Visite dei neo papà negli ospedali, si torna al pre-Covid: in reparto 24 ore su 24

Sanità. Circolare del Welfare della Lombardia. Tolte le ultime restrizioni per Ostetricia e Ginecologia. Resta obbligatoria la Ffp2. «Benefici per tutti».

In reparto 24 ore su 24, prima, durante e dopo il parto. Si cambia ancora e questa volta per tornare (finalmente) alla normalità pre-Covid. Ci sono voluti tre anni, ma con la circolare emessa nei giorni scorsi dalla Direzione Welfare di Regione Lombardia, anche le ultime restrizioni per i neo papà nelle corsie dei reparti di Ostetricia e Ginecologia sono state superate: dovranno indossare una mascherina Ffp2 - del resto la versione chirurgica è ancora obbligatoria in tutte le strutture sanitarie – e igienizzarsi spesso le mani, dopodiché potranno restare accanto alla mamma e al bambino tutto il tempo che lo vorranno. Come i genitori dei minorenni ricoverati e i familiari dei pazienti in fin di vita, anche i papà vengono dunque riconosciuti come «caregiver» (la persona che si prende cura del familiare in stato di bisogno).

Nei punti nascita degli ospedali bergamaschi gli orari di visita riservati ai neo-papà si erano già allungati da tempo. Con il recepimento della nota regionale, ora l’ingresso è libero (quasi) dappertutto. «L’Asst Papa Giovanni XXIII – spiega l’azienda in una nota – ha recepito le recenti indicazioni regionali e da domani (oggi, ndr) i caregiver delle donne ricoverate per parto, puerperio o complicanze della gravidanza potranno stare loro accanto senza la necessità di dover rispettare fasce orarie prestabilite o criteri di alternanza. È preferibile però che l’accesso alle camere di degenza avvenga nella fascia oraria pomeridiana per garantire il corretto svolgimento delle attività assistenziali e di cura da parte del personale del reparto. L’accesso durante il travaglio e il parto è invece sempre stato garantito».

Al Policlinico di Ponte San Pietro, da inizio mese, gli orari sono stati ampliati dalle 9 alle 21. La presenza continuativa, anche notturna, per i neo papà è garantita anche a Treviglio, dove fino a qualche giorno fa era permesso loro l’accesso libero durante il travaglio, dopo il parto e, come tutti i visitatori, dalle 15 alle 20.

E da oggi anche all’ospedale Bolognini di Seriate è stato adottato un protocollo che ha recepito il documento della Regione: «Garantire la presenza costante dei papà in ospedale è un percorso che ci si proponeva di adottare anche prima del Covid, ma al quale abbiamo dovuto rinunciare proprio a causa della pandemia – spiega Massimo Ciammella, primario dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia del Bolognini –. Oggi superiamo addirittura la “normalità” pre-Covid, in cui esistevano comunque delle fasce orarie, seppure a maglie larghe. La presenza costante dei papà viene incontro innanzitutto alla fascia più debole delle donne che, dopo il parto, possono accusare stress o disagio psichico dovuti al travaglio. Detto questo, è fondamentale che i papà siano presenti fin dai primi istanti di vita dei figli; i neonati imparano a riconoscere da subito la loro voce e il fatto di riunirli con entrambi i genitori, favorisce l’adattamento dei bambini nel contesto familiare».

Dopo tre anni di restrizioni il passaggio di oggi, che pure è stato graduale nel tempo, è quasi epocale, sia per le famiglie che per il personale medico e infermieristico: «Non dovremo più sorridere con gli occhi e cercare di sostituire delle relazioni emotive che sono insostituibili – dice Annalisa Zilioli, coordinatrice infermieristica del reparto di Ostetricia e Ginecologia –. Il ritorno dei papà 24 ore su 24 significa innanzitutto togliere le donne dalla solitudine e mettere in relazione emotiva la nuova famiglia, che entra così in un percorso di sicurezza che coinvolge da subito anche i papà».

Ai sanitari resterà il compito di garantire l’assistenza nei momenti dedicati alle mamme, nel contesto di un percorso il più personalizzato possibile per ogni famiglia. «È stato dimostrato che il rooming-in (la presenza del neonato nella stanza della mamma fin dalle ore immediatamente successive alla nascita, ndr) dà benefici di salute sia alla mamma che al bambino – prosegue Annalisa Zilioli –: vengono soddisfatti i bisogni del neonato, che piange molto meno, e dà la possibilità alla mamma di far emergere le sue competenze innate di accudimento. Chiederemo ai papà solo di essere rispettosi del sonno notturno e, quindi, del riposo di entrambi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA