Viva Vittoria, grazie alla «catena umana» raccolti 60mila euro: a Bergamo finanziati 2 progetti

L’INIZIATIVA. È questo il bilancio del flash mob che lo scorso 4 giugno ha coinvolto tra Bergamo e Brescia oltre 19mila persone. I fondi all’Asst Bergamo ovest e all’Istituto Palazzolo.

Un abbraccio lungo 50 miglia e «pesante» 60mila euro. Tanto l’associazione Viva Vittoria ha raccolto il 4 giugno, quando Bergamo e Brescia si sono unite anche fisicamente con le strisce colorate che migliaia di volontari hanno ricamato per la catena umana che quel giorno ha rafforzato il gemellaggio tra le due città Capitale della Cultura. Oggi, 3 luglio, a Palazzo Frizzoni il ricavato dell’iniziativa è stato consegnato alla Casa di cura San Francesco, all’Asst Bergamo Ovest (15mila euro a testa) e agli Spedali Riuniti di Brescia (30mila euro) che utilizzeranno questi fondi per sostenere le loro attività a favore dei giovani affetti da disagi provocati dal periodo post pandemico. L’iniziativa di solidarietà organizzata dalle donne dell’associazione ha voluto creare un forte legame con uno dei momenti più drammatici che le due province hanno vissuto nel 2020: lo hanno fatto col pensiero rivolto al futuro, ma soprattutto con una dedica speciale a chi ancora soffre dei postumi del Covid.

Una catena umana con 19mila persone

A conti fatti sono state 19mila le persone che un mese fa hanno raccolto l’invito di Viva Vittoria e si sono presentate lungo il percorso che ha unito piazza Vecchia a piazza della Loggia; un po’ meno di quelle auspicate alla vigilia (causa maltempo), ma sufficienti a coprire le 50 miglia attraverso una trentina di Comuni. «È stata un’iniziativa emozionante, che ha portato con sé tutti i valori della Capitale – ha detto il sindaco Giorgio Gori –; una giornata che aveva dentro di sé il dolore del Covid, da cui tutto è partito, ma anche la capacità di trasformare questo sentimento in qualcosa di utile e di positivo».

I progetti finanziati

I fondi destinati alla Casa di cura Palazzolo serviranno allo sviluppo dell’app «Schiaccia Dca», una piattaforma digitale, «attraverso la quale – ha spiegato il direttore generale Giambattista Martinelli – daremo la possibilità ai ragazzi che soffrono di disturbi alimentari e alle loro famiglie, di segnalare il loro disagio. Il Covid ha fatto da detonatore di una fragilità che esiste da tempo e che riguarda ragazzi sempre più giovani». L’Asst Bergamo Ovest destinerà invece la donazione al programma «Angelo Cocchi» che fa capo alla struttura complessa di Psichiatria dell’azienda di Treviglio: «Il nostro lavoro è concentrato sulla prevenzione dei cosiddetti esordi psicotici e sull’individuazione delle persone a rischio – ha detto il responsabile del progetto, Mario Apicella –. La situazione è difficile abbiamo in carico ragazzi dai 18 ai 25 anni, che proviamo a reinserire in un contesto di studio o di lavoro».

Il grazie ai volontari

Il sindaco di Brescia, Laura Castelletti, ha ricordato il coinvolgimento di migliaia di persone appartenenti ad associazioni, scuole, Rsa e oratori nella realizzazione delle strisce; ne sono arrivate 80mila e quelle «avanzate» saranno distribuite nei prossimi mesi per rafforzare ulteriormente l’iniziativa e rendere ancora più pesante il contributo in termini economici di questa «50 Miglia». «L’esito di questa manifestazione ha superato ogni aspettativa – hanno detto Cristina Begni e Miriam Signorelli, rispettivamente presidente e referente per Bergamo di Viva Vittoria –. È il momento di ringraziare i 450 volontari che ci hanno dato una mano a gestire la catena e le migliaia di persone che hanno impiegato circa 160mila ore del loro tempo per ricamare queste strisce nell’ultimo anno e mezzo».

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