Fornoni: contro la guerra serve un uomo dal cuore aperto

L’incontro Il reporter di guerra il 30 aprile a Bergamo parlerà della situazione in Ucraina: «Conosco bene Putin, non mollerà. Come anche gli Usa. Rischiamo un’escalation sempre più tragica».

Reporter di guerra, autore di inchieste televisive per Report su Cecenia, nucleare, gas, armi di distruzione di massa e profondo conoscitore dell’Est Europa. Giorgio Fornoni sabato 30 aprile alle 20.30 nella sede dei Missionari Monfortani, in via Legnano 18 a Bergamo, proverà a spiegare cosa sta succedendo in Ucraina. E soprattutto il perché di un conflitto che giorno dopo giorno si fa sempre più cruento e come lo si può fermare. Nell’incontro, dal titolo «Contro la guerra», Fornoni ripercorrerà le tappe che lo hanno portato come reporter di guerra nell’Est europeo.

«Gli uomini in fondo conoscono il male solo su scala limitata, il male che si presenta solo sulla soglia di casa e non riescono a capire un male così diffuso come è quello di una guerra»

E proprio una delle interviste realizzate in Russia, quella a Gregory Pomeranz, uno dei più grandi intellettuali russi, quando la guerra in Ucraina era ancora lontana dall’esplodere, diventa il clou del suo intervento. La domanda di Fornoni, quanto mai attuale, in quell’occasione fu: «Perché l’uomo continua a farsi guerra?». «La gente legge, ascolta ma poi si stufa - rispose Pomeranz - e preferisce vivere delle sue occupazioni quotidiane. Pensa che ormai sia acqua passata, che ormai il mondo sia diverso. In questo pesa molto l’egoismo superficiale della gente. In Russia a uno che abbia vinto una guerra siamo disposti a perdonare anche l’uccisione di migliaia di persone. Gli uomini in fondo conoscono il male solo su scala limitata, il male che si presenta solo sulla soglia di casa e non

riescono a capire un male così diffuso come è quello di una guerra. L’uomo medio vive nel suo mondo ordinato e attribuisce il male a qualche fattore che non lo riguarda. Bisognerebbe far vedere alla gente quanto invece è disgustoso il volto del male, come è orrendo l’odio che giustifica il perpetuarsi del male. Conservare il ribollire dell’odio con i mezzi di distruzione che l’uomo ha oggi può portare alla fine dell’umanità intera. Serve un uomo diverso, un uomo dal cuore aperto. E tutta l’educazione deve essere indirizzata a questo».

«Putin è un cinico»

Fornoni parlerà poi naturalmente anche della figura di Putin: «Lo zar è un cinico, non mollerà. Lo conosco bene. Ma dall’altra parte anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna non sono disposti a cedere a Putin. Quindi rischiamo di assistere a un’escalation sempre più tragica, a uno scenario di sofferenza in continua espansione.La guerra si poteva e si doveva evitare, ci si doveva sedere al un tavolo e non alzarsi se non con una soluzione pacifica. Lo si può ancora fare, ma serve coraggio e volontà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA