Dalla turbina al grande schermo,
l’ex centrale rinasce con il cinema

In via Daste e Spalenga, Lab 80 apre la nuova sala cinematografica da 138 posti. «Vogliamo coinvolgere il quartiere: proiezioni tutti i giorni e di qualità».

Aperta quasi un secolo fa e chiusa negli anni Sessanta, l’ex centrale termoelettrica di via Daste e Spalenga, alla Celadina, rinasce con una nuova funzione: da fonte di energia per l’industria tessile a centro civico socio-culturale. Dopo un radicale intervento di riqualificazione (costato 4,2 milioni di euro), i tremila metri quadri coperti sono diventati spazi per uffici, un’agorà con carroponte a vista, un bistrot e una sala cinematografica. All’esterno un’arena e un ampio piazzale. Tutt’intorno il verde di parchi e giardini pubblici. La nuova vita del Daste e Spalenga inizia nel 2009, quando il Comune di Bergamo acquisisce la centrale dal Demanio. Nel 2017 Palazzo Frizzoni si aggiudica il bando ministeriale sulle periferie, e l’anno seguente, grazie ai contributi ottenuti, promuove due bandi: uno relativo ai lavori edilizi e strutturali, l’altro dedicato alla gestione dell’intero complesso per 15 anni (più 15 rinnovabili). Ad aggiudicarsi la gestione è l’associazione temporanea di impresa formata da Lab 80 film (capofila), Nutopia srl, Cooperativa impresa sociale Ruah, Associazione Openarch e Unione professionisti e associazioni culturali, cui si aggrega in seconda battuta Generazioni Fa. Obiettivo dichiarato: «Avviare un progetto in grado non solo di ridare vita a questo luogo ma anche di restituirlo alla città di Bergamo, proponendo iniziative di natura culturale e sociale».

Nello spazio al piano terra dove stava la turbina della centrale ora ci sono 138 poltrone e un grande schermo per proiezioni cinematografiche. La nuova sala si chiama «Lo Schermo Bianco», un ritorno alle origini per Lab 80 film, che tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta così ribattezzò la piccola sala cittadina in via D’Alzano «dove – spiega il presidente Angelo Signorelli – proiettammo un po’ di tutto in grande libertà, dai classici al cinema sperimentale. Ci piaceva riannodare i fili di quel periodo “glorioso”, con l’attenzione sempre rivolta alla conservazione e all’apprendimento del patrimonio cinematografico e alla diffusione della cultura audiovisiva, nelle sue diverse espressioni. Certi che il cinema abbia ancora molto da comunicare». La sala di via Daste e Spalenga ha «uno schermo adatto al cinemascope e agli altri formati, un impianto audio surround 7.1, un proiettore laser di ultima generazione e uno 35 mm per riproporre film in pellicola ancora presenti nelle cineteche italiane e straniere». Davanti allo schermo è stato ricavato uno spazio per conferenze e piccoli spettacoli.

Dal 25 agosto inizierà la programmazione. «Proietteremo tutti i giorni, anche con orari particolari – continua Signorelli –. Vogliamo coinvolgere il quartiere e portare al cinema un pubblico ampio con film per famiglie e proiezioni pomeridiane, prime visioni di qualità e film del passato, documentari e docu-fiction. E ci piacerebbe aprirci alla collaborazione con altre realtà culturali». Al Daste e Spalenga Lab 80 trasferirà la sua base operativa, e continuerà il lavoro sugli archivi di famiglia, già 4.000 i filmini digitalizzati tra le province di Bergamo, Brescia e Lecco. All’Auditorium di piazza della Libertà resteranno le prime visioni e i grandi eventi come il Bergamo Film Meeting e il Festival Orlando, «le due sale dialogheranno, all’Auditorium non rinunciamo pur nella consapevolezza che il degrado di Palazzo della Libertà ci penalizza».

L’11 giugno la sala dell’ex centrale sarà inaugurata con lo stesso film che nel 1978 avviò la programmazione negli spazi di via D’Alzano. «Riproporremo “Nel corso del tempo” di Wim Wenders, rigorosamente in pellicola. Un modo per ricordare gli inizi e dare avvio a una nuova avventura».

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