Unibg, al via il nuovo Anno accademico. Bernini: «In sintonia con la realtà che vi circonda»

2022-2023. La cerimonia nella sede dell’Accademia Gdf con la partecipazione del neo ministro all’Università: «Il vostro tasso di occupabilità ben oltre il 90% entro 5 anni dalla laurea».

«L’ inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 è stata l’occasione per rafforzare ulteriormente la visione di un ateneo aperto, plurale e con una forte responsabilità pubblica e attiva nei confronti dei nostri giovani, della società e del territorio. Visione che trova una sua declinazione negli obiettivi e traguardi esplicitati nel piano strategico i cui principi guida e linee di indirizzo guideranno le progettualità che metteremo in campo nei prossimi 5 anni. Nello specifico, quattro piattaforme tematiche su stili di vita, salute e benessere della persona, patrimoni cultura e creativi, economie e società sostenibili, formazione e nuove professionalità costituiranno il denominatore comune di dialogo e confronto interdisciplinare dei nostri dipartimenti e centri di ateneo».

Queste le parole della prolusione de l rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, che si è tenuta oggi, lunedì 21 novembre, presso la sede dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo alla presenza del neo eletto ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini e delle massime istituzioni locali, tra le quali il comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo Paolo Kalenda, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente della provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e l’assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi.

«La vivacità intellettuale che risiede nei nostri atenei, per non essere autoreferenziale, deve avere dei canali diretti con le realtà locali, con le aziende, gli enti, le città - ha sottolineato il ministro Bernini -. Una vivacità che va incanalata allo scopo di offrire nuove prospettive alla comunità di appartenenza. Il tasso di occupabilità dell’Università di Bergamo, che va ben oltre il 90 per cento entro i primi 5 anni dalla laurea, è certamente una dimostrazione di come siate in sintonia con la realtà che la circonda». «Il ministero dell’Università e della ricerca crede molto in un passaggio verso offerte didattiche meno rigide. Credo profondamente che la flessibilità sia una risorsa ­ - ha aggiunto il ministro ­­-. Il verticalismo delle proposte accademiche è stato pensato per costruire professionalità in un mondo più settorializzato, ma adesso abbiamo bisogno di un cambiamento, di interconnessioni. E se l’università ha un compito è quello di precorrere i tempi».

Al centro della giornata la Lectio magistralis di Nicola Palmarini, direttore del Nica-Uk national innovation centre for ageing, centro di ricerca voluto e finanziato dal governo britannico per lo sviluppo e la promozione di soluzioni innovative dedicate al tema della longevità cui l’ateneo ha recentemente stretto un accordo di collaborazione. Palmarini, dopo una premessa sull’invecchiamento della popolazione mondiale, italiana compresa, ha spiegato che stiamo imparando a conoscere le dinamiche di questo fenomeno che sta mutando nella concezione comune da «invecchiamento sano» a «longevità sana». L’innovazione che coinvolge questo settore è fautrice di questa mutazione. Tuttavia, come spiega Palmarini, il nostro sistema sociale non è pronto a questo cambiamento: i pregiudizi inconsci verso l’età rendono l’età avanzata una discriminazione. Per questo motivo risulta necessaria una riattribuzione di valore alla diversità e all’invecchiamento quali opportunità sociali, culturali e di business.

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