«Sensoltre»: una mostra da esplorare a occhi chiusi

A TREVIGLIO . L’esposizione al centro culturale proposta da «Informatici senza frontiere» è un percorso tra le opere di Giovanni Pedote da compiere senza guardare: i visitatori sono accompagnati dagli studenti dell’Oberdan in un percorso tattile e sonoro.

Permettere ai non vedenti di interagire con un quadro e a chi vede di sperimentare nuove forme per apprezzare l’arte, tutto nel segno dell’inclusività. Con questi obiettivi è nata «Sensoltre», l’esposizione di pittoscultura ospitata dalla Sala Crociera del Centro civico comunale di Treviglio. Un’esperienza sensoriale unica, quella che hanno vissuto i primi visitatori che, bendati, guidati in un percorso comprendente sei opere dell’artista pugliese Giovanni Pedote. Unici strumenti a loro disposizione, le mani e uno smartphone con comunicazione di prossimità collegato a delle cuffie.

Storie tattili

«L’idea è quella di far sperimentare ai visitatori l’esperienza di dover interagire con dei quadri in rilievo senza avvalersi dell’uso della vista - spiega Emanuela Ferri, di «Informatici senza Frontiere» e curatrice di «Sensoltre» dal 2014 - Oltre alla sensazione tattile data dalle figure in rilievo, abbiamo sfruttato la tecnologia NFC per trasmettere in cuffia musica e frasi inerenti le singole opere, per creare una sorta di narrazione sensoriale». Un espediente particolarmente efficace, poiché l’audio in cuffia va parzialmente a sostituire i normali punti di riferimento uditivi, giocando a vantaggio dell’i mmersività generale dell’esperienza. Questo crea una sorta di viaggio nelle proprie sensazioni che, tra ispirazione anche dal periodo di lockdown. «Nel corso del 2020 - continua Ferri - abbiamo richiesto ai nostri utenti di raccontarci delle storie legate alla pandemia e al loro rapporto con la tecnologia durante la quarantena. Tramite votazione, abbiamo selezionato le tre storie più interessanti e le abbiamo trasformate in quadri tattili che sono quindi andati ad integrare la mostra».

Le guide dell’Oberdan

Ad accompagnare i visitatori temporaneamente privati della vista, c’erano gli studenti dell’istituto Oberdan di Treviglio. «La particolarità dell’esposizione di Treviglio rispetto alle precedenti è che a contattarci è stato l’istituto Oberdan - rileva la curatrice - . Da qui è nata una collaborazione con i ragazzi impegnati a guidare gli ospiti della mostra e raccoglierne i feedback. In questo caso, l’obiettivo è quello di far vivere “sul campo” agli studenti l’esperienza del volontariato».

Accesso alle tecnologie

«Sensoltre» nasce a Bari nel 2013 e dal 2014 diventa un’esposizione itinerante che, in 10 anni, ha toccato più di 20 tra musei e spazi culturali disseminati per lo Stivale. A capo di questo progetto è l’associazione di promozione sociale «Informatici senza Frontiere», fondata nel 2005 da un gruppo di manager italiani del settore informatico in risposta all’appello lanciato dall’allora segretario generale ONU, Kofi Annan riguardo la garanzia d’accesso alle nuove tecnologie per chi vive in una situazione di povertà e svantaggio sociale.

Esposizione itinerante

Da qui una crescita esponenziale che ha portato centinaia di volontari ad impegnarsi nelle più svariate attività di promozione etica dell’informatica, fino ad essere riconosciuta dalle Nazioni Unite al punto da essere invitata a Ginevra nel maggio del 2013 per esporre il proprio operato durante il Vertice Mondiale sulla Società dell’Informazione Forum 2013 ITU. La mostra «Sensoltre», che è patrocinata dal comune di Treviglio e ha come partner la Cassa Rurale – Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e l’Associazione Auser, sarà visitabile al numero 11 di vicolo Bicetti de Buttinoni il 17 febbraio, dalle 10 alle 18 e il 18 febbraio dalle 10 alle 17.

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