Fiaba e inclusione, Poretti e Cristofori con «La nota in più» al Lazzaretto: «Abbattiamo i muri»

L’APPUNTAMENTO. Sabato 24 giugno alle 21.30 Giacomo Poretti e la moglie Daniela Cristofori in scena con l’orchestra sinfonica composta da ragazzi con autismo e disabilità. Lo spettacolo «Il gigante egoista (muri)» è tratto dalla fiaba di Oscar Wilde.

È un progetto speciale quello che viene presentato sabato 24 giugno a Lazzaretto Estate (ore 21.30). Saranno infatti la grazia, l’ironia e la professionalità di Giacomo Poretti e di sua moglie Daniela Cristofori - psicologa, psicoterapeuta, oltre che attrice e regista teatrale - a illuminare una serata all’insegna della fiaba e dell’inclusione.

«Il gigante egoista (muri)»

A cura di Teatro de Gli Incamminati – deSidera Bergamo Festival e Associazione Spazio Autismo di Bergamo, va infatti in scena lo spettacolo «Il gigante egoista (muri)», tratto dalla fiaba di Oscar Wilde, con Poretti, Cristofori e l’Orchestra «La nota in più», per la regia di Paolo Bignamini. Un progetto artistico unico, all’insegna dell’inclusione. Con la musica dell’orchestra sinfonica, composta da ragazzi con autismo, disabilità cognitiva, disagio psichico e mentale, e l’ironia di Poretti e sua moglie, «Il gigante egoista» di Oscar Wilde diventa la metafora in cui la semplicità è la sola forza capace di aprire varchi in muri apparentemente invalicabili. In un’epoca in cui si alzano muri che segnano confini chiusi all’altro, che vorrebbero impedire incontri e difendere presunte proprietà, questa rappresentazione dice che l’arte non ha confini, non ha possessori.

«Valore universale»

«Lo spettacolo – dice Poretti – è nato dall’iniziativa di chi ha ideato e pensato a questo progetto dell’orchestra La Nota in più. La conoscenza con Gabriele Allevi e i legami che deSidera ha sul territorio ci ha portato a collaborare a questa iniziativa. La fiaba è scritta da una grande artista, ha un valore universale per tutti i tempi: l’indifferenza, l’egoismo, non sono solo difetti del nostro tempo, ci sono sempre stati e forse ci saranno sempre. Quindi bisogna sforzarsi per abbattere questi muri che esistono tra le persone».

Ma è diverso il mondo dei bambini oggi? «È una domanda difficile - prosegue Poretti -, è evidente e sotto gli occhi di tutti che le cose stanno cambiando e forse i più anziani guardano con apprensione la mancanza sempre più marcata della presenza dei giochi di fisicità, del contatto diretto con la natura. Adesso tutto viene mediato dallo smartphone. Credo che solo tra qualche anno potremo stabilire se i difetti sono tali o se ci sono invece anche cose positive. Guardando i ragazzi con problemi cognitivi - e no - che compongono questa orchestra, viene da pensare con sollievo che invece ci sono tante persone, non solo i genitori, che hanno a cuore, in simpatia chi vive questa condizione, e permettono in questo modo di regalare qualcosa di speciale a questi ragazzi, che altrimenti rischierebbero di passare la loro vita nell’anonimato. Invece la presenza caritatevole, la simpatia di molte persone consente loro di fare delle attività che hanno lo stesso significato sia quando sono loro a suonare un violino sia quando lo suonava ad esempio un celebre musicista come Čajkovskij: penso che non vi sia differenza alcuna. L’atto del suonare, di far musica, fare arte, giocare, ha lo stesso significato sia per un grande artista che per un ragazzo down, e questa è la cosa meravigliosa».

«Ai tempi in cui è stata scritta la fiaba “Il gigante egoista” - conclude Poretti - i social non esistevano, eppure le differenze, le contrarietà esistevano comunque. Io credo che il bene e il male esistano in tutti i tempi, e in ogni tempo prendono una forma specifica e particolare; e noi - o chi ne ha voglia - dobbiamo solo cercare di impegnarci affinché questi muri non esistano, o siano sempre più bassi». Biglietto 15 € acquistabile su Vivaticket o direttamente sabato sera alla biglietteria del Lazzaretto aperta dalle 19.30.

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