
Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 13 Agosto 2025
West Nile, virus isolato nella Bassa: «Accade ogni anno, qui nessun contagio»
LA CAMPIONATURA. Individuato in un campione di zanzare catturato a Romano e analizzato dall’Istituto zooprofilattico. L’Avis: «Donazioni di sangue sicure, test già da due settimane». Pregliasco: «Atteso un aumento e picco a fine mese».
Succede - anche nella nostra provincia - che «ogni anno, in gruppi di zanzare, vengano riscontrati casi positivi al virus West Nile», come spiega Barbara Giussani, responsabile sanitaria dell’Avis provinciale Bergamo. È accaduto a Romano di Lombardia qualche giorno fa (campionando le zanzare catturate in apposite trappole), come segnalato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, e il Centro nazionale del sangue - che si occupa del coordinamento e controllo tecnico-scientifico delle attività trasfusionali - come da prassi ha disposto misure di sicurezza sulle donazioni di sangue ed emocomponenti della Bergamasca. In sostanza, per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella nostra provincia «si raccomanda di utilizzare il test Wnv Nat come alternativa alla sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori in questione».
Test già dal 29 luglio
A rassicurare gli animi ci pensa Giussani, che precisa: «È dal 29 luglio di quest’anno che viene eseguito il test sia sulle unità di sangue che su quelle di plasma donate». E, per dirla tutta, «né l’anno scorso, né quest’anno si sono mai riscontrati casi positivi in Bergamasca». Un’azione preventiva, quella di testare le sacche donate, data dal fatto che la Lombardia è una delle regioni dove i casi di virus West Nile riscontrati nell’uomo sono più diffusi.
I dati nazionali
A livello nazionale, stando ai dati riportati nel Bollettino dell’Istituto superiore di sanità, da inizio maggio al 30 ottobre dell’anno scorso i casi di infezione da virus West Nile nell’uomo sono stati 460, di cui 272 si sono manifestati in forma neuro-invasiva (20 in Lombardia), 46 (asintomatici) sono stati identificati in donatori di sangue (10 nella nostra regione), 141 i casi di febbre (tre in Lombardia). E in tutto i decessi sono stati 20, nessuno nella nostra provincia.
Nel 2025
Stando all’ultimo Bollettino di quest’anno (con i dati aggiornati al 6 agosto) i casi salgono a 173, di cui 14 identificati in donatori di sangue. I realtà ad oggi sarebbero almeno 179 i casi accertati e 20 le morti legate alla trasmissione del virus. La vittima più recente è un uomo di 90 anni di Paderno Dugnano, morto nell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dove era ricoverato per patologie pregresse. I nuovi casi notificati dopo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto superiore di sanità del 7 agosto sono stati almeno sei: due a Catanzaro, uno a Roma, uno a Trento, uno nel Biellese e uno a Oristano.
Agosto mese critico
C’è da dire che l’anno scorso, da inizio maggio al 6 agosto, in Italia si erano registrati «solo» 52 casi, balzati poi a 296 un mese più tardi, a inizio settembre. Di fatti Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, afferma: «Ci aspettiamo un incremento e il picco con la fine di agosto». Per quanto sia lui stesso a ricordare che, quando il virus è trasmesso all’uomo, «l’80% dei casi è asintomatico, il 19% sviluppa una forma simil influenzale, mentre l’1% è coinvolto a livello neurologico e sviluppa encefaliti o meningiti». «In un caso su 150, poi, avviene il decesso».
I consigli utili
«I contagi sono in crescita da diversi anni», ma è corretto dire che «c’è una diffusione ambientale più elevata», precisa Pregliasco, nel senso che non è più colpita principalmente solo la Pianura Padana. E le raccomandazioni sono quelle di evitare profumi forti (vedi dopobarba) e colori sgargianti che attirano le zanzare, ma anche di utilizzare repellenti efficaci: «Deet, icaridina o paramatandiolo». Oltre alla «stagione molto calda e umida», a peggiorare il quadro «sono gli uccelli migratori vettori del virus che viene poi diffuso in specie locali come le cornacchie e i gabbiani».
«Donazioni sicure»
Nel frattempo, a ricordare l’importanza di donare sia sangue che plasma è Luca Barcella, direttore del servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asst Papa Giovanni XXIII de direttore del dipartimento di Medicina trasfusionale ed Ematologia (Dmte) della provincia di Bergamo. «Le donazioni di sangue sono sicure e non ci sono controindicazioni né per chi dona, né per chi riceve». Agosto è il mese più delicato, perché «si assiste a un crollo delle donazioni di sangue», si rammarica Barcella. «In Bergamasca abbiamo preventivamente attivato il controllo delle sacche e le donazioni sono sicure».
© RIPRODUZIONE RISERVATA