Vertice sicurezza: «Zona stazione, il servizio sarà rimodulato»

Il questore: «L’attenzione sulla zona stazione è massima. Gli interventi saranno diversificati». Sollecitati giro di vite sulle licenze commerciali e posa di cartelli anti-alcol.

L’attenzione sulla zona stazione è massima, e il servizio di presidio potrà essere rimodulato con interventi diversificati. Ma non solo: all’indirizzo di Palafrizzoni, sono stati sollecitati un giro di vite sulle licenze commerciali e il posizionamento di cartelli per ricordare il divieto di bere alcol in zona. In Prefettura, ieri mattina, il vertice delle forze di polizia per fare il punto sull’omicidio di domenica, consumatosi in pochi minuti, all’ora di pranzo, nella centrale via Novelli. E, in attesa che i contorni della vicenda si chiariscano, ragionare sulle nuove azioni da mettere in campo per la sicurezza.

Le azioni Con una premessa d’obbligo per il questore Maurizio Auriemma: «L’episodio è grave e non va sottovalutato, ma non va né esasperato né strumentalizzato. Il fatto di sangue in sé poteva succedere da qualsiasi altra parte, era imponderabile nella sua tragicità». Se alcuni comportamenti delittuosi non si possono impedire per la loro imprevedibilità, per il questore è però un dato incontrovertibile «la rapidità di risposta delle forze dell’ordine, intervenute quasi in flagranza di reato». L’obiettivo è anche evitare che l’eco (pure mediatico) della violenza mortifichi i tentativi che negli ultimi mesi tutte le istituzioni hanno messo in campo per migliorare la vivibilità di piazzale Marconi e dintorni, al centro di numerosi Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica. «Tutte le forze di polizia e l’amministrazione comunale - ricorda il questore - stanno collaborando, con interventi su diversi piani (dall’arredo alla illuminazione, dalle telecamere all’ordinanza per vietare il consumo di alcol) per garantire la sicurezza in una zona ad alto scorrimento, anche in questo periodo estivo, con i flussi turistici che stanno riprendendo, e per chi ci vive: prendiamo in considerazione tutte le segnalazioni che ci arrivano».

Fatto l’inventario dell’attività svolta (praticamente un servizio al giorno, nell’ultimo mese, del Reparto prevenzione crimine lombardo oltre a tutte le forze dell’ordine presenti nei diversi turni di servizio), il questore ammette «che tutto si può comunque fare meglio». «Lasciando i presidi in uniforme che hanno garantito degli eccellenti risultati - rimarca Auriemma - rimoduleremo il servizio con una maggiore mobilità delle forze di polizia e diversificando gli interventi, anche con l’ausilio di risorse in abiti civili come la polizia amministrativa». Preferendo comunque sempre al presidio fisso in piazzale Marconi un pattugliamento itinerante anche nelle vie limitrofe. Il questore riconosce lo sforzo dell’amministrazione comunale (intervenuta ad esempio sull’arredo di piazzale Marconi e con il progetto culturale di piazzale Alpini), ma non sono mancati due (caldi) suggerimenti all’indirizzo di Palafrizzoni. «Abbiamo chiesto di rivedere le licenze commerciali in questa zona, dove sono presenti molti negozi etnici - spiega il questore -: limitare i prodotti vendibili o gli orari, potrebbe essere un tentativo per mitigare certe situazioni. Così come è opportuno mettere dei cartelli per rendere evidente il divieto di consumare alcol in questa zona: un giusto provvedimento, ma è difficile che tutti si siano letti l’ordinanza sindacale». Se ne discuterà nel prossimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che verrà convocato a breve, anche col Comune presente. Le reazioni Palafrizzoni ha recepito le indicazioni e sta facendo le sue valutazioni. Il vicesindaco Sergio Gandi aveva già ammesso «la difficoltà di controllare tutti i giorni e a tutte le ore il consumo di alcol in zona stazione e ancora di più le attività che lo vendono».

Assicurando però: «Faremo di più». Ieri sui social è tornato sull’omicidio di domenica, esprimendo «un dispiacere immenso» e ricordando: «La sola Polizia locale tra gennaio e giugno ha svolto nell’area 3.634 ore di servizio, 184 ore le Unità Mobili di quartiere. Il Nucleo preposto alla sicurezza urbana (Nisu) è presente tutti i giorni, con un presidio fisso in via Paglia. Gli stazionamenti in piazzale Marconi si sono ridotti dopo la rimozione del deposito bici coperto; il verde è stato ripensato; si è intervenuti, sin dal febbraio scorso, sui bivacchi alle Autolinee, rimossi in collaborazione con Polizia di Stato e servizi sociali, riportando un po’ più di ordine e dignità». L’assessore alla Sicurezza quindi assicura: «Il fatto di domenica in questo quadro, addolora ancora di più. L’unica possibilità è continuare a lavorare, essere presenti, intervenire tempestivamente - come domenica hanno fatto i carabinieri - per fermare chi è responsabile e assicurarlo alla giustizia. Si deve andare avanti, estendendo e intensificando i controlli, contrastando ogni pratica illegale e ogni comportamento contrario alla dignità delle persone e al rispetto delle regole. Altra strada non c’è, se non esserci e fare quello che serve». La sicurezza - oggetto anche di un recente Consiglio comunale straordinario - è spesso casus belli tra maggioranza e opposizione.

Questa volta, però, anche la Lega si tiene alla larga dalle polemiche, tirata invece in ballo da più parti con l’accusa di usare «due pesi e due misure». «Sento parole deliranti di chi, spinto da furore ideologico, dice frasi del tipo “se la vittima fosse stata italiana e l’aggressore straniero i leghisti avrebbero gridato allo scandalo” - scrive il consigliere comunale Alessandro Carrara -. Mi spiace per qualcuno a sinistra ma la nazionalità conta poco, da mesi, infatti, denunciamo la pericolosità della zona della stazione e limitrofe sottolineando anche i fatti che hanno come protagonisti gli italiani. La violenza e la criminalità sono da denunciare sempre». Persino dal pulpito leghista, quindi, si auspica che «nei prossimi mesi la discussione sulla sicurezza in città assuma una dimensione meno ideologica».

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