosa cambia.

Per chi è vaccinato, in fondo, cambia poco. Perché, proprio grazie al vaccino, potrà condurre una vita di tendenziale normalità, certo temperata dalla convivenza col virus. Il decreto confezionato mercoledì dal governo incide sostanzialmente su chi non si è vaccinato: e cioè su quei 108.449 bergamaschi oltre i 12 anni che ancora – secondo il «contatore» della Regione – non hanno ricevuto nemmeno la prima dose del vaccino. Dal 6 dicembre, invece, anche in zona bianca entra in vigore il super Green pass, quello «riservato» a chi è guarito recentemente (da massimo sei mesi) dall’infezione o, soprattutto, ha ricevuto la prima dose del vaccino da almeno due settimane: e ieri, secondo il «contatore» della Regione, i bergamaschi che hanno ricevuto almeno la prima iniezione sono 881.671. In proporzione, poco più dell’89% dei bergamaschi oltre i 12 anni – l’età minima per l’immunizzazione – ha aderito alla profilassi; viceversa, un bergamasco su dieci si trova davanti a un bivio: o si vaccinerà, così da ottenere il super Green pass, oppure dovrà rinunciare a quelle attività per cui è richiesta la vaccinazione o la guarigione, perché non basta il tampone negativo.

Cosa cambia

La certificazione verde «rafforzata», cioè la vaccinazione o la guarigione, sarà il requisito necessario per accedere a spettacoli (concerti, cinema, teatri), musei, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie; sempre il Green pass «rafforzato» consentirà di non essere sottoposti alle restrizioni che scattano anche in zona gialla e arancione. Con una precisazione, importante: per gli under 12 non c’è obbligo di Green pass, né quello «base» né quello «super»; inoltre, è stato garantito che la certificazione verde non verrà richiesta neanche ai bambini tra i 5 e gli 11 anni quando (a breve) l’immunizzazione sarà autorizzata anche per questa fascia d’età.

E a che cosa servirà, dal 6 dicembre in poi, il «vecchio» Green pass di 48 o 72 ore che si ottiene col tampone antigenico rapido o molecolare negativo? Basterà (e servirà) ancora per andare al lavoro, cioè per rispettare l’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro introdotto dallo scorso 15 ottobre, ma per accedere alla mensa interna del luogo di lavoro occorrerà possedere il Green pass rafforzato. Il Green pass «base» sarà poi necessario (e sufficiente) per continuare ad andare in palestra, e servirà anche per accedere a spogliatoi e docce, ma anche – tema importante, in particolare per l’organizzazione dei controlli – per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico locale e sui treni regionali, oltre che nei viaggi a lunga percorrenza, e per soggiornare negli alberghi.

Gli obblighi vaccinali

L’obbligo vaccinale viene esteso anche agli amministrativi del settore della sanità: alcune migliaia in Bergamasca, ma pressoché tutti vaccinati perché già dalla fase 1 della campagna avevano avuto accesso con priorità alle inoculazioni. L’obbligo scatta anche per il personale scolastico (sono circa 20mila gli operatori bergamaschi, a fine agosto aveva aderito alla vaccinazione già il 90% di loro) e alle forze dell’ordine. Per gli operatori sanitari e sociosanitari – circa 24mila in Bergamasca – scatta anche l’obbligo della terza dose.

L’accorciamento a 9 mesi

Il governo ha anche sancito l’accorciamento della durata del Green pass, che scende a nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario (cioè dalla seconda dose, o dalla dose unica nei casi in cui era prevista), mentre in precedenza la validità era di 12 mesi. A strettissimo giro, in Bergamasca i numeri dell’impatto sono risicati. A fine novembre va in scadenza chi ha ricevuto la seconda dose entro fine febbraio: a fine febbraio avevano ricevuto la seconda dose sostanzialmente solo operatori sanitari e ospiti delle Rsa, che hanno accesso alla terza dose già da ottobre; il problema potrebbe porsi per alcune migliaia di camici bianchi che non hanno ancora ricevuto la «booster», ma l’obbligo vaccinale della terza dose è un incentivo a correre. Le cifre si alzano se si guarda a quel che accadrà entro fine gennaio 2022, quando andrà a scadenza chi ha avuto la seconda dose entro fine aprile 2021: circa 100mila persone, da cui va però sottratta gran parte degli oltre 80mila bergamaschi che hanno già ricevuto la «booster». A fine febbraio 2022, scatta la scadenza per chi ha avuto la seconda dose entro fine maggio 2021: la platea si alzerà allora a circa 230mila bergamaschi. Sempre che, nel frattempo, non abbiano già ricevuto la «booster». Dopo la terza dose, il Green pass si proroga per altri nove mesi.

Il Green pass ottenuto tramite la vaccinazione, come noto, si attiva a partire dal 15° giorno successivo alla prima inoculazione. Chi correrà a vaccinarsi ora, in realtà, il 6 dicembre non avrà ancora a tutti gli effetti il super Green pass proprio per via di questo «cuscinetto» tra l’iniezione e l’attivazione. Nelle ultime settimane, la Bergamasca viaggia in media a circa 200-300 prime dosi giornaliere; il nuovo decreto potrebbe ravvivare una corsa che negli ultimi mesi si è spenta.

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