«Visionary days», gli under 35 dicono alle istituzioni come immaginano il mondo

In Fiera.Ben 2.500 partecipanti (mille in presenza) per un «brainstorming» di otto ore su cinque temi. Alla fine concetti e visioni raccolte in un manifesto.

La fiera di Bergamo ha accolto 1.000 ragazzi da tutta Italia per la quinta edizione di «Visionary days»: 2.500 ragazzi - appunto 1.000 in presenza, e 1.500 da remoto - riuniti per un brainstorming di 8 ore che ha come obiettivo la stesura di un manifesto da destinare alle istituzioni e a «chiunque sia interessato», in cui si definiscono i punti cardine del domani per gli under 35.

Partecipanti suddivisi in gruppi

Partecipanti divisi in tavoli composti da otto partecipanti e un moderatore: i primi selezionati in modo da essere il più possibile diversi, il secondo chiamato a guidare il confronto. Al termine di ogni sessione i risultati sono stati inviati ad un’intelligenza artificiale che ha connesso tutti i tavoli, anche quelli «digitali». Il programma, a fine giornata, ha riprodotto una sintesi di tutti gli output, il Manifesto, un libro che riporta tutte i concetti e le visioni raccolte, scaricabile al termine dell’evento. Su un palco centrale si sono alternati ospiti d’eccezione, ognuno con 15 minuti a disposizione. I partecipanti, preso spunto dagli interventi, hanno discusso ai tavoli in relazione alle 5 tematiche del giorno: privilegio, eredità, direzioni, partecipazioni, attimi. I relatori dei cinque temi: Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A; Maximo Ibarra, ceo di Engineering Ingegneria Informatica per Direzioni; Vera Gheno, linguista; Marianna Aprile, giornalista; e infine la doppia partecipazione di Chiara Corrao (nipote di Paolo Borsellino) e Anastasio, cantante. Ha moderato Vincenzo Neri, studente di Psicologia a Padova, hanno condotto Marco Carrara (Rai) e Chiara Piotto (sky).

Gori: «Ai ragazzi di Visionary days va riconosciuto il merito di dire ai loro coetanei che partecipare è utile e migliora il proprio contesto»

È intervenuto anche il sindaco Giorgio Gori: «Abbiamo accompagnato le ultime edizioni di Visionary con un po’ di complicità: penso sia un bel tentativo per attivare migliaia di ragazzi. A loro va riconosciuto il merito di dire ai loro coetanei che partecipare è utile e migliora il proprio contesto».

Gli studenti: «Una giornata stimolante»

L’entusiasmo si respira nelle parole dei ragazzi. «È stata una giornata organizzata nei minimi dettagli - ha detto Giulia Cairo, studentessa di ingegneria dell’Università di Bergamo -, i gruppi sono veramente molto stimolanti, ho trovato persone splendide con cui confrontarmi. Gli input così dettagliati ci hanno permesso di discutere tanto e bene. Mi è piaciuto molto lo scambio diretto con gli esponenti delle istituzioni». Anche Lorenzo Piazzini, neolaureato di 22 anni, racconta come «l’aspetto particolarmente interessante è che abbiamo la possibilità di confrontarci con ragazzi provenienti da realtà diverse, senza centellinare le parole come invece capita di solito. Una mia proposta per il futuro è di dare maggiore spazio a tematiche politiche attuali, senza una presa di posizione dell’iniziativa, ma come incubatore di riflessione e dialogo». Anche i moderatori hanno vissuto una giornata d’impatto: «L’evento è andato alla grande - commenta Alex Vezzoli, consigliere comunale a Costa di Mezzate -. Ho visto un po’ di difficoltà iniziale ad entrare subito nel merito di temi molto specifici, dopo poco però la discussione ha coinvolto tutti». A conclusione della giornata Luca Andreini, responsabile di Visionary Bergamo, citando una frase del Manifesto ha detto: «L’io è diventato noi, la fiamma del cambiamento si è accesa».

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