Un festival tra lavoro e letteratura al Villaggio operaio di Crespi

7 OTTOBRE-24 NOVEMBRE. Prende il via «Produzioni Ininterrotte», tra il Villaggio operaio di Crespi d’Adda e Vaprio Osio Sopra, Dalmine: l’evoluzione tecnologica, l’archeologia industriale, l’informatica, l’imprenditoria femminile.

Prenderà il via sabato 7 ottobre, per concludersi il 24 novembre la quinta edizione di Produzioni Ininterrotte, il Festival di Letteratura del Lavoro a Crespi d’Adda, villaggio operaio che si trova nel comune di Capriate San Gervasio, in prossimità del fiume Adda, gioiello di archeologia industriale. Più di trenta appuntamenti per raccontare e vivere il mondo del lavoro nelle sue molteplici sfaccettature, tra passato, presente e futuro. Storie, tra fantasia e realtà, ambientate nei luoghi di lavoro, la vita degli operai ai tempi del cosiddetto «miracolo economico» italiano, l’evoluzione tecnologica, l’archeologia industriale, il patrimonio informatico, l’imprenditoria femminile sono solo alcuni dei tanti temi che verranno trattati in incontri, performance teatrali, conferenze.

In programma c’è anche una mostra: «Computer Stories». Scene da un passato prossimo, da Alan Turing a Steve Jobs che ripercorrerà la recente storia delle tecnologie informatiche, degli innovatori che le hanno progettate e dei cambiamenti che hanno generato nella società contemporanea.

Grazie a visite guidate, inoltre, il pubblico potrà conoscere eccezionali luoghi di archeologia industriale che hanno lasciato tracce indelebili nel territorio bergamasco e lombardo, abbandonati o ancora riportati alla loro originale funzione, testimonianza materiale di operosità e produzione, contenitori di fatica ma anche di energia, di speranza e di riscatto: il villaggio, la centrale idroelettrica e il cotonificio di Crespi d’Adda; la centrale idroelettrica Italgen di Vaprio d’Adda, la filanda Rasica di Osio Sopra, il Museo della Valle dell’Adda (Muva) e i rifugi antiaerei di Dalmine. Tutti gli appuntamenti, a eccezione delle visite guidate, sono a ingresso libero.

Crespi d’Adda, dove il Festival è nato, è luogo del lavoro per eccellenza: un villaggio operaio tuttora abitato, nato intorno al Cotonificio Benigno Crespi (tra i più noti industriali lombardi della seconda metà dell’800, fu proprietario anche del «Corriere della Sera»), fondato nel 1878. Un esempio di città industriale, gioiello di archeologia recente, perfettamente conservato, protagonista di una importante storia di valorizzazione urbana e culturale dopo anni di degrado, riconosciuto nel 1995 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Il Festival Produzioni Ininterrotte è ideato e organizzato dall’Associazione Crespi d’Adda, in occasione della Capitale della Cultura, con la collaborazione della Rete Bibliotecaria Bergamasca. Da quest’anno tocca altri luoghi iconici della tradizione del lavoro: la città operaia di Dalmine, la suggestiva Filanda Rasica di Osio Sopra, la centrale idroelettrica Italgen di Vaprio d’Adda e il Museo della Valle dell’Adda a Trezzo.

«È un festival - spiega l’ideatore Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda - che intende fare della cultura del lavoro e della valorizzazione del nostro patrimonio storico, materiale e immateriale, gli strumenti in grado di ridare un futuro al nostro Paese. Attraverso un’opera trentennale di valorizzazione culturale abbiamo reso di nuovo accessibile un luogo dismesso, come era Crespi d’Adda, per trasformarlo in un polo culturale, turistico, residenziale e lavorativo attrattivo. Vogliamo essere un modello per tutto il Paese».

Saranno ospiti della quinta edizione di Produzioni Ininterrotte Michelangelo Pistoletto, Giorgio Bigatti con Renè Capovin e Fabrizio Trisoglio, Massimo Bernardi, Massimo Preite, Massimo Negri, Andrea Sangiovanni, Aldo Villagrossi, Alberto Ambrosio, Roland Erulo, Alberto Prunetti, Elisa Oggioni, Gastone Garziera, Silvio La Corte, Fausto Bertinotti, Enzo Galbiati, Jacopo Ghilardotti con Piero Maranghi e Ciro Frank Schiappa, Antonio Gerardo D’Errico con Carlo Farricciotti, Franca Cavagnoli, Elena Cologni e Gabi Scardi.

Il Festival prenderà il via sabato 7 ottobre con due appuntamenti all’Unesco Visitor Centre di Crespi d’Adda: alle ore 10 Giorgio Bigatti, Renè Capovin e Fabrizio Trisoglio presentano «Verso la Water Route. Vie d’acqua della Val Padana», per raccontare i luoghi e gli obiettivi 2024 della prima Water Route d’Italia, illustrando il ruolo fondamentale dell’acqua come elemento di vita e fattore di produzione nell’ambito del bacino del fiume Po. Alle 17 Massimo Bernardi presenterà il libro «I fantasmi della Fabbrica Alta». La Fabbrica Alta di Schio è opera di Alessandro Rossi, fondatore di una «company town» spesso accomunata al villaggio operaio di Crespi come modello urbanistico e sociale.

Domenica 8 ottobre il festival ospiterà alle 11, sempre all’Unesco Visitor Centre, l’esperto Massimo Preite per raccontare al pubblico le migliori esperienze di riuso del patrimonio industriale condotte in Italia negli ultimi trent’anni. Di archeologia industriale tra museificazione e rigenerazione si parlerà anche alle 14.30 alla Filanda Rasica di Osio Sotto con Massimo Negri, uno dei fondatori della disciplina dell’Archeologia Industriale e autore nel 1978 del primo libro italiano sul tema. Alla Biblioteca di Dalmine ospite, invece, alle 17, il professore di Storia contemporanea all’Università di Teramo Andrea Sangiovanni, autore di «Tute blu», storia degli operai tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta del Novecento.

Venerdì 13 alle 21 al teatro di Crespi d’Adda andrà in scena «Un altro lunedì» a cura di Tartaruga Aps, un racconto sull’imprenditoria femminile presente e futura. Sabato 14 quattro appuntamenti all’Unesco Visitor Centre di Crespi d’Adda: alle 11 «Da Pong a Gta. Breve storia della musica per videogame» con il compositore e musicista Roland Erulo, autore di colonne sonore per videogiochi. Alle ore 14 Aldo Villagrossi Crotti nell’incontro «Evita Peron. Un caso ancora aperto» racconterà al pubblico una storia poco conosciuta di Evita Peron: tanti sanno che fu imbalsamata, pochi che fu nascosta al cimitero monumentale di Milano fino al 1971. E quanti che venne tumulata a Dalmine? Alberto Ambrosio, professore di teologia e di storia delle religioni, alle 16.30 presenterà invece «Il vangelo delle vanità. Moda e spirito», una riflessione tra filosofia e religione sul valore della moda nella società contemporanea.

Alle 17.30 il Ted Circle «Fili da torcere», organizzato da TedxBergamo, per discutere del passaggio dalla rivoluzione industriale a quella digitale. Sempre sabato 14, alla portineria del Cotonificio Crespi d’Adda, è previsto «Let’s play retro!», storia dei videogiochi, un laboratorio a cura di Retroedicola organizzato nell’ambito della mostra «Computer Stories».

L’incontro «Amianto – Non è un pranzo di gala» domenica 15, alle 11 all’Unesco Visitor Centre; protagonista Alberto Prunetti, scrittore e attivista, autore di «Amianto», prima opera di una trilogia che ha riportato alla ribalta il romanzo di fabbrica e il racconto della classe lavoratrice. Alle 17.30 e alle 21 al Teatro di Crespi d’Adda lettura teatrale, a cura di Fiato ai libri, di alcuni passi di «Al di qua del fiume», romanzo storico di Alessandra Selmi che narra la storia della fondazione del Cotonificio e del villaggio operaio di Crespi d’Adda.

Tra gli ospiti in seguito in calendario, Gastone Garziera, progettista Olivetti; Paolo Cognetti, storico dell’informatica; Renè Capovin, direttore del Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia; Fausto Bertinotti. Le visite guidate si prenotano su www.crespidadda.it o scrivendo a [email protected].

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