Campana da ritrovare: l’amico sale sul Coca

Portata via dal forte vento alla croce di vetta del Pizzo Coca: l’appello di Alex Bombardieri per ritrovarla attraverso i social. La scalata di Aurelio Pezzera per scovare il ricordo dell’amico.

La potenza dei social ma sicuramente, ancor più, l’amicizia tra due persone che hanno condiviso molte esperienze sulle nostre montagne. Domenica sera Alex Bombardieri scriveva sulla sua pagina Facebook di essere venuto a conoscenza che la campana posta sulla croce di vetta del Pizzo Coca era stata «strappata» dalla forza del vento; il dispiacere è stato enorme proprio perché fu lui che, nel 2011 con altri amici, decise di posarla in ricordo degli amici Angelo ed Adriano. La sua richiesta social di riappropriarsene, in attesa di sostituirla con una più solida, era rivolta a chi sarebbe salito nei prossimi giorni .

L’appello non è caduto nel vuoto poiché l’amico Aurelio Pezzera di Vertova ne ha subito tratto spunto per tornare a calcare la cima del gigante delle Orobie. «A volte – ha scritto – serve una motivazione per spararsi 2100 metri di dislivello (partenza ai 950 metri di Valbondione e arrivo a 3050). La motivazione l’ho trovata nella richiesta dell’amico Alex . Partenza da Valbondione alle 5,30 (sebbene sia tardi), alle 9,30 sono in vetta . Prendo la campana, la faccio suonare un’ultima volta prima di infilarla nello zaino e poterla così riportare ad Alex. È sempre bello tornare lassù».

Enorme la soddisfazione da parte di Bombardieri nel ricevere la telefonata da parte dell’amico Aurelio, nel primo pomeriggio di ieri . «Lo conosco da anni ed è per questo motivo che questo suo gesto non mi ha affatto stupito. Qualcuno aveva già dato la sua disponibilità per salire nel fine settimana ma Aurelio è stato il più veloce. Li ringrazio tutti». Ora la campana verrà donata al rifugio Merelli al Coca ed andrà ad affiancare quella recuperata sul Pizzo Porola dove, coi suoi rintocchi, ha accolto gli alpinisti per 60 anni.

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