Il 14 e 15 ottobre sono le Giornate Fai d’Autunno: 19 le proposte bergamasche

L’INIZIATIVA. Due giorni alla scoperta di bellezze architettoniche solitamente inaccessibili. Ecco i monumenti aperti nella Bergamasca.

Sabato 14 e domenica 15 ottobre chiese, palazzi, ville, castelli, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori e siti produttivi saranno animati in tutta Italia dai volontari e dalle volontarie del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, per le Giornate FAI d’Autunno, un piacevole appuntamento che si rinnova da 12 anni anche in Provincia di Bergamo.

In provincia di Bergamo sono 19 le proposte di visita organizzate da volontari e volontarie della Delegazione di Bergamo con il suo Gruppo Giovani, del Gruppo FAI Bassa Bergamasca, del Gruppo FAI di Sebino e Franciacorta oltre che dai beni FAI: il Mulino di Baresi e Palazzo Moroni. Diciannove proposte di visita in 7 Comuni: Bergamo, Berzo San Fermo, Predore, Roncobello, Sarnico, Spirano, Villongo.

La visita all’aula magna dell’Università

Grazie alla disponibilità dell’Università degli Studi di Bergamo e alla collaborazione della Consulta degli Studenti, potremo visitare l’aula magna, cioè l’ex chiesa di Sant’Agostino a Bergamo, con i suoi 1000 m2 di superficie, le 1632 tavelle del soffitto dipinte a tempera nel ‘400, le architetture gotiche in cui si innestano gli interventi rinascimentali e uno straordinario apparato decorativo ad affresco che spazia dalla fine del ‘200 al ‘700 sebbene della parte barocca restino labili tracce a causa delle trasformazioni e offese subite soprattutto nell’800 e nel ‘900 dall’edificio. Un’occasione imperdibile per ammirare i risultati delle campagne di restauro che dal 2015 al 2023 hanno interessato le 14 cappelle laterali e comprendere che rigenerare un luogo così delicato è possibile.

La Parrocchiale di Berzo San Fermo

A Berzo San Fermo un paese di 1.400 abitanti su un piccolo altopiano in Val Cavallina, discosto dalla trafficata SS42, e quindi dallo sguardo frettoloso di chi vi transita, basta percorrere poco più di 500 metri, in salita, dal bivio della statale per incontrare la Parrocchiale dei Ss. Fermo e Rustico con capolavori di Gian Paolo Cavagna, e una sagrestia fantoniana dominata da un imponente credenzone. Accanto, la chiesa di San Giuseppe ci racconta della nascita di una delle prime banche cattoliche bergamasche, e stupisce con una decorazione dei primi del ‘900 di assoluta qualità. Muovendosi a piedi sul pianoro ci si imbatte in Palazzo Terzi, coraggioso recente acquisto del Comune, che alterna ambienti recuperati ad altri abbandonati all’improvviso una ventina di anni fa: un tuffo nel passato recente e antico e anche un po’ un tuffo al cuore per usi impropri oggi impensabili, o forse no, all’ombra di portici e soffitti decorati. Prospiciente l’ingresso, l’antica cappella gentilizia di Santa Maria Immacolata, un tempo di pertinenza della residenza dei Terzi. Ultimo regalo di Berzo San Fermo è l’antica Chiesa di Santo Stefano affacciata sulla valle e da cui lo sguardo copre la media val Cavallina.

Le chiese di Villongo

Da Berzo San Fermo antichi percorsi conducono ad un’altra sorpresa: Villongo dista 8 km scollinando a piedi a fronte dei 12 o 15 degli storici itinerari stradali. Un comune ricco di testimonianze storiche che comprende due antiche comunità parrocchiali: San Filastro e Sant’Alessandro. Le chiese svelano sorprendenti dipinti che rivalutano la pittura sacra ottocentesca, fra cui un capolavoro di Giacomo Trècourt, affreschi tardo quattrocenteschi strappati e conservati in sagrestia, altari intarsiati e sculture fantoniane. A unire, o separare, le due chiese un chilometro di strada su cui affacciano residenze e palazzi di famiglie facoltose, di Bergamo e locali, edificati dal XVII secolo: Villa Agliardi, con le sale decorate al piano terra e un monumentale camino, è oggi il Municipio. Accanto alla parrocchiale di San Filastro splendono gli affreschi rinascimentali del Romanino nella cappella di San Rocco riposizionati nell’aprile 2023 nella collocazione originaria da cui erano stati strappati nel 1967. A 600 metri dalla parrocchiale di Sant’Alessandro, in posizione dominante, su una leggera altura, circondata dal verde e da vigneti, sorge la romanica chiesa di Sant’Alessandro in Agros in un luogo che sembra immutato nel tempo. Un’apertura speciale riservata agli iscritti FAI è invece Castel Merlo, al limitare del paese in direzione del Sebino, edificio medievale che mantiene la struttura imponente sebbene destinato a casa di campagna al centro di magnifici vigneti.

Predore e Sarnico

Villongo dista davvero poco dalle aperture organizzate dal Gruppo FAI di Sebino e Franciacorta a Predore e Sarnico. La più sorprendente è di certo la Motonave Capitanio 1926 all’imbarcadero di Piazza Locatelli, ma visitare Terme romane in provincia di Bergamo è pur sempre inconsueto. A completare la scoperta di Predore concorre l’antica Chiesa Plebana di San Giovanni Battista che si innalza nel compatto e ben curato centro storico. Villa Surre a Sarnico è un geniale regalo del 1912 dell’arch. Giuseppe Sommaruga, che realizzò molti edifici in stile liberty, anche a Sarnico per la famiglia Faccanoni.

Spirano

Colli, valli, colline e il lago lasciano spazio agli orizzonti della pianura a Spirano, luogo scelto dai volontari del Gruppo Bassa Bergamasca. Torri e cortili del centro storico, come quella di piazza Ere, richiamano alla mente il recente passato dominato dalle attività agricole e, con i resti del castello, evocano gli antichi scontri fra fazioni e la posizione sul confine fra la Serenissima e il Ducato di Milano. Non mancano le architetture religiose: la chiesetta della Madonna del Carmine e la chiesa Parrocchiale dei SS Gervasio e Protasio con il suo imponente campanile. Un paese di pianura che racconta l’evoluzione del territorio con il cambiamento del tessuto urbano a seguito dell’industrializzazione, ben testimoniata dal Calzificio Bresciani, storica realtà produttiva di Spirano.

I beni del Fai

Palazzo Moroni a Bergamo esibirà le stanze barocche e l’affaccio sul cortile, mentre il giardino resterà chiuso per alcuni interventi di restauro, cosa che accadrà anche al palazzo da lunedì 16 ottobre.

Il Mulino di Bàresi a Roncobello, gioiello di architettura rurale e memoria storica nelle Prealpi Bergamasche, sarà aperto nel pomeriggio sia sabato 14 sia domenica 15 ottobre, per poi prendersi una pausa fino alla primavera 2024.

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