UniBg, con il green pass lezioni in presenza al 75%

Università pronte a ripartire con l’obiettivo di conciliare il diritto allo studio con quello alla salute. Dal primo settembre all’Università di Bergamo prenderanno il via esami e tesi in presenza, dal 4 ottobre inizieranno le lezioni, ancora in regime duale, parte in presenza e parte da remoto.

Un fatto è certo, per varcare le soglie delle sedi accademiche sarà necessario essere in possesso del green pass. Dal primo settembre al 31 dicembre (termine attuale di cessazione dello stato di emergenza) gli studenti dovranno possedere ed esibire, se richiesta, la certificazione verde. Green pass indispensabile anche per il personale universitario e per i visitatori, come i parenti dei laureandi, ammessi in numero contingentato, che vogliano assistere alle discussioni delle tesi .

È atteso nei prossimi giorni un nuovo dpcm che dovrebbe prevedere nello specifico le modalità di verifica del possesso della certificazione verde per il personale universitario, fanno sapere dall’ateneo. Per gli studenti, il possesso della certificazione verde Covid-19 sarà verificato a campione. Nel frattempo UniBg sta aggiornando l’app già in uso per prenotare i posti in aule, sale studio, biblioteche e mense, che darà allo studente anche la possibilità di autocertificare il possesso del green pass. «Per i controlli a campione, non potendo gli atenei accedere alla banca dati regionale – sottolinea il rettore Remo Morzenti Pellegrini – suggerirei che fosse direttamente il ministero a fare i controlli sugli studenti da noi segnalati. Altra questione è l’autocertificazione relativa al possesso del green pass, in questo caso l’app che stiamo aggiornando può essere di grande utilità».

Dal 4 ottobre lezioni al via. «Cercheremo di arrivare al 75% delle lezioni in presenza, ma dovremo fare i conti con il numero dei nuovi iscritti – spiega il rettore –. I primi dati sembrano confermare la tendenza dello scorso anno (oltre seimila gli immatricolati, ndr), questo significa che dovremo mantenere gli spazi in affitto in Città Alta, al Seminario e al Seminarino, e proseguire anche con la didattica a distanza, che certamente sarà mantenuta almeno per il primo semestre del nuovo anno accademico». L’esigenza manifestata dal governo è far ritornare gli atenei alla tradizionale vocazione per la didattica in presenza, senza rinunciare alle opportunità date dal «digital learning». Si punta a una ripresa dell’anno accademico che riporti gli studenti a vivere gli spazi universitari, nel rispetto delle misure anti-Covid, a iniziare dall’uso delle mascherine e dal distanziamento di un metro tra una postazione e l’altra negli spazi comuni. Ovviamente molto dipenderà dai dati epidemiologici e dalle disposizioni ministeriali. In una lettera inviata agli studenti e pubblicata sul sito di UniBg il rettore Remo Morzenti Pellegrini precisa: «I diritti allo studio e al lavoro, sanciti dalla nostra Costituzione, sono patrimonio di tutti e saranno sempre garantiti con pienezza ed effettività nell’ordinamento italiano e, logicamente, anche nel nostro ateneo. Tuttavia, l’esigenza primaria per tutti è oggi quella di contemperare (e certo non sacrificare) questi ineludibili diritti con l’esigenza, altrettanto imprescindibile, di tutelare la nostra vita e quella dei nostri cari oltre che una socialmente doverosa attenzione verso i più fragili. Confidiamo che ciò avvenga con la massima serenità possibile, con spirito collaborativo e nel rispetto di tutti».

Proprio nell’ottica di un ritorno alla normalità, l’ateneo sta valutando, per settembre, una cerimonia di proclamazione in aula magna dei neo laureati che tra novembre e maggio si sono dovuti laureare a distanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA