«Le faremo sapere», il corto vince anche a Pomarance

«E Fu Cinema». Migliore attore (Giorgio Marchesi) e migliore sceneggiatura per il progetto di Pcto sostenuto da Oriocenter e gestito da Edoomark.

Pomarance (Pisa)

Altri due premi per «Le faremo sapere», il cortometraggio nato dal progetto di Pcto «Settima Arte», promosso e sostenuto da Oriocenter e gestito da Edoomark, che permette agli studenti di sperimentarsi al lavoro nel mondo del cinema. Dopo il doppio riconoscimento ottenuto al Festival Cortinametraggio di Cortina, sabato 28 giugno il corto prodotto da Oki Doki Film è salito sul podio anche alla prima edizione del Festival «E Fu Cinema» di Pomarance (Pisa), nato per ricordare gli inventori del primo apparecchio che unì il sonoro alle immagini, dando vita al cinema come oggi lo conosciamo. Le figure di Azeglio e Lamberto Pineschi, nativi di Pomarance, sono state al centro della due giorni di iniziative organizzata dalla compagnia culturale «Minimal» (fondata da Angela Ameli e Marco Gistri) in collaborazione con il Comune di Pomarance e la Regione Toscana. Al concorso hanno partecipato registi, attori e sceneggiatori con 116 opere provenienti da Italia, Cina, Austria, Stati Uniti, Ucraina, Belgio, Argentina, Albania, esaminate da una giuria presieduta da Manuela Pineschi, discendente dai due fratelli cineasti e attualmente segretaria generale dell’Accademia del cinema italiano e premi David di Donatello.

Il corto bergamasco - che affronta con ironia il momento del primo colloquio di lavoro, ribaltando i ruoli tradizionali e mostrando un nuovo equilibrio tra chi offre e chi cerca occupazione - ha conquistato i premi per il Miglior attore (Giorgio Marchesi) e la Miglior sceneggiatura (Luca Ferrara, Beppe Tufarolo, Beppe Manzi) mentre come Miglior cortometraggio è stato selezionato «Amelìa», con la regia di Fabio Orefice e Rodolfo «Belusci» Croce, che l’ha spuntata sugli altri due finalisti, «Pinocchio Reborn» e, appunto, «Le faremo sapere», con la regia di Beppe Tufarolo.

«Vincere con un corto come questo ha un valore speciale. È un progetto che nasce dal dialogo tra generazioni, e che affronta un tema vero, attuale, necessario. Averlo portato sullo schermo con equilibrio tra leggerezza e profondità è stato un piacere, anche legato al mio poterlo girare sul nostro territorio»

Soddisfatto Giorgio Marchesi, protagonista del corto, che ha dichiarato: «Vincere con un corto come questo ha un valore speciale. È un progetto che nasce dal dialogo tra generazioni, e che affronta un tema vero, attuale, necessario. Averlo portato sullo schermo con equilibrio tra leggerezza e profondità è stato un piacere, anche legato al mio poterlo girare sul nostro territorio. E ricevere questo riconoscimento è un bellissimo segnale, proprio per la possibilità di continuare a discuterne insieme. Il mio grazie va anche ai ragazzi che erano con noi sul set: si sentiva che stavamo raccontando qualcosa che li riguarda da vicino».

Beppe Manzi, regista e produttore Oki Doki Films, ha aggiunto: «Questo premio ci dice che abbiamo toccato un nervo scoperto: il mondo del lavoro visto con gli occhi delle nuove generazioni. Il ribaltamento di prospettiva che raccontiamo nel corto — dove a interrogare non è più solo chi assume, ma anche chi cerca un’opportunità — è una dinamica sempre più reale. Siamo felici che un tema così attuale, portato in scena in un corto che ha visto coinvolti dei ragazzi nella produzione, abbia trovato ascolto e riconoscimento anche in un contesto come quello di “E Fu Cinema”».

«Questo premio ci dice che abbiamo toccato un nervo scoperto: il mondo del lavoro visto con gli occhi delle nuove generazioni»

«È arrivato un altro successo per il nostro progetto che ci rende sempre più orgogliosi di promuovere e coltivare i giovani talenti – è il commento di Ruggero Pizzagalli, direttore di Oriocenter –. Iniziative come “Settima Arte” ne sono la prova concreta: un laboratorio di idee, passione e creatività che continua a dare frutti importanti. Le vittorie come quella di “Le Faremo Sapere” sono la conferma più bella che credere nei ragazzi e offrire loro occasioni autentiche di espressione ripaga sempre, con risultati che lasciano il segno. Oriocenter è da sempre accanto ai giovani del territorio che vogliono crescere anche nel mondo del lavoro e lo fa parlando il loro linguaggio».

«Ogni riconoscimento è sempre una bella soddisfazione, ma quello che più ci interessa è vedere cosa resta nei ragazzi dopo aver vissuto un set. “Le faremo sapere” non è solo un corto: è la testimonianza concreta di cosa succede quando si chiede ai giovani di mettersi in gioco sul serio in ambito lavorativo»

Paolo Ferrari, ceo di Edoomark, sottolinea: «Ogni riconoscimento è sempre una bella soddisfazione, ma quello che più ci interessa è vedere cosa resta nei ragazzi dopo aver vissuto un set. “Le faremo sapere” non è solo un corto: è la testimonianza concreta di cosa succede quando si chiede ai giovani di mettersi in gioco sul serio in ambito lavorativo. Non li trattiamo da spettatori, ma da protagonisti. E loro rispondono con maturità, creatività, consapevolezza. Il cinema, in questo progetto, è solo un mezzo: il fine è educativo. E quando da questa esperienza nasce anche un corto capace di vincere un festival, significa che l’educazione, se ben pensata, può essere anche eccellenza».

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