Montagna, premiati i film sui ghiacciai e Rigoni Stern

Cinema. Orobie Film Festival, i documentari sul Bernina, sull’autore de «Il Sergente nella neve» e sulla bellezza mozzafiato delle vette vincono nelle tre sezioni.

Lo scioglimento dei ghiacciai, la straordinaria figura di Mario Rigoni Stern, le bellezze mozzafiato delle montagne: sono questi i temi al centro dei film documentari premiati dalla diciassettesima edizione di Orobie Film Festival - Dalle montagne di Lombardia alle Terre alte del mondo, che si è svolto, organizzato dall’Associazione Montagna Italia, al Cine Teatro Gavazzeni di Seriate. La serata delle premiazioni ieri è stata condotta dal direttore artistico e presidente del Festival Roberto Gualdi e ha avuto inizio con il concerto dedicato alle musiche di Ennio Morricone, interpretate da Silvia Lorenzi, soprano, Paolo Favini e Giovanni Colombo. Alla serata hanno presenziato anche i cosiddetti «ragazzi con la maglietta arancione», il gruppo Mountain Mates, che hanno raccontato le loro esperienze in montagna.

Per la sezione Orobie e Montagne di Lombardia (Premio Riccardo Cassin) è stato premiato «Bernina terra glacialis» di Giorgio Tomasi, un documentario sul regresso tragico dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale girato in Valmalenco che fa emergere il ruolo decisivo di ricercatori e volontari che monitorano scientificamente una situazione che sembra purtroppo irreversibile. Per la sezione Paesaggi d’Italia è stato premiato «Il sergente dell’altopiano» di Federico Massa e Tommaso Brugin. Mario Rigoni Stern, umanissimo scrittore e cantore dell’altopiano di Asiago, è il protagonista del documentario che ripercorre attraverso un filo conduttore condotto da esperti e da interviste rilasciate prima della sua scomparsa, la travagliata e tragica vicenda umana delle truppe alpine italiane impegnate sul fronte russo. Una importante testimonianza sulle atrocità della guerra dal racconto di un protagonista di primo piano che addirittura al suo ritorno in patria non fu per molto tempo preso sul serio.

Al film «A l’ombre de Chamlang» di Jérémie Chenal, Benjamin Védrines e Charles Dubouloz sono stati assegnati due premi, quello per la sezione Terre Alte del Mondo e quello assegnato dalla giuria universitaria composta da Antonella Alemanni, Davide Giovanni Beretta, Camilla Bresciani, Samuele Catina, Francesco Denis Carlo Cerea, Silvia Ceresoli, Gianluca Di Leo, Ginevra Flumini, Michela Frigeni, Elizabeth Fumagalli, Monica Gherardi, Nicole Grigis, Miriam Guercilena, Giovanni Molteni, Federica Pagnotta, Emanuele Panza, Francesco Pezzano, Michele Piazza, Anna Quintini, Roberto Rigamonti, Giorgia Saleri, Simone Sartirani, Giulia Signorelli, Alessandro Tiraboschi, Greta Tomasi, Matteo Tonghini, Matteo Trevisan e Giorgia Trezzi e coordinata dal professori Adriano D’Aloia in collaborazione con i professori Renato Ferlinghetti e Giorgio Avezzù.

Il Premio della Giuria (presieduta da Piero Carlesi con Nicola Bionda e Giuseppe Spagnulo) è stato invece assegnato a «Il cercatore d’infinito» di Andrea Azzetti e Federico Massa, un film dedicato alla figura di Armando Aste da Rovereto, uno dei grandi alpinisti dolomitici della seconda metà del Novecento. La giuria del concorso fotografico (Premio Provincia di Bergamo) ha premiato lo scatto di Silvano Paiola intitolato «The Lord of the Rings».

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