Via al green pass da oggi, nella Bergamasca ce l’hanno in 750 mila: ecco dove serve

Dai bar ai ristoranti, dai musei ai concerti: ecco dove serve. Si ottiene dalla prima dose di vaccino, nella Bergamasca l’ha fatta il 79,31%

Da oggi, venerdì 6 agosto, sarà un po’ come la mascherina: bisognerà portarlo sempre con sé per evitare di restare fuori da bar, ristoranti, palestre, musei, cinema, ospedali e da ogni altra attività al chiuso. A poco più di un mese dal suo debutto come lasciapassare per i viaggi all’estero nei Paesi dell’Unione Europea, da oggi il green pass diventa indispensabile per muoversi liberamente dentro e fuori dai locali anche del proprio Comune di residenza. Sono 750.918 i bergamaschi che possono già scaricarlo (direttamente sul cellulare, oppure stampandolo), pari al 79,31% della popolazione over 12. Tanti sono infatti i residenti in Bergamasca che, a ieri mattina, avevano ricevuto almeno la prima dose di vaccino sui 946.801 aventi diritto (592.880 hanno già completato il ciclo vaccinale con il richiamo). Questo perché, è bene ricordarlo, a differenza del pass europeo che si ottiene solo dopo due dosi, il green pass in Italia si può ottenere già dopo la somministrazione della prima dose: per essere più precisi, a 15 giorni di distanza dalla prima dose (va detto quindi che, tra gli oltre 750 mila bergamaschi di cui parliamo, ce ne sono senz’altro un certo numero che dovrà pazientare ancora qualche giorno per poterlo scaricare, avendo ricevuto la prima dose in queste ultime due settimane).

Altra possibilità per ottenere il pass è essere in possesso di un certificato di guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi. In mancanza di questi requisiti, ad ogni modo, da oggi l’accesso ai luoghi pubblici è vietato, a meno che non si presenti l’esito di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore. Ne sono esenti i bambini fino agli 11 anni compiuti e coloro che sono affetti da patologie che li esonerano dalla vaccinazione, su specifica certificazione medica.

Dove serve

In zona bianca da oggi si deve presentare il green pass se si vuole andare al ristorante al chiuso e negli altri locali pubblici, e sedersi al tavolo. Non è necessario invece per chi sta all’aperto e per le consumazioni al bancone. Lasciapassare indispensabile anche per assistere a concerti, spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, musei e luoghi della cultura, piscine, palestre, centri benessere (anche all’interno di strutture ricettive), limitatamente alle attività al chiuso. E ancora: in ospedali, Rsa, sagre, fiere, convegni, congressi, centri termali, parchi di divertimento, sale gioco, centri culturali, sociali e ricreativi, con l’esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione).

Sanzioni fino a mille euro

I titolari delle attività sono tenuti a verificare che l’accesso avvenga con il green pass. In caso di controllo, la violazione viene punita con una multa da 400 a 1.000 euro a carico sia dell’esercente che dell’utente. In caso di recidiva, con tre infrazioni in tre giornate differenti, la sanzione potrebbe essere accompagnata dalla chiusura fino a 10 giorni.

Come si ottiene?

Il Governo ha previsto più canali, con o senza identità digitale. Il sito www.dgc.gov.it è già operativo e prevede l’invio via e-mail o sms di una notifica da parte del ministero della Salute in relazione alla avvenuta vaccinazione. Il messaggio ricevuto contiene un codice di autenticazione e brevi istruzioni per scaricare la certificazione. Dopo essersi collegati al sito, con accesso tramite identità digitale (Spid/Cie) oppure con a tessera sanitaria (o con la carta d’identità se non si è iscritti al Sistema Sanitario Nazionale), in combinazione con un codice ricevuto via e-mail o sms, si potrà scaricare la certificazione. Il formato digitale non è l’unica modalità per recuperare il pass: medici di base, pediatri e farmacie possono stampare il documento gratuitamente.

Se il green pass «non esiste»

Sono stati segnalati casi di persone che non sono riuscite ad ottenere il green pass, neppure dopo la seconda dose di vaccino. «Il problema, di carattere nazionale, sembra legato a situazioni specifiche di singoli cittadini per i quali ci sono tuttora problemi di matching tra le banche dati – fa sapere Ats –. Stiamo segnalando e gestendo ogni singolo caso con Aria e Poste. I cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale e non riescono ad ottenere il green pass possono rivolgersi all’Urp, al recapito telefonico 035.385.111 (opzione 6) o via mail all’indirizzo [email protected]». È possibile anche collegarsi a questo link, attivo sul sito di Ats: https://sorveglianzacovid.ats-bg.it/?q=informativa_certificazione_verde_covid19

Dura fino a 9 mesi

Il certificato di vaccinazione è valido a partire dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data della seconda dose. Da questo momento, la certificazione è valida per ulteriori 9 mesi. Il certificato di avvenuta guarigione è valido invece per sei mesi dalla data di fine isolamento. La certificazione rilasciata in caso di tampone negativo vale 48 ore dal momento del prelievo del materiale biologico. Il green pass può essere revocato in caso di infezione da Covid-19: la positività al virus, infatti, verrà immediatamente registrata nella banca dati e questo comporterà l’annullamento del pass.

I controlli

La verifica delle certificazioni verdi è effettuata mediante la lettura del QR-code, utilizzando l’applicazione «Verifica C19», che consente di controllare l’autenticità della certificazione e di conoscere le generalità dell’intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione. Su richiesta l’intestatario del pass dovrà presentare un documento d’identità. L’attività di verifica delle certificazioni non comporta, in alcun caso, la raccolta dei dati dell’intestatario in qualunque forma.

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