Giò Giò e Geolier, nuove luci di Napoli

IL COMMENTO. Giò Giò e Geolier, il giovane musicista ucciso mentre difendeva un amico da una banda di criminali e il giovane rapper nuovo idolo dei ragazzi. Due storie diverse che da Napoli si sono incrociate a Sanremo.

Una vita tragicamente spezzata diventata simbolo di chi si oppone all’illegalità e alla violenza e una vita che cerca di portare con la musica la speranza e una nuova luce in un mondo dove la carriera criminale continua purtroppo ancora ad attirare tanti giovani. A Sanremo a raccontare la storia di Giovanbattista Cutolo, detto Giò Giò, è stata la mamma del musicista 24enne. Giò Giò era nell’orchestra di Sanremo e aveva un sogno: suonare sul palco dell’Ariston. «Ebbene – ha annunciato Daniela Di Maggio - quel sogno ora si realizzerà». All’Ariston è stato quindi proiettato un video in cui il giovane suonava il suo corno, una musica dolce e piena di speranza che è entrata nel cuore di tutti. «Giò Giò - ha quindi continuato la mamma in un dialogo con il figlio - tu sei bello dentro e fuori, pratichi la gentilezza al contrario di chi ti ha barbaramente strappato la vita. Tu sopravvivi attraverso la musica che amavi. Ti amiamo tutti. Napoli è una città fatta di persone meravigliose, perbene e tu rappresenti questa bella Napoli. Dedico i fiori che mi ha dato Amadeus alla alla giustizia».

Giò Giò è stato ucciso il 31 agosto scorso con tre colpi di pistola sotto gli occhi della fidanzata da un ragazzo di 16 anni, poi catturato e finito in prigione. A Giò Giò il primo dicembre scorso è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile. Il suo gesto è diventato un esempio per tutti di una Napoli giusta, della legalità. Un’immagine che anche Geolier con le sue canzoni e la sua semplicità sta portando in tutta Italia e anche all’estero. Nelle sue canzoni c’è voglia di riscatto. I buoi brani interpretano bene le inquietudini dei giovani di oggi in un napoletano atipico, lontano dalla tradizione e per questo criticato dai puristi della lingua partenopea. Ma le sue rime, i suoi ritmi, il suo rap fanno rapida presa nei giovani. Il cantante di Secondigliano è andato l’estate scorsa ai funerali di Giò Giò. E Daniela Di Maggio lo ha incoraggiato a diventare punto di riferimento per i tanti ragazzi che lo seguono da tutta Italia. La musica contro ogni violenza.

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