Vento fortissimo in quota. E la neve resta un miraggio

Sabato al Curò le raffiche hanno raggiunto i 95 chilometri orari. Versanti montani spogli e torrenti in secca per l’assenza di precipitazioni.

Montagne spoglie di neve, versanti esposti a sud completamente brulli e torrenti in secca per la perdurante assenza di precipitazioni. È questo lo scenario che accoglie quanti decidono di passare qualche ora sulle montagne dell’arco alpino. Ovviamente le nostre non fanno eccezione, come conferma la desolante vista dei «tremila» orobici dell’alta Val Seriana che, più di ogni altra montagna bergamasca, in questo periodo dovrebbero risultare carichi di neve.

Lo sconforto degli operatori del settore è palpabile poiché, alla quasi totale assenza di precipitazioni, si sono aggiunti i frequenti periodi di inversione termica che hanno impedito l’utilizzo dei cannoni per l’innevamento artificiale. Sconforto che ha però colpito anche gli appassionati dello sci alpinismo o delle ciaspole ai quali, per un breve utilizzo della propria attrezzatura, non è restato altro da fare che individuare qualche valletta con esposizione nord, dove l’azione dei raggi solari non ha ancora inciso in maniera significativa sul piccolo quantitativo caduto al suolo in occasione della nevicata dell’Immacolata. Altri itinerari classici, come la salita al Monte Timogno sopra Spiazzi di Gromo, non risultano purtroppo praticabili a causa della totale assenza di neve.

Questo fattore ha però indotto decine di escursionisti, che hanno anche beneficiato della seggiovia che giunge al rifugio Vodala, a risalire il versante erboso della montagna fino a raggiungere la vetta posta a 2170 metri. Proprio alle quote di media montagna la giornata di ieri è stata caratterizzata da intensi venti, come confermano le punte di velocità registrate dalle stazioni del Centro meteo lombardo presenti sul nostro territorio; rifugio Vodala 32 chilometri all’ora, rifugio Campel a Lizzola 53 e Baita Termen al Monte Pora 52. Al rifugio Curò la velocità è stata di 95 chilometri (la seconda in Lombardia dopo i 97 registrati ai 2604 metri di Bormio Cimino Valbella, in territorio di Sondrio). Sotto il profilo termico da segnalare la minima di -13,6 gradi (massima -8,4) registrata nella giornata di ieri dalla stazione meteo del Pizzo Coca, la più elevata della Bergamasca con i suoi 3050 metri.

L’azione del vento ha però favorito una maggiore visibilità poiché, proprio dalla vetta del Monte Timogno, era possibile individuare verso sud, oltre il Pizzo Formico e le nebbie che avvolgevano la pianura, la catena degli Appennini e verso ovest i profili del Monte Rosa e la sagoma del Monte Cervino. Il bollettino emesso da Arpa Lombardia non prevede purtroppo cambiamenti meteo nell’immediato. Il tempo sulla regione si manterrà stabile con nebbie in pianura alternate a pause soleggiate nelle ore centrali del giorno mentre in montagna prevarrà il sole. Solo giovedì è prevista nuvolosità in aumento ma con bassa probabilità di precipitazioni nonché temperature in calo.

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