
Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 12 Agosto 2025
Musei, 693mila visitatori nel 2024. Bergamo è terza in Lombardia
BILANCIO. Diffusi i dati delle presenze riconosciute dalla Regione. In testa si conferma il Museo delle Storie con oltre 200mila ingressi, seguono Gamec e Orto Botanico.
La provincia di Bergamo ha chiuso il 2024 con 693.447 visitatori nei musei riconosciuti da Regione Lombardia. È la terza realtà a livello lombardo per numero di visitatori.In vetta alla classifica provinciale il Museo delle Storie di Bergamo con 200.171 ingressi, seguito dalla Gamec – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (140.243), dall’Orto Botanico «Lorenzo Rota» (87.781), dal Museo Civico di Scienze Naturali «Enrico Caffi» (77.378) e dalla Pinacoteca dell’Accademia Carrara (75.327).
Completano la top ten il Museo Civico «Ernesto e Teresa della Torre» di Treviglio (24.926), il Museo Diocesano «Adriano Bernareggi» (19.774), la Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere (11.518), il Museo Civico Archeologico (7.706) e il Museo del Falegname «Tino Sana» ad Almenno San Bartolomeo (6.879).
I confronto con l’anno della Cultura
Rispetto al 2023 - anno eccezionale di Bergamo e Brescia capitale della Cultura, che ha calamitato un pubblico nazionale e anche dall’estero - si nota una generale flessione: il Museo delle storie l’anno precedente aveva registrato 221.170 presenze, Gamec 173.985, Accademia Carrara 129.348, Orto botanico 81.607, Museo di scienze naturali 81.252, Museo Diocesano 20.990, Museo archeologico 6.203. In provincia tra i più visitati c’erano il Museo del falegname Tino Sana ad Almenno San Bartolomeo, con 6.503 presenze, il Museo civico di Treviglio con 18.489, l’Accademia Tadini di Lovere con 8.081 persone e il Museo d’arte Sacra di Romano con 5.107 visitatori.

(Foto di Sergio Agazzi)
«La provincia di Bergamo - ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso commentando i dati del 2024 – ha saputo trasformare il proprio patrimonio in un motore di attrazione che parla ai cittadini e ai visitatori. I numeri del 2024 confermano la vitalità del sistema museale di questa provincia e la varietà di un’offerta che unisce storia, arte, natura e contemporaneità. Continueremo a lavorare affinchè questi luoghi restino accessibili e attrattivi, anche grazie a strumenti come “Abbonamento Musei”, che qui trova uno dei contesti più ricettivi e partecipi della Lombardia».
L’abbonamento musei regionale
«Abbonamento Musei», attivo da dieci anni, consente con un’unica tessera annuale l’accesso a 230 luoghi della cultura convenzionati in Lombardia. Gli abbonamenti attivi superano quota 56.000, affiancati da una versione junior che ha già coinvolto 16.000 bambini e ragazzi (6–13 anni).
In queste settimane «Abbonamento Musei» offre l’ingresso gratuito a quattro appuntamenti in provincia: all’Accademia Carrara è in corso «Dentro Lorenzo Lotto. Dalla pala di San Bernardino alle fotografie di Axel Hütte» (fino al 31 agosto); negli spazi di Gres art 671 a Bergamo si visita “de bello. notes on war and peace” (fino al 12 ottobre); la Gamec propone la mostra diffusa «Maurizio Cattelan. Seasons» (fino al 26 ottobre); alla Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere è allestita «Ospiti/3 – Francesco Hayez. Imelda e Giulietta eroine romantiche» (fino al 28 settembre).
«Questi risultati – ha concluso l’assessore – confermano che Bergamo è un territorio vivo, orgoglioso delle proprie radici e capace di raccontarle con linguaggi che vanno dall’arte antica alla creatività contemporanea, mantenendo sempre aperte le suenporte a chi desidera scoprirla».
I numeri delle presenze nei musei in Lombardia
Nel 2024 i musei riconosciuti della Lombardia hanno registrato complessivamente 9.539.212 presenze, con un incremento del 3,9%. Dopo Milano, spiccano i risultati delle province di Brescia, con 704.819 ingressi, Bergamo, con 693.447, Como, con 554.740, e Varese, con 409.167. Seguono Mantova (387.850), Lecco (371.446) e Cremona (257.169). Completano il quadro Pavia (94.343), Monza e Brianza (78.083), Sondrio (47.510) e Lodi (2.002).
«Continueremo – ha concluso l’assessore – a lavorare affinché i nostri musei siano sempre più accessibili, attrattivi e capaci di dialogare con pubblici diversi, valorizzando non solo Milano ma ogni territorio e collegandolo a una rete di esperienze uniche. Perché se, da un lato, è vero che i numeri raccontano un successo, dall’altro ritengo sia l’immagine di una famiglia, di uno studente o di un turista che si ferma ad osservare un’opera a dare il vero significato a questo straordinario patrimonio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA