L’ipotesi Mondiale
ogni 2 anni? Bomba
da disinnescare

C’è una bomba a orologeria, che potrebbe esplodere fra qualche anno e il cui ticchettio per il momento è coperto da altri rumori più legati all’attualità. Si tratta della proposta della Fifa – sostenuta a spada tratta da Arsène Wenger, che dopo una vita sulla panchina dell’Arsenal è diventato responsabile dello sviluppo del calcio mondiale della Federazione internazionale del football – di giocare il Mondiale ogni due anni, anziché quattro come avviene da sempre.

Se n’è parlato nei giorni scorsi, se ne riparlerà presto, dal momento che l’Uefa, giustamente contraria a questa ipotesi carica di problemi, ha chiesto a Gianni Infantino, presidente della Fifa, di discuterne in un confronto diretto e dettagliato che dovrebbe essere programmato nelle prossime settimane. Intanto la Fifa mette le mani avanti e cerca di respingere le perplessità sfoderando un sondaggio che ha coinvolto 23 mila persone di 23 Paesi sparsi in tutti i continenti.

Di queste 15 mila sono state identificate come appassionate di calcio e la maggior parte di esse gradirebbe Campionati mondiali con cadenza biennale: piacerebbe ai mercati calcistici in via di sviluppo e ai giovani di tutte le regioni. E da Zurigo hanno annunciato che è in corso un altro sondaggio su un campione di 100 mila intervistati. Una follia il Mondiale ogni due anni. Non bisogna essere espertissimi di calcio per capirlo: l’Uefa (e nello specifico anche Germanie e Portogallo) e Conmebol (l’organismo continentale che governa il calcio sudamericano) hanno già spiegato le ragioni del loro no: a parte il fatto che si sminuirebbe il valore della manifestazione calcistica più importante del pianeta, è chiaro che il Mondiale ogni due anni complicherebbe i calendari delle altre competizioni internazionali, ma anche quelli dei tornei nazionali, con una compressione esagerata degli impegni che inciderebbe sulla preparazione dei giocatori e aumenterebbe il rischio di infortuni. Per non dire del rischio di overdose che potrebbe diventare un boomerang per l’appeal del calcio stesso. Che purtroppo insegue sempre più il business (i mercati emergenti fanno gola) e si allontana dal lume della ragione: un’altra follia già si sta per compiere, il Mondiale invernale in Qatar del 2022. La bomba della Fifa non va presa sottogamba, va disinnescata.

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