Tram Bergamo-Villa d’Almè, avanti tutta: bando di gara a gennaio - Il tracciato

Linea T2. Per gli espropri una cinquantina di osservazioni. Un’operazione che riguarda quasi 100mila metri quadrati pubblici e privati. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 19 novembre.

Sono una cinquantina le osservazioni presentate alla Teb, la società del tram, sulla procedura d’esproprio dei terreni per la realizzazione della linea T2. Un numero che viene giudicato fisiologico a fronte di oltre 400 particelle catastali coinvolte: più di 300 di privati cittadini, le restanti di enti pubblici. La Conferenza di servizi convocata dalla Provincia ha tempo fino all’11 dicembre per esprimere il proprio parere sul progetto della linea che dalla stazione di Bergamo arriverà a Villa d’Almè. Nello stesso mese verrà emesso un primo avviso in previsione del bando di gara che verrà pubblicato a gennaio sulla Gazzetta europea. Il via ai lavori è previsto per la metà del 2023, la fine entro novembre 2026, come da termini Pnrr.

L’opera è stata inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza proprio per poter contare su tempi certi e procedure garantite e ha un finanziamento di 50 milioni a fronte dei 125 complessivi di matrice statale. Il costo totale in realtà è di 178,5 milioni: la Regione ce ne mette 40, Provincia e Palafrizzoni 9,5 complessivi, gli altri Comuni interessati (Ponteranica, Almè e Villa d’Almè) i rimanenti 4, coperti al 75% dal Consorzio Bim.

Il sedime demaniale

Le procedure d’esproprio riguardano quasi 100mila metri quadrati di aree più altri 35mila soggetti però ad occupazione temporanea: a opera realizzata verranno restituite ai proprietari. Va però ricordato che la quasi totalità della futura linea T2 corre su un sedime demaniale, il che semplifica le cose. Almeno sulla carta, perché c’è comunque chi nel frattempo ha potuto godere di una concessione precaria o a tempo su queste aree e che ora dovrà quindi rilasciarle, anche se magari nel frattempo sono diventate parti del giardino di casa. Nel capoluogo, per esempio, sono già partite un paio di lettere di disdetta per alcune aree al confine tra Valtesse e Ponteranica. Ed è proprio in quest’ultimo paese che ci sono le situazioni più delicate, considerato che il sedime passa in mezzo al centro abitato. Via Maresana verrà attraversata in sottopasso per evitare problemi alla circolazione, ma i mal di pancia per lo spostamento della pista ciclabile (che verrà occupata dal tram) su un altro tracciato non mancano. Quattro anni fa la somma complessiva necessaria per tutti gli espropri era stata quantificata in 3,3 milioni, a fronte però di una quantità minore di aree: persino ovvio che la cifra sia aumentata, probabilmente superando quota 4.

Un altro paio di dati: la larghezza del corridoio dove passeranno i binari è di 10,54 metri, tranne nel centro di Ponteranica dove raggiungerà i 10,84. Per quanto riguarda il numero di persone coinvolte nelle procedure d’esproprio, il dato è poco significativo: si potrebbe parlare di 750 soggetti tra pubblici e privati, ma una particella catastale può fare fisicamente capo a una sola persona così come a un condominio intero, il che cambia decisamente la prospettiva delle cose.

Fermate e punti critici

Per quanto riguarda il tracciato qualche piccola novità c’è. Nel tratto cittadino il passaggio tra il quartiere Finardi e l’area ex Reggiani è stato traslato più verso quest’ultima, così da salvaguardare dove possibile le case. Ne consegue uno spostamento della fermata di Santa Caterina che non sarà più all’altezza della vecchia stazione di piazzale Loverini ma appena oltre la roggia, qualche decina di metri in là. Tra le fermate previste due verranno attivate solo nel caso di una trasformazione urbanistica delle aree sulle quali gravitano: è il caso del Gres (tra Ramera e Petosino) e della Reggiani, tra Borgo Santa Caterina e lo Stadio. Quest’ultima fermata sarà realizzata all’altezza di via Ponte Pietra e non di viale Giulio Cesare come inizialmente previsto, così da evitare dislivelli tali da rendere necessari percorsi meccanizzati (scale mobili) come nel caso di Borgo Palazzo.

Sono previste 17 fermate, compresi i due capolinea; le prime 3 partendo da Bergamo (stazione, Borgo Palazzo e San Fermo) sono in coabitazione con l’esistente T1 per la Val Seriana e lo sarà pure la quarta, nuova e ora indicata come Bronzetti ma che potrebbe anche assumere il nome di Chorus Life. Qui ci sarà la biforcazione e l’interscambio delle due linee con tanto di nuova piazza.

Tecnicamente parlando, il punto più delicato della T2 (11,5 chilometri complessivi, 9,2 nuovi) diventerà via San Fermo dove la compresenza di 2 linee porterà al passaggio di un tram ogni 2,5 minuti nell’ora di punta e per giunta su una strada destinata a diventare l’accesso verso il centro dalla Val Seriana con la nuova viabilità di Chorus Life. Per attraversare invece le 4 corsie di via Corridoni, altro punto complesso, servirà un rosso veicolare di almeno 15 secondi e una eccellente coordinazione dei semafori della zona.

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