Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 18 Dicembre 2019
Trasporti in montagna, stop ai tagli
Pronti 700 mila euro e risorse per 3 anni
Sì ai fondi regionali per il 2020 e garantiti fino al 2022. L’assessore Terzi: «Ossigeno per zone di montagna e piccoli paesi». L’Agenzia: «Così più certezze nella programmazione».
Un contributo stabile per i servizi di trasporto nelle aree montane e in quelle meno densamente popolate che scongiura, almeno per il 2020, nuovi tagli sui chilometri gestiti dal Trasporto pubblico locale. È stato approvato in Consiglio regionale un emendamento al bilancio per stanziare, su tutto il territorio regionale, cinque milioni di euro annui aggiuntivi a favore dei servizi di trasporto nelle aree montane.
Fondi che sono stati resi strutturali: «Per il triennio 2020-2022 – ha spiegato l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi – le risorse da destinare alle aree a cosiddetta “domanda debole” all’interno della nostra Regione, ovvero quelle montane o poco densamente abitate, sono state rese stabili. Lo stanziamento aggiuntivo annuo di cinque milioni viene dunque reso stabile per i prossimi tre anni in modo da consentire alle Agenzie del trasporto pubblico locale di strutturare e programmare servizi adeguati anche nei piccoli paesi. Un segnale di vicinanza a territori che hanno specifiche necessità di trasporto».
Alla Bergamasca, per il 2020, andranno 726.926 euro, mentre per gli prossimi anni si attenderà una specifica delibera, anche se la cifra potrebbe rimanere invariata. «I cinque milioni complessivi – ha proseguito Terzi – si aggiungono ai 624 che Regione trasferisce annualmente alle Agenzie. La Lombardia è la Regione che investe di più nel Tpl, e in questi anni abbiamo sopperito più volte alle riduzioni del Fondo nazionale dei trasporti, di cui chiediamo una revisione dei criteri di ripartizione, visto che la Lombardia muove il 23% dei passeggeri a livello nazionale, ma ottiene risorse solo per il 17%. Le Regioni stanno aspettando il saldo del 20% del Fondo nazionale, ovvero la parte di contribuzione statale relativa agli ultimi 4 mesi del 2019. Questo ritardo danneggia le aziende di trasporto pubblico che attendono il pagamento dei rimborsi. All’appello per la Lombardia mancano circa 165 milioni di euro. Risorse che Regione ha anticipato per sopperire, ancora una volta, ai disservizi e alla sciatteria del Governo PD-M5S».
«Migliora la programmazione»
Il direttore dell’Agenzia Tpl di Bergamo, Emilio Grassi, spiega: «Sapere già ora che avremo a disposizione questi 700 mila euro aggiuntivi ci permetterà di programmare meglio il 2020, con più tranquillità. Almeno quest’anno sappiamo che avremo una parità di risorse rispetto agli ultimi anni e quindi non avremo problemi a mantenere il servizio. Nel 2018 e nel 2019 erano già stati erogati, sotto forma di contributo straordinario, questi 700 mila euro annui, ma sapere che questo contributo ora sarà stabile ci consentirà di aprire l’anno con più serenità e più tranquillità».
Fino allo scorso anno infatti il contributo era arrivato solo a settembre e la programmazione di chilometri e di corse aveva risentito dell’incertezza di risorse: «Avevamo iniziato l’anno con forti pericoli di tagli – conclude Grassi – e la certezza del contributo era arrivata solo a settembre. Il 2020 invece inizierà sotto tutt’altra luce. Sappiamo anche che oltre a questo emendamento ne è stato accolto un altro che prevede l’erogazione alle aziende del contributo del contratto nazionale del lavoro con le stesse procedure con cui è stata fatta fino a oggi. Negli ultimi mesi si era detto che queste avrebbero potuto esser cambiate con altre, più onerose e che avrebbero ridotto le risorse. Grazie a questi due provvedimenti iniziamo l’anno davvero più tranquilli».
Soddisfazione anche dal consigliere regionale Paolo Franco («Cambiamo!»): «La Regione sopperisce a ciò che lo Stato non fa. È un risultato importantissimo, queste sono risorse necessarie perché troppo spesso abbiamo visto linee soppresse sul territorio, in particolare nei piccoli paesi».
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