La resilienza di Bergamo in un docufilm

Bergamo Film Meeting. Sabato 18 marzo all’auditorium anteprima nazionale del cortometraggio «18 Marzo», scritto e diretto da Beppe Manzi. «Un atto di amore alla città dopo il Covid».

Si avvia speditamente verso la conclusione la 41ª edizione di Bergamo Film Meeting – International Film Festival che, questa sera, proclamerà i vincitori per poi proseguire domani con una ulteriore serie di appuntamenti. Tra i quali va assolutamente ricordato l’appuntamento con la sezione «Bergamo Film Meeting inaugura Bergamo Jazz» che presenterà due film: alle ore 15.15, «Les félins» di René Clément («Crisantemi per un delitto», Francia, 1964), con Alain Delon e Jane Fonda. Mentre alle 17.30, verrà presentato il film del 1911, «Inferno», di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro, Adolfo Padovan.

Il primo titolo si avvale delle musiche di Lalo Schifrin, compositore, arrangiatore e pianista argentino che ha frequentato anche il mondo del jazz (con Dizzy Gillespie, Bob Brookmeyer e altri), mentre il secondo, che è muto, si avvarrà della sonorizzazione da parte del pianista Simone Graziano, uno dei nomi più in vista e musicalmente interessanti dell’attuale panorama jazzistico italiano. Il suo album più recente, «Embracing the Future», è un’esplorazione solitaria del pianoforte, appositamente preparato per ottenere sonorità inedite. L’evento è in collaborazione con Bergamo Jazz Festival. La giornata di oggi, invece, è sicuramente caratterizzata dalla proiezione in anteprima nazionale del cortometraggio intitolato «18 Marzo», scritto e diretto da Beppe Manzi e prodotto da Erika Ponti per la casa di produzione Oki Doki Film, presentato proprio sabato 18 marzo, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus. Un evento quindi – spiega il regista – «che vuole anche essere un atto di amore e di riconoscenza alla città di Bergamo, ai suoi cittadini e alla loro resilienza».

«Il film – spiegano dalla produzione - è una storia d’amore, ispirata alla vera storia di Emanuele e Alessandra (nomi di fantasia, la cui vicenda è tratta da un articolo di Greta Sclaunich nella rubrica «La27ora» del Corriere della Sera), incontratisi di sfuggita alla vigilia dell’isolamento, la cui relazione cresce e si sviluppa lentamente attraverso gli schermi di cellulari e computer lungo il primo lockdown del 2020, e poi trasferita al cinema nel contesto assurdo e imprevisto che ha vissuto la città orobica».

L’anteprima, inserita nella cornice di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, avrà luogo oggi alle 18,30 all’auditorium di piazza della Libertà (ingresso omaggio, previo ritiro in biglietteria del biglietto omaggio, anche accreditati e abbonati). Prima della proiezione i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, quindi un breve intervento del regista Beppe Manzi e della produttrice Erika Ponti; in seguito intervengono gli attori presenti in sala e infine la proiezione di un breve documentario realizzato da Stefano P. Testa, che racconta il dietro le quinte del set, un coro di voci condotto e narrato dalla giornalista del «Corriere della Sera» Greta Sclaunich.

Il film ha ricevuto il fondamentale apporto del Comune di Bergamo con il sostegno economico, attraverso la partecipazione ad un apposito bando, e l’appoggio dell’assessorato alla Cultura, Visit Bergamo, la Polizia Locale e la Fondazione Donizetti che si è prodigata per effettuare le riprese presso il Teatro Sociale di Città Alta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA