Il Crocifisso restaurato di Enea Salmeggia torna a Nembro

GRANDI RESTAURI. La pala d’altare «Gesù Cristo crocifisso con San Bernardino da Siena, San Francesco d’Assisi e il committente Girolamo Zilioli» il 20 ottobre sarà ricollocata nella chiesa di San Martino vescovo dopo l’intervento. Il salvataggio dell’opera è del 1615 nell’ambito del progetto di Fondazione Creberg.

Nembro

Dopo l’esposizione a Palazzo Creberg, si dà inizio al processo di riconsegna di 11 dei 14 dipinti restaurati da Fondazione Creberg nel corso del 2025 a cui si sommano le 3 pale alzanesi di Giambettino Cignaroli in mostra ad Alzano Lombard o fino al 30 novembre.

Un vasto patrimonio

Il 20 ottobre verrà ricollocata alla sua sede originaria, la chiesa di San Martino Vescovo a Nembro, la vasta pala d’altare raffigurante «Gesù Cristo crocefisso con San Bernardino da Siena, San Francesco d’Assisi e il committente Girolamo Zilioli» di Enea Salmeggia (Talpino). Con questo intervento, salgono a 121, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto «Grandi Restauri»: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un tototale di 160 dipinti,considerando le singole opere componenti i polittici). Il pluriennale progetto «Grandi Restauri» nasce nel 2007; sin dalle sue origini è stato condotto da Fondazione Credito Bergamasco in collaborazione con la Diocesi di Bergamo e con importanti Istituzioni del territorio.

Tutela e valorizzazione

Angelo Piazzoli, presidente di Fondazione Creberg, ricorda: «Dal 1988, anno della sua istituzione, la Fondazione Credito Bergamasco è impegnata in molteplici ambiti di attività, che spaziano dalla salvaguardia del patrimonio storico e artistico alla promozione e organizzazione di eventi culturali (mostre d’arte con l’edizione di cataloghi e di pubblicazioni), dalla sussidiarietà e solidarietà sociale al sostegno alla ricerca medica e scientifica. In particolare, ci siamo molto impegnati, nel ripristino di beni culturali. Tra le iniziative di maggior prestigio, spicca il progetto “Grandi Restauri” che ideai tra il 2007 e il 2008 risultando molto apprezzato considerata la quantità e la qualità degli interventi di restauro operati». «In quest’occasione – continua i – siamo molto lieti di essere accanto alla Parrocchia di San Martino Vescovo di Nembro, con il restauro di un’importante pala che presentava notevoli problemi di degrado fisico».

L’iscrizione con numeri romani

L’opera «Gesù Cristo crocifisso con San Bernardino da Siena, San Francesco d’Assisi e il committente Girolamo Zilioli» è del 1615. La pala, commissionata dalla f amiglia Zilioli, è posta centralmente sul terzo altare a sinistra – dedicato del SS. Crocifisso – nella chiesa plebana di San Martino Vescovo a Nembro. L’altare, in marmo bianco-grigio, rosso e giallo ocra è composto da due colonne che reggono un timpano triangolare. Il dipinto porta l’iscrizione, non più perfettamente leggibile, «Eneas Salmetia F. MDCXV», con l’anno indicato in numeri romani come nella miglior tradizione rinascimentale.

Le operazioni di restauro

Il lungo e delicato intervento di restauro è stato eseguito da Andrea Lutti, con la collaborazione di Sabrina Moschitta, sotto la Direzione di Angelo Loda, funzionario della Soprintendenza di Bergamo e Brescia. «Le operazioni di restauro - spiega il restauratore - sono state precedute e indirizzate da un’attenta fase di studio supportata da indagini fotografiche, luce diffusa, luce radente, luce ultravioletta, falso colore e macrofotografie, al fine di ottenere una lettura corretta e puntuale del degrado». Si è proceduto al preconsolidamento degli strati preparatori e del colore «con l’obbiettivo di stabilizzare la superficie pittorica ripristinando un adeguato stato di adesione e coesione degli strati preparatori al supporto tessile». Si è poi passati ad un attento processo di pulitura nel rispetto delle singole campiture. Delicata anche l’operazione di ripristino dello sfondamento localizzato nella mano sinistra del Cristo con un termocauterio e «la stuccatura delle lacune a livello, in modo da ricostruire l’integrità materica dell’opera». Il dipinto sarà visibile nella Parrocchiale di Nembro a partire dal 21 ottobre negli orari di apertura della chiesa.

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