Sacrae Scenae, vince la festa di San Pardo con i carri infiorati

Ardesio Il festival dedicato alla devozione popolare ha premiato il documentario «Il profumo dei fiori di carta» di Emilio Corbari.

Per la prima volta ad Ardesio nei tre anni di vita di Sacrae Scenae, il Festival internazionale dedicato alle devozioni popolari, unico nel suo genere in Italia, Giuria tecnica - costituita da Pietro Carlesi, Nicola Bionda e Pino Spagnulo - e Giuria popolare - presieduta dal regista ardesiano Umberto Zanoletti – si sono trovate concordi nella scelta del film vincitore della terza edizione del Festival: quello realizzato da Emilio Corbari, «Il profumo dei fiori di carta». Questa la motivazione della scelta, da parte della Giuria tecnica , tra i 17 film esaminati dei 70 pervenuti da ogni parte del mondo: «L’ottimo documentario riesce a creare un ponte delicato tra due Comunità che vivono agli opposti dell’oceano. I preparativi per la festa di San Pardo sono il pretesto per un confronto attento tra realtà e generazioni differenti. La vita rurale e quella urbanizzata si incontrano nel tentativo di far sopravvivere una tradizione che rischia, sempre più, di scomparire». Questa invece la motivazione della Giuria popolare: «Per aver trasmesso il significato religioso e culturale di una tradizione popolare che custodisce e ravviva, nel suo rituale, legami spirituali oltre i confini geografici e generazionali. Il tema religioso, nella ciclica celebrazione della festa, si manifesta nella minuziosa e devota preparazione di quei fiori di carta che profumano di sacro. E in tutti i partecipanti, di qua e di là dell’oceano, resta forte il senso comune di appartenenza e si rinnova il profondo sapore della Vita».

Il regista

Il regista Emilio Corbari, circa la sua opera ha dichiarato: «Viene descritta la vita di Larino, in provincia di Campobasso da dove, tempo addietro, migrò in Canada , nei pressi di Montreal, un numeroso gruppo di suoi abitanti i cui discendenti, pur con mutate modalità dovute ai tempi e ai luoghi, hanno mantenuto vive le tradizioni per la festa di San Pardo, caratterizzata dalla processione di ben 120 carri infiorati. Tradizione impossibile in Canada, dove tuttavia gli emigranti e i loro discendenti si riuniscono per l’occasione in un momento di festa e di ricordi per il paese di provenienza e la Patria lontana».

Il trailer del film vincitore «Il profumo dei fiori di carta»

Il campanile d’oro

Il campanile d’oro e un artistico piatto sono stati consegnati al vincitore del Festival che, secondo Piero Carlesi «ha registrato grande successo per l’ottima qualità dei filmati presentati». Due poi le menzioni speciali della Giuria Tecnica: al documentario «Libera nos a malo» di Luigi Ferraiuolo, che rappresenta un rito secolare che si ripete a Macerata Campana, e al documentario «Avatara» , di Nadav Harel, che porta ad esplorare il rapporto tra vita e religione in una remota valle himalaiana. Ai due film segnalati è andato il campanile d’argento che riproduce, come quello d’oro, il campanile della Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio. Da sottolineare che i tre registi, tra i quali l’israeliano Harel, erano presenti alla premiazione.

Anche per questa terza edizione del Festival la direzione artistica è stata affidata a Roberto Gualdi di «Cinema e Arte», che l’ha condotta con grande sensibilità e competenza. Quella di ieri comunque ha segnato un punto fermo nel cammino della manifestazione, dovuto all’inaugurazione, in mattinata, della Madiateca, ospitata in un rinnovato locale del Museo Etnografico MEtA, alla presenza di un folto pubblico, del professore universitario Adriano D’Aloia , del consigliere regionale Pd Jacopo Scandella che ha chiosato: «Un avvenimento importante l’inaugurazione della Mediateca . Consente alle attuali e alle future generazioni di conoscere le tradizioni popolari/religiose del mondo, così come la vita delle passate trascorse generazioni in Ardesio e nell’alta valle del Serio».

Il trailer del film Avatara

Due le menzioni speciali della Giuria Tecnica: al documentario «Libera nos a malo» di Luigi Ferraiuolo, che rappresenta un rito secolare che si ripete a Macerata Campana, e al documentario «Avtara», di Nadav Harel

All’inaugurazione, il sindaco Yvan Caccia, dopo aver ringraziato enti, ditte e persone che hanno consentito il felice svolgimento di Sacrae Scenae, ha tagliato il nastro inaugurale, cui ha fatto seguito la benedizione da parte del parroco, don Antonio Locatelli. Quindi Fabrizio Zucchelli, ideatore e presidente di Sacrae Scenae, ha affermato che la Mediateca, realizzata

grazie alla collaborazione con l’Università agli Studi di Bergamo, la Diocesi di Bergamo e la Mediarteca di Milano si impegnerà a digitalizzare (già fatto in parte) tutti i filmati (ora sono già 200) presentati, così come i risultati dell’iniziativa «Sa Regordet», con le interviste agli anziani del paese, delle mostre e del libro «Ricordi», realizzati grazie a Romolo Filisetti, e degli articoli de L’Eco di Bergamo sulla vita in Ardesio negli ultimi 50 anni. Il tutto sarà accessibile, su prenotazione.

Il presidente di Vivi Ardesio e vicesindaco, Simone Bonetti, ha quindi aggiunto: «Per Sacrae Scenae, che il prossimo anno sarà presentata a Bruxelles , la Mediateca è un punto di arrivo e partenza di grande importanza per la Comunità ardesiana e bergamasca». La premiazione dei registi vincitori del festival e dello staff di Vivi Ardesio è avvenuta tra gli applausi del pubblico ad opera dei principali sponsor dell’iniziativa: Scame, Imetec, Cà del Botto, BCC Milano/ Bergamo , Regione Lombardia e Comunità montana.

Il trailer del film «Libera nos a malo»

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