Due Nobel e una sede unica per BergamoScienza -Il programma

29 settembre/16 ottobre In attesa che il direttivo, rinnovato ieri, elegga il nuovo presidente (il doppio mandato di Raffaella Ravasio è concluso), l’Associazione ha diffuso ieri i nomi dei principali ospiti di questo 2022: Andrej Gejm, fisico russo che lo ha vinto nel 2010 per la scoperta del grafene, e Sir Fraser Stoddart, scozzese, esperto di nanotecnologie, premiato per la Chimica nel 2016. Sui temi ambientali arriva Vaclav Smil. Tutti gli incontri in una tensostruttura in piazzale Alpini

Grafene, «motori» intracorporei, dna preistorici, le canzoni dell’Uomo di Neanderthal, l’esplorazione del Sole, il rapporto tra fonti di energia e forza delle civiltà, l’impresa sovrumana (a maggior ragione in tempo di guerra e di de-globalizzazione) della transizione ecologica, l’efficacia scientifica dell’altruismo. BergamoScienza nel 2022 (29 settembre/16 ottobre) taglia il traguardo dei vent’anni, e vedrà finalmente di nuovo tutti gli incontri in presenza, dopo l’edizione completamente digitale del 2020 e quella ibrida del 2021. L’Associazione, in attesa della nomina di un nuovo presidente (il doppio mandato di Raffaella Ravasio, in sella dal 2018, è concluso) ieri ha rinnovato il suo Consiglio direttivo (con 5 nuovi ingressi) e ha presentato all’assemblea dei soci gli highlights del programma della XX edizione. Per la prima volta ci sarà un unico polo di ritrovo, una tensostruttura allestita in piazzale degli Alpini (sperando che non diluvi).

Premiato per la rana volante

Due i Premi Nobel ospiti quest’anno: Andrej Gejm, fisico che lo ha vinto nel 2010 per la scoperta del grafene e gli studi sulla sua applicazione; 63 anni, nato sovietico, oggi naturalizzato olandese, sarà lui ad aprire il festival giovedì 29 settembre, spiegando a che punto sono gli studi su questo materiale semiconduttore di cui si parla (e si favoleggia) molto, e quali potranno essere le frontiere, quasi fantascientifiche, del suo utilizzo. Gejm è l’unico Nobel ad aver vinto, nel 2000, anche il premio «opposto», l’Ig-Nobel, che segnala ricerche scientifiche anche rigorose ma insolite e strane, con una buona dose di spirito satirico: Gejm lo meritò per aver fatto levitare una rana in un campo magnetico. L’altro scienziato russo che ha vinto il Nobel 2010 per la Fisica con Gejm, Konstantin Novoselov, era già intervenuto a BergamoScienza nell’ottobre 2015, sempre per parlare di grafene.

Il secondo Premio Nobel di quest’anno invece interverrà in chiusura del festival: Sir Fraser Stoddart, 80 anni, scozzese, esperto di nanotecnologie, ha meritato il Nobel per la Chimica nel 2016 per la progettazione e la sintesi di «macchine molecolari», sofisticati congegni dalle dimensioni di un miliardesimo di metro destinati a essere protagonisti di una nuova rivoluzione industriale con un gran numero di future applicazioni, dai materiali «intelligenti» alla somministrazione mirata di medicinali.

Il bicentenario dell’abate Mendel

Quest’anno ricorrono i due secoli dalla nascita di Gregor Mendel, l’abate agostiniano ceco considerato il padre della genetica moderna, che - come si insegna nei licei, di solito trascurando la straordinaria poliedricità del personaggio - coltivò e analizzò per sette anni 28 mila piante di piselli, arrivando a stabilire le cosiddette «leggi dell’ereditarietà di Mendel». Delle sue scoperte e del futuro di questa sezione della biologia diventata così cruciale e onnipervasiva parleranno a BergamoScienza Rodolfo Costa, docente di Genetica e Neurobiologia all’Università di Padova, Guido Barbujani (Ferrara), autore di diversi studi sul dna umano, anche antico, e Michele Morgante (Udine), direttore scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata.

Il Neanderthal canterino

Dello sviluppo dell’animale-uomo parlerà invece Steven Mithen, archeologo dell’Università di Reading, Regno Unito, teorizzatore della «fluidità cognitiva», un modello che avrebbe portato il cervello dei primati a svilupparsi fino all’homo sapiens sapiens, e autore anche del curioso studio «The Singing Neanderthals» (gli uomini di Neanderthal canterini: tradotto in italiano con il più piatto «Il canto degli antenati. Le origini della musica, del linguaggio, della mente e del corpo», Codice edizioni), in cui ha indagato la propensione del genere umano per la musica, facendola risalire alla preistoria.

In viaggio verso il sole

Tornano gli incontri con l’Agenzia Spaziale Europea, che a febbraio del 2020 ha lanciato nello spazio Solar Orbiter, un satellite che ha l’ardito compito di avvicinarsi al Sole come mai prima d’ora: a spiegare la missione saranno il fisico Marco Velli (University of California) che ha il compito di guidare il monitoraggio della missione, e Marco Romoli, astrofisico (Firenze) che con il suo team ha realizzato Metis, strumento per esplorare la corona solare trasportato a bordo della sonda spaziale. Di spazio si parlerà anche con l’astronoma Linda Tacconi del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics di Garching, in Germania: spiegherà l’origine delle galassie e della Via lattea. Elisabetta Dotto, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, parlerà invece di Dart, il satellite Nasa che sta raccogliendo dati per imparare a modificare l’orbita di un asteroide che diventasse minaccioso per la Terra.

Alzheimer, Parkinson e Sla

Per il settore medicina Gregory A. Petsko, biochimico e docente dell’University of Brandeis di Boston, spiegherà la nostra conoscenza attuale dei processi biochimici alla base di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la Sla. Di lotta al cancro parlerà invece Laurie H. Glimcher, presidente e ceo del Dana-Farber Cancer Institute e docente a Harvard, autrice di studi sull’immunoterapia come strumento di cura dei tumori - quelli che hanno viaggiato in parallelo, in questi due anni,con lo sviluppo di vaccini innovativi contro il covid.

L’amico di Bill Gates

Spazio naturalmente anche alla crisi climatica in cui si trova il pianeta Terra: ne parlerà Vaclav Smil, professore emerito della University of Manitoba in Canada, esperto del rapporto tra fonti di energia e civiltà umane, ricercatore interdisciplinare nei settori dei mutamenti ambientali e demografici, e della produzione alimentare: è uno degli scienziati più amati da Bill Gates, che ha recensito il suo libro «Growth» (crescita). Smil a BergamoScienza racconterà, dati alla mano, perché la transizione ecologica verso le fonti rinnovabili è forse l’impresa più difficile – ma anche più urgente – mai affrontata dall’umanità.

Uno contro tutti, tutti per uno

Curioso il format dell’incontro con Marco Annoni, divulgatore del Cnr che in un «Uno contro tutti» risponderà alle domande dei ragazzi di WeScience e Visonary su come l’«altruismo efficace» ci possa «aiutare ad aiutare gli altri», massimizzando l’impatto che ognuno di noi può avere sulla comunità umana e sull’ecosistema.

Gidon Kremer invitato

È in programma (in data ancora da stabilire) anche un concerto del violinista e direttore d’orchestra lettone Gidon Kremer, un musicista che spazia dal classico all’avanguardia. Vincitore dei concorsi Čajkovskij di Mosca e Paganini di Genova, ha fondato la Kremerata Baltica, un’orchestra composta da giovani provenienti da Estonia, Lituania e Lettonia.

Le nuove nomine nel Direttivo

In attesa dell’elezione di un nuovo presidente, è stato dunque rinnovato ieri il Consiglio direttivo di BergamoScienza, che resterà in carica fino al 2026. Entrano 5 nuovi soci: Riccardo Cesarini, Anna Flavia D’Amelio Einaudi, Raffaella Giavazzi, Susanna Pesenti, Bernardo Sestini; che si aggiungono al sindaco Giorgio Gori e ad Enrico Seccomandi. E ai soci fondatori Alessandro Bettonagli, Carlo Mazzoleni (Camera di Commercio, presidente), Stefano Scaglia (Confindustria, presidente), Umberto Corrado, Gianvito Martino, Mario Salvi, Sergio Cavalieri (Università di Bergamo, rettore), Felice Gherlone (Università Vita Salute San Raffaele, rettore). Invitati permanenti Andrea Moltrasio e Raffaella Ravasio (ex presidenti).

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