«Storie al femminile», alla scoperta della condizione delle donne dal Medioevo ai nostri giorni

Museo delle Storie Una serie di incontri (e di libri) per raccontare la figura femminile tra Medioevo, Rinascimento e Novecento.

Prende il via giovedì 31 marzo, alle 17.30, il ciclo di incontri «Storie al femminile» organizzato da Associazione Amici del Museo storico, Museo delle Storie e Università degli Studi di Bergamo al Convento di San Francesco, in piazza Mercato del fieno 6/a, Bergamo. La rassegna parte con la presentazione del libro «Madri, madri mancate, quasi madri. Sei storie medievali» (editori Laterza).

Un affresco della multiforme condizione femminile nel Medioevo che testimonia la capacità di tante donne di reinventare il loro destino. Interverrà l’autrice Maria Giuseppina Muzzarelli, docente di Storia medievale, Storia della città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna, introdotta da Maria Teresa Brolis.

Medioevo da riscoprire

Saranno illustrate sei storie esemplari di donne del Medioevo e del loro rapporto con la maternità. C’è l’esperienza di Dhuoda (vissuta nel IX secolo), il cui figlio Guglielmo fu consegnato come ostaggio a Carlo il Calvo; c’è – due secoli dopo – la vicenda di Matilde di Canossa, donna potentissima ma delusa nelle sue aspettative di maternità. C’è l’esempio di Caterina da Siena, che pur non avendo figli agisce e scrive da «grande madre» italiana. C’è Christine de Pizan, impegnata nell’ultimo scorcio di Medioevo a destreggiarsi tra i figli e la carriera. Ancora, c’è Margherita Datini, che cresce come fosse sua figlia una bambina che il marito ha avuto da una schiava; c’è infine Alessandra Macinghi Strozzi, vedova di un esule, che fa da madre e padre ai suoi cinque figli.

«Pagina dopo pagina, si rovescia ciò che crediamo di sapere sulle donne del passato: scopriamo figure di madri oltre la retorica che le relega a un ruolo angusto, incontriamo autentiche madri anche oltre l’effettiva esperienza biologica, osserviamo donne in azione oltre la sfera domestica, protagoniste oltre i limiti imposti dal tempo in cui vissero al loro genere. Insomma, madri e donne che vanno ben al di là delle nostre (spesso ristrette) concezioni del Medioevo».

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti sul sito www.ticketlandia.com.

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