Vaccini, prenotazioni boom a Bergamo
«Le prime dosi stanno arrivando»

Da lunedì possono fissare l’appuntamento over 65 e fragili. Migliaia di telefonate ai medici di base. Ats: «Le consegne previste oggi».

Una giornata bollente per i medici di famiglia bergamaschi, subissati di richieste dai pazienti per prenotare i vaccini antinfluenzali. Qualcuno addirittura chiedeva ai medici di potersi vaccinare subito, travisando il messaggio della Regione: lunedì partiva solo la possibilità per i medici di ordinare in farmacia le dosi vaccinali, secondo la scala di priorità e la tempistica individuate da Palazzo Lombardia. Cioè massimo 30 dosi a medico, prenotabili da lunedì e fino al 25 ottobre; 20 dosi dal 26 al 31 ottobre; 20 dosi dal 2 novembre; 30 dosi dal 4 novembre; da metà novembre ulteriori dosi. La priorità in questa fase iniziale è data alle richieste dei pazienti fragili (malattie croniche) e di quelli a letto in assistenza domiciliare. Fino a metà pomeriggio nessuna traccia dei vaccini nei magazzini, poi in serata è arrivata la precisazione di Ats Bergamo.

Nella nota si specificava che «511 medici di medicina generale su 650 si sono recati presso le farmacie di riferimento per ordinare le prime dosi di vaccino antinfluenzale. Le consegne sono previste per oggi stesso (ieri, ndr) e per la giornata di domani (oggi, ndr)». «Si tratta delle prime trenta dosi di vaccino previste per ogni medico di assistenza primaria con cui potranno vaccinare i pazienti fragili e gli allettati in assistenza domiciliare integrata – ha commentato Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo». «Il prossimo step – aggiunge la nota dell’Ats - prevede l’arrivo nei magazzini di Ats Bergamo di altre 20 dosi per ciascun medico che i medici di medicina generale potranno ritirare nelle farmacie a partire dal 26 ottobre». Una gestione delle modalità di distribuzione che però non soddisfa i medici bergamaschi, alle prese per l’intera giornata di lunedì con le richieste pressanti dei pazienti, disorientati e timorosi di non accaparrarsi in tempo utile i vaccini.

«Una corsa inutile»

«Le dosi sono scaglionate e il quantitativo è limitato. Non è il massimo programmare con numeri così bassi – ha detto Mirko Tassinari, presidente della Fimmg Bergamo (Federazione dei medici di medicina generale) -. Ho ricevuto una quantità industriale di telefonate, ma le dosi ora sono riservate ai fragili e agli allettati, poi agli over 65. La maggior parte dei vaccini arriverà dopo la metà di novembre. I pazienti tra i 60 e i 64 anni saranno in coda alla vaccinazione. Ma questa corsa al vaccino è inutile, perché la consegna sarà a rilento».

I farmacisti

Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo, fa un primo bilancio: «Nel deposito di Lallio sono arrivate 15 mila dosi di vaccini per Bergamo e provincia, disponibili per essere ordinate dai medici. Dovrebbero essere sufficienti per questa settimana e soddisfare quasi il fabbisogno per i pazienti cronici e gli over 65. Con questa disponibilità, su 648 medici saremmo a 23 dosi per medico». Il vaccino è gratuito per chi ha patologie acute o croniche, per over 60, per le donne in gravidanza, per i bambini fino a 6 anni, per gli operatori sanitari.

All’Iml 2.500 telefonate

Mario Sorlini, medico di famiglia di Albino e presidente della cooperativa Iml (Iniziativa medica lombarda) che raggruppa 720 medici, di cui 250 a Bergamo, sforna i numeri della prima giornata di prenotazioni: «Quaranta medici di famiglia bergamaschi hanno affidato a noi la prenotazione delle vaccinazioni, a partire dal 2 novembre. Abbiamo smaltito 2.500 telefonate (diventate prenotazioni), 25 richieste via mail e 50 tramite WhatsApp. Tra poco daremo la possibilità di prenotarsi direttamente nel portale. Al momento sussistono problemi di approvvigionamento, ma speriamo che il vaccino ci sarà per tutti». Poi ribadisce: «Si inizia con i pazienti fragili di ogni età, poi tutti gli over 65 e, se avremo vaccini a sufficienza, anche la fascia per i soggetti tra i 60 e i 64 anni, ai quali consigliamo comunque di recarsi nei Presst».

È stata una lunga e difficile giornata per chi opera sul territorio. La conferma arriva da Mario Agazzi, presidente Snami Bergamo (Sindacato nazionale autonomo medici): «Un delirio, molti hanno telefonato convinti di vaccinarsi subito. Non c’è medico di base che abbia al momento il vaccino. Per soddisfare 400 persone passeranno due mesi, la campagna non è partita bene. Sono preoccupato per i ritardi accumulati in un anno così particolare. Noi ci mettiamo la faccia, così è impossibile. Io vaccino nel mio studio con entrate e uscite differenziate, ma la distribuzione frazionata rappresenta un problema notevole. E se scatterà un nuovo lockdown come faremo?».

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