Terza dose di vaccino anti Covid, avanti a rilento. In un mese solo 9.300 somministrazioni

Nella Bergamasca è stato raggiunto il 14% dei fragili e l’8% degli over 80 a un mese dalla partenza.

A un mese dalla partenza, il «contatore» è arrivato esattamente a quota 9.300. Tante sono le terze dosi inoculate finora in Bergamasca, sommando le varie platee di questa nuova campagna d’autunno : i numeri per il momento non sono altissimi, ma sembrano destinati a crescere a stretto giro, con le attività di sensibilizzazione e col passaparola. Se lo augura anche il coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso che ieri ha ammesso come con le terze dosi in Lombardia si stia andando a rilento. «Forse per stanchezza o assuefazione», ha ammesso, invitando però a completare il ciclo di immunizzazione: «Bisogna evitare di tornare indietro, come nel Regno Unito, dove ora ci sono quasi 50 mila nuovi casi ogni giorno». I richiami comunque continuano.

Il primo target (ri)messo in sicurezza è stato quello degli immunocompromessi, per esempio i pazienti oncologici, i trapiantati, le persone in dialisi, per cui la dose «aggiuntiva» (che completa cioè il ciclo vaccinale) è partita dal 20 settembre, appunto un mese fa: i fragili bergamaschi a cui è stata somministrata - secondo i dati forniti dall’assessorato regionale al Welfare e aggiornati a ieri - sono 2.541; considerando che gli immunocompromessi bergamaschi sono circa 18mila, per il momento è stato raggiunto dalla (nuova) campagna il 14% della platea, uno su sette. Il dettagliato report di Palazzo Lombardia permette di «pesare» anche le altre fasce di popolazione interessate dal rinforzo immunitario, come gli over 80 per cui la dose «booster» è stata iniettata a partire dal 4 ottobre: dopo due settimane, l’hanno ricevuta 5.232. Gli ultraottantenni bergamaschi sono 76 mila, ma, considerando che la terza puntura può essere fatta sei mesi dopo la seconda, la platea di riferimento attuale scende attorno a quota 66 mila: e quindi è stato coperto circa l’8% degli ultraottantenni. Altra fascia fragile è quella degli ospiti delle Rsa, dove la profilassi ha ora ingranato dopo l’impasse legata a Moderna: ricevute le dosi di Pfizer, la nuova campagna è partita e ha permesso di mettere in sicurezza al momento 342 persone (sono 6 mila gli anziani bergamaschi nelle case di riposo). Sta prendendo piede anche la dose «booster» per gli operatori sanitari e sociosanitari, compreso il personale che non svolge mansioni strettamente sanitarie ma lavora quotidianamente in strutture di cura o ricovero: a ieri si contavano, sempre secondo i dati dell’assessorato al Welfare, 685 terze dosi per gli operatori sanitari, 25 per gli operatori non sanitari ma che lavorano appunto nel settore, 22 per i volontari, 18 per medici di medicina generale o pediatri, 5 per il personale di laboratorio. Sommando alcune voci residuali, si arriva esattamente a 9.300 terze dosi somministrate in provincia di Bergamo (ci sono anche sei ultracentenari). Il ritmo, dopo la prima fase di rodaggio, dovrebbe ora alzarsi.

Medici di base, pre-intesa

L’autunno e l’inverno restano stagioni «calde» sul fronte delle vaccinazioni, col ruolo fondamentale dei medici di base. Proprio sul tema, ieri la Giunta regionale - su proposta di Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare - ha approvato una delibera che contiene la pre-intesa sull’accordo integrativo regionale di medicina generale per il 2021, con uno stanziamento di oltre 4 milioni. «L’accordo punta al pieno coinvolgimento dei medici di famiglia nell’attuazione delle campagne vaccinali in corso - spiega Moratti -. Un contributo, quello dei medici di famiglia, che riteniamo fondamentale non solo per affrontare l’ultimo miglio dell’emergenza pandemica, ma anche per farci trovare pronti all’arrivo di forme influenzali e a scongiurarne ricadute sulla popolazione, specie quella più anziana o fragile». L’accordo mira a incentivare i camici bianchi a partecipare alle campagne vaccinali, i fondi consentiranno di trovare nuovo personale medico e infermieristico per ampliare gli orari degli ambulatori; sono anche confermati incentivi per il riconoscimento di nuove forme associative e personale di studio.

Badanti-vaccini: nessun problema

Dalla loro sicurezza passa anche quella degli assistiti, e dal 15 ottobre c’è l’ulteriore passaggio burocratico del Green pass. Ma per le badanti e le colf non ci sono problemi per la vaccinazione: lo spiega l’Ats di Bergamo, che ieri ha ricordato le modalità di immunizzazione per queste figure professionali, anche quando si tratti di persone straniere in fase di regolarizzazione. «Da metà luglio in Regione hanno potuto accedere al portale regionale ( https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it ), alla pari degli altri cittadini, anche gli irregolari, sia che fossero in possesso del solo codice Stp (Straniero temporaneamente presente, ndr) o che avessero solo il passaporto, e gli immigrati che hanno fatto domanda di regolarizzazione avvalendosi dell’ultima sanatoria e hanno quindi una tessera sanitaria provvisoria e il codice univoco – rimarca Ats –. Le persone sprovviste di uno dei citati codici potranno accedere alla prenotazione contattando il numero verde 800.894545».

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