
( foto Rossetti)
TEATRO. Il bilancio delle presenze al Teatro Donizetti e al Sociale si attesta su oltre 52mila spettatori. Annunciati i nuovi titoli in una combinazione di classici e nuovi linguaggi: dalla commedia di Govi a Shakespeare, da Arlecchino a Bergonzoni.
«Continuiamo insieme questo viaggio». Anche la prossima Stagione di Prosa e Altri Percorsi «sarà un viaggio: un viaggio nell’esistenza, compiuto attraverso la lettura dei classici reinterpretati con linguaggi nuovi con la capacità sempre di innovare e nello stesso tempo andare a toccare la quotidianità»: sono le parole della sindaca di Bergamo Elena Carnevali, il 13 maggio in chiusura della conferenza stampa di presentazione della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2025-2026 della Fondazione Teatro Donizetti. Insieme a lei sono intervenuti Sergio Gandi, assessore alla Cultura; Giorgio Berta, presidente della Fondazione; Massimo Boffelli, direttore generale, e Maria Grazia Panigada, direttrice artistica delle Stagioni di Prosa e Altri Percorsi.
Una presentazione che è stata anche un momento di bilancio rispetto alla Stagione scorsa (che non si è ancora conclusa e che sta registrando lo splendido successo del lavoro della Compagnia di Daniele Finzi Pasca in scena ancora fino a domenica 18 maggio). Un bilancio tracciato da Massimo Boffelli: «Oltre 52.000 sono stati gli spettatori complessivi per la Prosa, 5.000 per Altri Percorsi – dice il direttore –. Sono numeri significativi, importanti, che attestano ancora una volta la nostra forza propulsiva, l’attenzione e l’affetto del pubblico per le nostre proposte. Lo scorso anno abbiamo portato le repliche per la Prosa da sette a otto, che naturalmente confermiamo: un numero di repliche che – possiamo affermarlo in tutta tranquillità – oggi pochi altri teatri a livello nazionale possono annoverare, anche in città con una popolazione numericamente superiore a quella di Bergamo».
Di scelte artistiche «di assoluta qualità che apportano un contributo fondamentale all’offerta culturale di Bergamo» ha parlato l’assessore Sergio Gandi, che aggiunge: «Una città che esplora diversi ambiti espressivi – dalla musica al cinema, dalle arti visive alla danza al teatro di parola appunto – e che trae la propria ricchezza dalla ricerca e dalla sperimentazione. Non solo, quindi, semplice intrattenimento spettacolare – anche questo ovviamente ci vuole –, ma un insieme di proposte, anche coraggiose, che possano stimolare interesse e curiosità».
Sul lavoro di squadra si è soffermato anche il presidente della Fondazione, Giorgio Berta: «I risultati positivi conseguiti in questi anni sono il frutto di un lavoro di squadra, da chi ci sostiene, sia soggetti pubblici sia privati, al personale e a chi con noi collabora. Il mio è dunque un ringraziamento che va oltre le formalità: dietro ogni contributo, sia di natura economica che professionale, c’è la totale adesione ad una visione di cui siamo convinti. Una visione dagli ampi orizzonti che pone la Fondazione Teatro Donizetti come interlocutore qualitativamente affidabile per chiunque abbia a cuore, in città ma anche altrove, proposte di cultura e spettacolo».
«Nella Stagione di Prosa 2025-2026 vedremo in scena alcuni dei testi fondamentali della storia del teatro e li incontreremo per indagare quanto siano oggi attuali e presenti nelle relazioni, nelle politiche, nelle logiche che dominano la nostra quotidianità - ha spiegato Maria Grazia Panigada –. E non potremmo immaginare un “Altri Percorsi” più vario: sette titoli per sette generi che vanno dal teatro di figura al teatro di narrazione, dal teatro di impegno civile al teatro-circo. Il teatro è da sempre speculare alla realtà, con la possibilità che ha di donare punti di vista diversi, di farci entrare in altri ruoli, in altre prospettive per poter tornare alle nostre vite arricchiti e, forse, anche un po’ rinnovati».
«Ringrazio davvero moltissimo la direttrice che rimarrà con noi ancora tre anni - ha affermato la sindaca - e quindi un grazie di cuore in particolare a Giorgio Berta, al Consiglio di Amministrazione per questa scelta, a Massimo Boffelli, all’assessore Gandi, che è quello che accompagna e sostiene i progetti culturali della città, e alla grande famiglia, permettermi di chiamarla così, della Fondazione Teatro Donizetti. Spero che si capisca quanto lo senta e anche, cosa bellissima che mi capita come sindaco, di scoprire sempre di più la passione e la capacità che c’è all’interno. Qualcuno lo ha definito “un tempio”, se posso dire, più che è tempio è questa capacità di riuscire in questa relazione tra il dentro e il fuori, questa capacità di permeare la città, di chi la vive, di chi la frequenta, di chi la conosce e di chi la vuole esplorare. La programmazione che è stata presentata rappresenta davvero un viaggio, un viaggio nell’esistenza, compiuto attraverso la lettura dei classici reinterpretati con linguaggi nuovi, con la capacità sempre di innovare e nello stesso tempo andare a toccare invece la quotidianità. Sono convinta che se questa città cresce, se questa comunità cresce, se questa città diventa sempre più riconosciuta per le sue potenzialità, è data proprio dalle persone come quelle che ci sono qui, dalla volontà da un lato di avere un’offerta culturale ampia, dall’altra parte di avere creato un rapporto di fiducia. Grazie di cuore a tutti i sostenitori, buon teatro di Prosa, buon Altri Percorsi a tutti e continuiamo insieme questo viaggio».La Stagione di Prosa e Altri Percorsi è realizzata con il contributo di Mic-Ministero Italiano Cultura, Regione Lombardia, Camera di Commercio Bergamo, Allianz (main partner della Fondazione Teatro Donizetti), Intesa Sanpaolo, Siad e un importante numero di imprese aderenti al progetto Ambasciatori di Donizetti che supportano la Fondazione tramite Art Bonus.
La prossima Stagione di Prosa al Teatro Donizetti darà ampio risalto alla presenza femminile. A partire dal secondo spettacolo in cartellone (dal 17 al 25 gennaio 2026), «Crisi di nervi», con la regia di Peter Stein, che tornato al suo amato Cechov, presenta i tre famosi atti unici «Orso», «I danni del tabacco» e «La domanda di matrimonio», interpretati a rotazione da diversi attori tra i quali spicca Maddalena Crippa. Altra grande attrice al centro di un classico sarà Lella Costa, che interpreterà Lisistrata con la regia di Serena Sinigaglia: lo spettacolo arriverà a Bergamo, dal 7 al 15 febbraio, dopo il debutto estivo al Teatro Greco di Siracusa. Dal 9 al 17 maggio 2026, con anche matinée il 12 , un’altra protagonista del teatro italiano, Maria Paiato, sarà impegnata in una sfida interpretativa importante, vestendo i panni di uno dei personaggi più crudeli scritti da Shakespeare: «Riccardo III». Ad aprire la stagione, dal 6 al 14 dicembre, sarà Tullio Solenghi con «Pigna secca e pigna verde», commedia che porta il marchio di Gilberto Govi. Brivido e letteratura si mescolano ne «Il caso Jekyll» con Daniele Russo, dal 21 febbraio al 1 marzo 2026. La tradizione va in scena lo Stivalaccio Teatro che dal 7 al 15 marzo presenta «Arlecchino muto per spavento». Altro classico della drammaturgia è «Lungo viaggio verso la notte» di Eugene O’Neil che avrà come protagonisti Gabriele Lavia e Federica di Martino.
La nuova edizione di «Altri Percorsi» – diventata una sorta di palestra per avvicinare al teatro giovani delle scuole superiori, grazie a una offerta di abbonamento pensata appositamente per loro – presenta grandi novità: ben cinque titoli dei sette porteranno a Bergamo artisti mai ospitati prima. Cinque spettacoli sono previsti al Teatro Sociale, altri due al Donizetti. Il via il 4 dicembre con «Natale in casa Cupiello», spettacolo per attore cum figuris con Luca Saccoia, nella parte di Tommasino, e con lui in scena sette pupi a cui dà anima, voce e carattere, restituendo il testo eduardiano vivificandone la radice. Il 18 dicembre «La cantautrice fantasma», spettacolo di teatro-canzone di Ivan Talarico che invita a riflettere sul tema dell’autorialità dell’arte. Il 15 gennaio Carrozzeria Orfeo con «Salveremo il mondo prima dell’alba»; in febbraio, giovedì 5 mattina e sera e il 6 mattina, il bergamasco Giorgio Marchesi riproporrà, con fedeltà al testo che diventa virtuosismo attoriale, uno dei classici pirandelliani: «Il fu Mattia Pascal». Il 19 febbraio arriverà al Donizetti Circo Zoè, compagnia internazionale che ha tra i propri fondatori due bergamaschi, Simone Benedetti e Diego Zanoli, con «Deserance». Ancora al Donizetti, il 5 marzo, Alessandro Bergonzoni con «Arrivano i dunque (Avannotti, Sole blu e la storia della giovane saracinesca)». Gran finale il 26 marzo, matinée e serale, con «Ilva Football Club» di Usine Baug e i Fratelli Maniglio.
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