Il teatro di verità e impegno nelle Terre del Vescovado

IL FESTIVAL. Giovedì ad Albano il primo spettacolo della rassegna itinerante in 8 comuni. Si comincia con l’ironia sul potere di «Tortellini».

Il teatro come impegno sociale e ricerca della verità: di questi temi si potrà riflettere durante la rassegna «Terre del Vescovado Teatro Festival ‘25» organizzata da Albanoarte Teatro e Terre del Vescovado, ente di promozione culturale, che aprirà i battenti giovedì.

Il programma della festival

Si comincia dall’agriristorante Sant’Alessandro di Albano giovedì con il gruppo Poveri Comuni Mortali che si esibirà in «Tortellini»: in scena una sottile, sarcastica e pungente critica al potere e ai i suoi meccanismi.

Secondo appuntamento il 9 luglio al palazzo comunale di Bolgare con «Solo quando lavoro sono felice» del duo Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa. Tappa al parco comunale di Gorlago il 19 luglio con Mario Perrotta in «Nel blu», viaggio teatrale e musicale nella vita di Modugno e nell’Italia degli anni ’60. Il 27 luglio la rassegna si sposta a Villa Pagnoncelli Folcieri a Scanzorosciate: Teatro Bresci porterà sul palco «Lo schifo - omicidio non casuale di Ilaria Alpi», la storia della giornalista e del reporter Miran Hrovatin uccisi in Somalia. Il 13 luglio Villa Conti Sottocasa a Pedrengo ospiterà «Troppe Arie», il varieté di teatro, musica e gag della Compagnia Trioche. Un mese dopo, il 29 agosto, all’anfiteatro del comune di Costa di Mezzate arriva Antonello Taurino, di Zelig. Racconterà la storia dei falsi Modigliani ritrovati nel Fosso Reale di Livorno in «Trovata una sega!». Il 13 settembre all’auditorium di Chiuduno ci sarà «Mammut» dei Fartagnan Teatro che esploreranno con toni comici il tragico rapporto fra uomo e intelligenza artificiale.

Infine, due appuntamenti al Teatro Gavazzeni a Seriate: il 19 settembre Carrozzeria Orfeo rappresenterà «Misurare il salto delle rane», dark comedy con Elsa Bossi, Marina Occhionero e Chiara Stoppa e il 26 settembre Francesco Alberici proporrà «Bidibibodibiboo», Premio Ubu 2024 miglior nuovo testo italiano e scrittura drammaturgica. Al termine di ogni serata sono previste degustazioni con prodotti a chilometro zero delle aziende del territorio.

Teatro in 8 comuni del Vescovado

«TdV Teatro Festival ’25» attraverserà gli otto comuni di Albano, Bolgare, Chiuduno, Costa di Mezzate, Gorlago, Pedrengo, Scanzorosciate, Seriate. Enzo Mologni, direttore artistico di Albanoarte Teatro, presenta la rassegna citando la commedia antica «Le rane» di Aristofane per sottolineare il messaggio universale del teatro, veicolo di valori sociali: «”Statemi dunque a sentire: io sono sceso quaggiù a cercare un poeta. Per farne che, direte voi? Perché la nostra città possa salvarsi e mantenere il suo teatro”.

Così parla Dioniso, dio del teatro, nella commedia Le Rane che Aristofane mette in scena nel 405 a.C. in uno dei momenti più duri per Atene. La guerra del Peloponneso sta finendo nel peggiore dei modi e la città assiste impotente all’eclissi del senso di comunità, all’acuirsi del degrado culturale. Nel frattempo i migliori poeti e tragediografi greci se ne sono andati all’altro mondo. In questi tempi tragicamente privi di pace sembra che Aristofane, per bocca del dio, si stia rivolgendo a noi, ad una buona parte della collettività che sta smarrendo l’amore per le arti, all’Italia dell’abbandono scolastico in cui si legge pochissimo, si scrive a vanvera e si parla di cultura soprattutto per scandali, inchieste e tagli».

«Questo viaggio nell’aldilà - sottolinea Mologni - è oggi metafora del periglioso percorso da intraprendere alla ricerca di tutte le anime artistiche che danzano, cantano e sognano dove nessuno può percepirle. Certo non servirà solo riunirle in un teatro, affinché il loro canto sia inebriante, bisognerà incoraggiarle con proposte illuminate, splendida partecipazione e fervidi pensieri. Dobbiamo agire insieme per risolvere i problemi che affliggono questi tempi, per restituire voce e linfa alla cultura e quindi una speranza alla nostra società».

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