Torna il Calendario giovanneo
all’insegna delle opere di misericordia

In tutte le edicole la pubblicazione voluta dalla Fondazione Papa Giovanni. Il segretario Dadda: «Vivere il 2021 accompagnati dalla presenza del santo bergamasco».

La Fondazione Papa Giovanni XXIII è nata il 29 marzo 2000 con l’intento di raccogliere, custodire, studiare e divulgare il prezioso patrimonio documentario di Angelo Giuseppe Roncalli – San Giovanni XXIII (oggi ricorre il 62° anniversario della sua elezione al Soglio di Pietro), riversato dal suo segretario, cardinale Loris Francesco Capovilla. Per consentire alla Fondazione di conseguire al meglio i suoi obiettivi, nel 2011 il vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi ha dotato la Fondazione di un nuovo direttore, di un Consiglio di amministrazione e di un Comitato scientifico. Nel 2012 essa ha ottenuto il riconoscimento pubblico dello Stato italiano.

L’attività della Fondazione (presidente è il notaio Armando Santus, direttore don Ezio Bolis) comprende la promozione di studi, seminari, convegni, mostre e iniziative culturali che contribuiscano ad approfondire la conoscenza di Papa Roncalli. La Fondazione gestisce un proprio sito internet in quattro lingue (www.fondazionepapagiovannixxiii.it).

Anche quest’anno ha deciso di pubblicare un «calendario giovanneo». «Già nel 2014 - spiega il segretario della fondazione, Valter Dadda -, con il primo “calendario giovanneo”, abbiamo pensato a un’iniziativa che potesse far giungere il ricordo e il messaggio di Papa Giovanni XXIII non solo agli studiosi ma coinvolgere, in modo semplice e diretto, il maggior numero possibile di persone, di famiglie e di istituzioni. Inoltre si tratta di un modo semplice ed efficace per essere in sintonia con il cammino della Chiesa universale e di quella diocesana. Il calendario entra in tutte le case, specialmente in quelle di anziani e ammalati; è anche uno strumento utile per gruppi di preghiera e persone impegnati pastoralmente. Ci sembra che sia un modo bello di vivere l’anno 2021, accompagnati dalla presenza di san Giovanni XXIII e sostenuti dal suo sguardo benedicente e dalla sua intercessione».

Il calendario del prossimo anno presenta una serie di 13 fotografie a colori e in bianco e nero, scelte dal repertorio della Fondazione Papa Giovanni XXIII, con immagini di Angelo Giuseppe Roncalli da vescovo, cardinale e Papa. Vengono poi riportati un discorso e una piccola antologia di testi celebri di Papa Giovanni sulle opere di misericordia. C’è anche un messaggio introduttivo del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi (che pubblichiamo qui accanto), sempre intonato al tema caritativo. «Per ogni mese - spiega Dadda - vengono segnalate 6 o 7 date importanti, corrispondenti alle ricorrenze più rilevanti del percorso biografico e spirituale di Angelo Giuseppe Roncalli. Una speciale attenzione è stata riservata all’aspetto grafico ed editoriale, per un prodotto anche bello ed elegante».

La pandemia del Covid-19 ha portato sofferenza e morte in tante famiglie e comunità, «vicine e lontane, lasciando nella vita delle persone e nel tessuto economico e sociale ferite profonde, che soltanto l’impegno di ciascuno e la carità di tutti potranno lenire e guarire. Perciò, d’intesa con Caritas Italiana e Caritas Diocesana, che ha generosamente sostenuto il progetto, abbiamo scelto per l’anno 2021 il tema delle opere di misericordia, filo conduttore non solo del pontificato di Papa Giovanni ma di tutta la sua vita. Per lui vivere le opere di misericordia significa andare al cuore del Vangelo. Roma e il mondo intero rimasero affascinati dalla naturalezza con cui Papa Roncalli, eletto da appena due mesi, fece visita agli ammalati e ai carcerati. L’esercizio delle opere di misericordia gli veniva spontaneo perché le aveva praticate da sempre: da cappellano militare aveva visitato, curato e consolato soldati feriti; da visitatore apostolico in Bulgaria aveva soccorso terremotati e sfamato bimbi orfani; da patriarca di Venezia aveva provveduto a scaldare e alloggiare senzatetto, si era preoccupato di disoccupati e migranti».

Evidenti le sintonie con il magistero di Papa Francesco: «Anche nell’ultima enciclica “Fratelli tutti”, il Papa torna con insistenza sulla necessità per i cristiani di esercitare la carità evangelica. Egli ricorda più volte la parabola del Buon Samaritano e l’esortazione che san Paolo rivolgeva alle prime comunità cristiane tentate di chiudersi, di avere carità tra di loro e verso tutti. E aggiunge: “È l’amore che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti; amore che ci permette di costruire una grande famiglia in cui tutti possiamo sentirci a casa […]. Amore che sa di compassione e di dignità”» («Fratelli tutti», n. 62).

Due serie di francobolli vaticani, emesse durante il pontificato di Papa Giovanni XXIII, illustrano le opere di misericordia. La prima, intitolata «opere di misericordia corporali», è stata emessa l’8 novembre 1960; i disegni di Andreina Grassellini riprendono i bassorilievi di Giovanni Della Robbia situati nell’ospedale del Ceppo di Pistoia. La seconda serie, intitolata «Campagna contro la fame», emessa il 21 marzo 1963, illustra da un lato la parte centrale del dipinto «Moltiplicazione dei pani e dei pesci» di Murillo, con Gesù, seduto, in atto di benedire i cinque pani portati da tre apostoli e i due pesci offerti da un ragazzo. L’altra scena riproduce la «Pesca miracolosa» dell’arazzo su cartone di Raffaello, con Gesù seduto sulla barca e benedicente.

Il mese di febbraio riporta una foto curiosa, che ritrae monsignor Roncalli, nunzio apostolico a Parigi, che indossa un grembiule bianco. È stata scattata il 22 marzo 1952, presso l’Ospizio delle Piccole Suore dei Poveri, dove Roncalli ha servito il pranzo della carità. In una occasione simile annotò sulla sua agenda: «Tutto procede al solito: grembiale, benedizione alla cucina e alla mensa. Do il segno e lascio un po’ fare accostandomi però a tutti con una buona parola per ciascuno e ciascuna suora, vecchi e vecchie, persone caritatevoli intervenute con le figlie e i bambini. Sono contento di questa visita alle Piccole Suore».

In fondo al calendario è pubblicato un discorso del cardinal Roncalli, patriarca di Venezia, che introduce la Novena del Natale 1955: «A partire da forti situazioni di disagio sociale ed economico - spiega Dadda -, dovute alla chiusura di varie fabbriche con conseguenti licenziamenti e povertà diffusa, con toni accorati egli incoraggia istituzioni pubbliche, associazioni della società civile, comunità ecclesiali e privati cittadini a farsi carico con generosità di queste problematiche».

Grazie alla distribuzione dell’agenzia Dif spa, che ha creduto nell’iniziativa, da quest’anno il calendario si può trovare in tutte le edicole di Bergamo e Provincia. Oppure si può chiedere direttamente alla Fondazione Papa Giovanni XXIII o alla Caritas Diocesana.

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