Tragedia di Ferragosto: «La zona è balneabile, ma ci sono alghe e fango: chi entra in acqua deve saper nuotare bene»

Lago d’Endine. A seguito dell’annegamento del giovane Diaga Ndome, parla il sindaco di Spinone.

La scomparsa dello studente di Alzano ha suscitato grande commozione e cordoglio. Martedì alla casa del commiato Bonomelli di Trescore è stata composta la salma di Diaga Ndome: molti amici e conoscenti della comunità senegalese si sono raccolti per un momento di preghiera davanti alla bara. Il feretro di Diaga farà ritorno nel suo Paese d’origine, il Senegal, e verrà portato in aeroporto giovedì.

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Il giorno dopo la tragedia si torna a parlare della sicurezza del lago. «Il lago è balneabile da alcuni anni - afferma il sindaco di Spinone, Simone Scaburri - questo è un aspetto molto positivo per il nostro territorio, per il nostro turismo. Resta pur sempre un lago, quindi con tutti i pericoli e tutte le attenzioni che bisogna avere nell’accedervi. Dove si è verificata questa tragedia c’è un accesso abbastanza semplice, con una spiaggia in ghiaia, a pochi metri dalla spiaggia il lago presenta le sue insidie: alghe, fango e un terreno molto irregolare. Raccomandiamo quindi a coloro che volessero accedere al lago di farlo solo se in grado di nuotare bene. Non ci sono correnti e mulinelli o particolari movimenti d’acqua che possono creare pericoli, ma il fondo è molto irregolare e da un punto all’altro ci si può trovare a non toccare più. Quindi se si hanno difficoltà a nuotare può essere davvero molto pericoloso».

Il sindaco è giunto sul posto nel pomeriggio di Ferragosto, poco dopo l’annegamento del ragazzo: «Erano presenti due-tre famiglie, tra parenti e amici, sembra che il giovane stesse giocando con altri e sia finito accidentalmente in un punto dove non toccava più. Non sapendo nuotare, nel giro di poco è annegato. Gli altri che erano con lui non sapevano nuotare, purtroppo è stata una concatenazione di eventi, una tragedia».

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