«La duchessa del Bal Tabarin» in scena: oltre un secolo di incanto e brio

OPERETTA. Al Teatro Donizetti l’ultimo appuntamento della stagione è dedicato a un lavoro di Carlo Lombardo del 1914. Domenica 17 marzo si alza il sipario sulla produzione della compagnia «Elena D’Angelo».

Canto, danza e commedia sono gli ingredienti della proposta che chiude la Stagione di Operetta della Fondazione Teatro Donizetti. Domenica 17 marzo alle 15,30 la Compagnia di operette «Elena D’Angelo» presenta «La duchessa del Bal Tabarin», titolo forse meno famoso di altri ma sicuramente godibile e da riscoprire.

Amori e malintesi

Scritta da Leon Bard, pseudonimo usato nell’occasione da uno dei più noti autori di operette, Carlo Lombardo, su testi di Arturo Franci e Carlo Vizzotto, «La duchessa del Bal Tabarin» è un’operetta in tre atti che narra le vicende di Frou Frou, chanteuse del Bal Tabarin di Parigi, di cui s’innamora il duca di Pontarcy, che la sposa facendole promettere fedeltà per almeno sei mesi. Frou Frou accetta, ma presto s’annoia e rimpiange la vita di prima, allegra e frivola. Così organizza il suo rientro al Tabarin con il suo prossimo amante proprio la stessa notte che conclude il periodo di fedeltà obbligatoria, decisa a tradire il marito. Anche il duca si reca al Tabarin con una sua giovane fiamma e tra equivoci comici e situazioni paradossali si arriverà all’epilogo.

Un lavoro di successo

È il 1914: l’Europa è infiammata dalla prima guerra mondiale, Carlo Lombardo, forse a corto di nuovi soggetti, pensò di rivisitare un’operetta di un compositore poco conosciuto, un certo Bruno Granichstaedten, dal titolo Majestat Mimì, che divenne, dopo una sapiente elaborazione dello spartito e la stesura di un copione molto divertente, «La Duchessa del Bal Tabarin», operetta che diede grandi soddisfazioni al suo autore, soprattutto economiche. Si tratta di un’operetta molto particolare perché è la prima in cui compare la soubrette all’italiana con l’aria di entrata di Frou Frou, motivo che divenne popolarissimo così come il duetto comico «Ah, come si sta ben». Non ci fu compagnia di operette in Italia che non annoverasse nel suo repertorio questo titolo: tutte le soubrette volevano essere il personaggio di Frou- Frou e famosa è rimasta l’interpretazione della seducente Gea della Garisenda.

Amtomsfere di inizio ’900

La regia di Elena D’Angelo rispetta il più possibile la filologia dello spettacolo, ricreando l’atmosfera e il gusto dei primi del Novecento, con una particolare attenzione alle voci liriche che hanno a che fare con uno spartito impegnativo a livello vocale, se pur nella cantabilità e orecchiabilità dei valzer di gusto viennese. Informazioni e biglietteria sono al Teatro Donizetti in piazza Cavour, 15 - Tel. 035.4160 601/602/603: biglietti da 15 a 38 euro, ridotti da 12 a 30 euro. L’apertura al pubblico della biglietteria è da martedì a sabato dalle 13 alle 20 (festivi esclusi). Domenica solo nelle date di spettacolo, un’ora e mezza prima dell’inizio.

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