Virus respiratori e Covid, 8mila casi. Antinfluenzale, da lunedì 13 ottobre il via per tutti

IN UNA SETTIMANA. Ora nell’aria un mix di patogeni, rhinovirus, Sars-CoV-2, parainfluenzali e influenza vera. Il 90% dei casi Covid in età lavorativa. Prime vaccinazioni ai più fragili, ora in campo anche 188 farmacie.

L’«innesco» è quello consueto: le temperature che s’abbassano, il ritorno alla vita negli spazi chiusi, i virus che rialzano la testa. La lunga stagione delle patologie respiratorie sta entrando nel vivo, lo racconta l’esperienza quotidiana tra scuole e luoghi di lavoro e lo confermano i numeri. L’ultimo bollettino di «Influnews», la rete di sorveglianza regionale delle sindromi simil-influenzali, mostra la risalita della curva epidemiologica: stando al report, nell’ultima settimana si possono stimare oltre 8.000 persone in Bergamasca colpite da questi malanni, e un totale di 83.500 nell’intera Lombardia, su livelli paragonabili a un anno fa. Il perimetro del contagio deriva da un modello di calcolo legato alle segnalazioni della medicina di territorio, sulla base delle visite in ambulatorio, e tiene conto anche di quella «cifra oscura» del Covid che sfugge ai canali ufficiali.

Un mix di agenti patogeni

Nell’aria circola in realtà un mix di agenti patogeni, come emerge dai tamponi-campione che vengono prescritti ad alcuni pazienti e che la Regione poi analizza: il 30% dei test riscontra la presenza di rhinovirus (il virus del raffreddore e dei suoi «cugini»), un altro 30% conferma la presenza del Sars-CoV-2 (il responsabile del Covid), poi su valori marginali si attestano i virus parainfluenzali (2%), l’Rsv (le bronchioliti, il 2% dei casi) e anche i virus influenzali veri e propri (un altro 2%). Negli ultimi picchi stagionali, invece, la Bergamasca ha toccato fino a 20mila malati a settimana.

«La vera influenza arriverà più avanti», concorda Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, mentre «il Covid si vede in misura maggiore». È così anche secondo i medici di base, dove oggi si concentra il grosso del carico sanitario, visto che la sintomatologia generalmente lieve porta solo a rari accessi in pronto soccorso. «Il Covid è in aumento, con molti casi che stiamo gestendo a livello ambulatoriale e domiciliare senza

«La vera influenza arriverà più avanti», concorda Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, mentre «il Covid si vede in misura maggiore».

grandissime complicanze – spiega Ivan Carrara, segretario della Fimmg Bergamo, sindacato di categoria, e medico di base “sentinella” della sorveglianza epidemiologica -. I sintomi però sembrano duraturi, con febbri che persistono e tossi che si protraggono. Quando prescriviamo il tampone per la conferma diagnostica, una gran parte è poi positiva al Covid». Tra l’altro, di questi pazienti «molti sono giovani: per esperienza, in quest’ultimo periodo il 90% dei casi Covid riguarda persone in età lavorativa», aggiunge Carrara. Tra i più anziani, invece, si continua a prescrivere il Paxlovid, la terapia antivirale che nei soggetti più fragili – se somministrata tempestivamente all’insorgere della malattia, ed ecco perché il tampone di conferma è importante – permette di evitare le conseguenze più gravi e potenzialmente anche il ricovero in ospedale. «Il Covid gira, continua a serpeggiare», racconta Marco Agazzi, presidente del sindacato Snami e medico di base a Ponte San Pietro: «Proprio 30 secondi fa mi ha telefonato un paziente: aveva prenotato la vaccinazione ma ha appena fatto il tampone ed è risultato positivo al virus (e quindi salterà la vaccinazione, ndr). Sono forme leggere ma endemiche con cui conviveremo a lungo, perché il virus si è adattato in questo modo per sopravvivere».

I vaccini

Intanto, la campagna vaccinale sta per aumentare di ritmo. Quella antinfluenzale è aperta dal 1° ottobre. Per Carrara, «è partita bene: i medici di base hanno già cominciato le somministrazioni dando priorità ai più fragili. Nei prossimi giorni è previsto anche l’arrivo dei nuovi vaccini anti-Covid (la versione aggiornata, ndr)». Se dal punto di vista organizzativo non filtrano criticità davvero impattanti, la questione centrale è quella dell’adesione dei cittadini: «Purtroppo – sospira Agazzi -, resta l’impressione che ci sia una generale diffidenza verso le vaccinazioni, anche per l’antinfluenzale che solitamente era sempre ben vista. Occorre un gioco di squadra tra sistema sanitario e opinione pubblica per ridare centralità alla scienza e superare le superstizioni. E vanno ricordate anche le altre vaccinazioni di stagione, come quella anti-pneumococco, importante soprattutto negli anziani».

Dal 13 ottobre, la campagna vaccinale diventerà «universale» – cioè aperta all’intera popolazione – ed entreranno in campo anche le farmacie: sono 188 le «croci verdi» bergamasche coinvolte nell’iniziativa e oltre 1.300 nell’intera Lombardia. «Cresce la fiducia per i servizi di prevenzione in farmacia – sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia -. Grazie alla formazione dei nostri farmacisti e al coordinamento con Regione e le Ats, siamo pronti a dare un valido supporto». Per il 18 e il 19 ottobre, invece, le Asst saranno chiamate a organizzare dei «vax day»: i dettagli sono attesi nei prossimi giorni.

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